Avete presente tutte quelle cartoline che si vedono in giro nel periodo di Natale in cui della neve non c'è neanche l'ombra e il cappello di Babbo Natale è indossato da gente in costume distesa in spiaggia ad arrostirsi come gamberoni? Ecco… io volevo essere una di quei gamberoni!
E allo stesso tempo, desideravo da sempre visitare la Nuova Zelanda, quella che secondo me è una terra che ha saputo interpretare perfettamente i criteri di vivibilità con il rispetto delle tradizioni e delle radici.
E infine… dai, devo per forza ballare la Haka con i Maori!!!
Si parte! Inevitabilmente il primo giorno scivola via tra voli, coincidenze e jet leg a bomba! Roma Dubai con Emirates (compagnia super efficiente, aeromobili eccezionali e personale super!).
L'aeroporto di Dubai credo sia più grande del 60% dei paesi italiani. Impressionante, altro che città, è una metropoli il solo aeroporto! Immenso, infatti se non si presta attenzione si rischia davvero di perdersi!
Facciamo qualche giretto tra negozietti qui e lì, ma senza praticamente comprare niente, già questo viaggio ci sta costando un occhio e non possiamo star lì a comprare tobleroni, snack e cianfrusaglie in aeroporto.
Passate le 3 ore di coincidenza, si prende il volo per Sidney! Si, prima della Nuova Zelanda, faremo una carezza all'Australia!
Che botta ragazzi! 20 e passa ore di volo ti macinano! Meno male che questi voli sono super attrezzati: film, poltrone più comode di molti e molti letti di molti e molti hotel, snak, cibo, intrattenimento; ma sono sempre 20 e passa ore in aria!
Comunque, siamo arrivati, siamo a Sidney!
E' mattino, ma onestamente per me potrebbe pure essere mezzanotte perché sono sballata manco fossi in acido! Siamo a +10 ore dall'Italia, e vi garantisco che si sente! Ma vabè, è mattino; e fa un caldo boia! Provenendo dal gelo italiano in questo periodo, meglio usare qualche protezione solare o facciamo davvero la fine del gambero rosso italiano!
Comunque, è mattino, è l'antivigilia di Natale, siamo a Sidney e ci sono 30 gradi! E allora, giacché siamo a Sidney; si va all'Opera House, e dove altrimenti!
La costruzione è davvero notevole, io non sono certo un architetto ma non ci vuole una laurea per apprezzare questo capolavoro. Tutta la zona intorno è carina, con un sacco di bar e ristoranti a far da cornice al teatro. Ne approfittiamo per un drink, abbiamo dietro una cartina, ma onestamente non abbiamo la lucidità per buttar giù anche un accenno di itinerario. E allora si, sebbene vada contro ogni mia idea di vacanza e viaggio; mi sa che optiamo per un bus turistico di quelli open deck, con le cuffiette e i capelli al vento che fanno molto turista asiatico. Manco il tempo di pensarlo che già quel pantofolaio di Vinnie (il mio compagno) sonnecchià sul tavolino del bar spaparanzato alla Homer Simpson! E allora si, non c'è alternativa: si va sul City Sight Seeing.
Alle prime ore del pomeriggio, sebbene ci fossimo ripromessi di non mollare e di tenere testa al jet leg, ci arrendiamo. Anzi, diciamocela tutta, dai: si arrende! Vinnie si trascina come un bradipo sul ciglio di una strada, ciondola manco fosse walking dead e si aggrappa a me tipo bastone della vecchiaia! E dai! Bandiera bianca; si va in hotel.
Arriviamo e Vinnie sviene. Non si toglie neanche le scarpe, mi sviene di sbiego sul letto e occupa una superficie enorme: mi tocca pure spostarlo a fatica, di peso, lui non capisce niente e io mi ritaglio un angolino per un sonnecchio; a sto punto, svengo anch'io!
Ci risvegliamo che è ora di cena, Vinnie sembra rigenerato e io un po' meno rinco; forse ci ha fatto bene!
Ci facciamo suggerire un posto dove mangiare a Sidney, ci dicone che al quartiere The Rocks possiamo mangiare i Witchetty; larve alla brace! Gnam Gnam; si va di larva!
Ragazzi non vi dico che bontà; sono larve lunghe pochi centrimetri, è chiaro che fanno impressione, e cavoli, sono larve! Ma sono buonissime! Così come la Oyster Soup, il Barramunda (un pesce strano, come il tonno ma meno grasso), e si finisce con una papaya tagliata a metà e riempita di un sacco di altra frutta buonissima!
Credevamo di aver sconfitto il jet lag, ma tra la ricca cena e; appunto, il jet leg, Vinnie mi sviene di nuovo; vabè, la prossima volta parto sola!
Buongiorno! E' la vigilia di Natale! E io e Vinnie siamo a Sidney! Oggi però basta svenimenti, patti chiari. Altrimenti giuro che lo mollo, lui va a svenire dove vuole, ma io devo andarmene a Bondi Beach! E cavolo, sono a Sidney, mica a casa di zia Patty!
Andiamo e, come previsto, tutti i turisti sono lì con cappelli rossi a fare selfie da mandare ad amici e parenti o per intasare i profili di Facebook e Instagram! Pure io voglio farlo! Vinnie dice che è una cosa baggiana, che è troppo kitsch; a volte mi chiedo perché sto con lui! Vabè, meglio così, almeno non devo farmi il selfie e me la scatta lui la foto! Ohhh!
Ci crogioliamo al sole, la spiaggia è davvero bella;. Sabbia dorata, molto grande, e la cosa che mi sorprende piacevolmente è che c'è il divieto di portare alcool e sigarette in spiaggia; una cosa che in Italia sarebbe impensabile! Già, così come è impensabile passeggiare senza beccare tra i piedi almeno un mozzicone di sigaretta nascosto tra la sabbia; sono troppo avanti qui, punto.
Non possiamo soffermarci troppo, primo pomeriggio si vola di nuovo, ci aspettano 3 ore di volo per la Nuova Zelanda! Ah; l'acqua dell'Oceano è proprio gelida ragà;
Sono le 15.00 siamo in aeroporto e partiamo con Qantas per Auckland!
Arriviamo puntualissimi, giusto il tempo di andare di corsa a Franklin Road a vedere tutte le case con le luminarie, uno spettacolo fantastico! Vedere in piena estate queste case con luci e neve artificiale fa un po' specie, ma è bellissimo!
Una corsa veloce, tempo di comprare il Discovery Pass per prendere praticamente tutti i mezzi pubblici, treni, bus e anche traghetti, e si va in centro, alla Sky Tower, per festeggiare il Natale in centro! E' bellissimo, c'è un sacco di gente, e la città è una favola!
Passiamo la sera tra passeggiate romantiche, drink, cibo, e persino chiacchiere! Non mi aspettavo che i neozelandesi fossero così simpatici ed espansivi! Abbiamo fatto tardi, e Vinnie non è neanche svenuto; se non è amore questo! Buon Natale da Auckland!
Ok, è il 25 Dicembre adesso, e io e Vinnie siamo a Auckland! Oggi giro per la città, ci sono un sacco di cose da vedere. Abbiamo ancora il Discovery Pass valido, quindi giriamo tranquillamente e abbiamo fatto una sorta di checklist delle cose da vedere.
Ripartiamo dalla Sky Tower perché anche se costa un sacco di soldi, voglio prendermi un drink al millesimo piano, lì, in cima, a fare due chiacchiere con Dio mentre bevo il mio Moscow Mule; che non c'entra niente con Auckland, ma chissene;
In 40 secondi siamo a 328 metri, la vista; porca miseria, non riesco a descriverla. Perché poi Auckland si trova in questa lingua di terra con alcuni isolotti attorno, ha proprio una morfologia fichissima!
Ok, non indugiamo troppo altrimenti finisce la giornata. Si va all'Auckland Museum, e la cosa che mi colpisce, al di là delle meraviglie del museo, è anche qui l'organizzazione, la pulizia, l'ordine, e il sorriso di tutti gli operatori. Sarò stata fortunata io, ma neanche l'ombra di facce scorbutiche e toni irritati e irritanti. Qui sembrano tutti come nelle pubblicità, ma si vede che non sono sorrisi finti! Qui sembra che la gente sia felice, ma felice per davvero; anche di lavorare! Sarà che è Natale;? No, anzi; vai a Natale in qualunque posto in Italia e vedi come sono felici di lavorare!
Comunque, ci godiamo tutta la storia dei Maori e tutto il resto, e di corsa verso la prossima tappa!
Auckland è la città delle vele, no? E allora andiamo nella zona del porto, dove si vedono vele a perdita d'occhio! Tutta la zona è piena piena di bar e localini, da quelli superchic a quelli informali. Ci godiamo la passeggiata, poi si va in direzione parchi. Auckland Domain, dove praticamente scivola via un'intera giornata, e ci rendiamo conto che anche se Auckland è tutto sommato piccola, le cose da fare e vedere sono troppe; troppissime!
Ok, ieri non abbiamo rispettato la tabella di marcia, oggi dobbiamo recuperare. Missioni: Devonport, Rangitoto, waiheke island e danza Haka!
Prendiamo il traghetto per Devonport, e arrivati lì sembra di essere sul set di un film. Bella, ordinata, originale; Vediamo che qui vanno forte i tour in segway, e così ci accodiamo.
Simpatico, bel giro panoramico, la guida simpatica. Arriviamo ai punti panoramici, vediamo l'isola vulcanica di Rangitoto, è tutto una favola. E poi qui a Devonport si mangia da dio, non immaginate quanti dolci buonissimi ci sono!
Manca ancora la visita a Waiheke Island; ci affidiamo all'agenzia Potiki Adventures, e con il traghetto andiamo nell'isola. Passa un'intera giornata in sostanza, ma vorrei restare tutta la vita; spiagge incontaminate, è un'isolotto selvaggio, turistico si, ma in maniera etica, sensata. Ci portano a fare un giro dei vigneti, poi un giro panoramico lungo la costa, facciamo un sacco di cose! Giro in kayak per raggiungere alcune calette e i rock gardens, giro in mountain bike in cima alla collina, e poi la cosa più emozionante; la visita a un villaggio di artisti Maori, che ci hanno insegnato a suonare uno strumento tradizionale e ci hanno raccontato un sacco di cose sulla loro cultura! Che meraviglia; io ero emozionatissima, ma Vinnie; lo stavo perdendo per infarto tanto era felice!
Va bene, Auckland e Devonport finiscono qui; altro giro altra corsa, oggi si va a Rotorua! Le aspettative sono altissime, nel distretto di Rotorua ci sono un sacco di cose da fare;
Si tratta di un centro termale rinomatissimo, ci sono un sacco di geyser e terme. In effetti all'arrivo si sente un odore di zolfo non proprio piacevolissimo, ecco perché gli inglesi la chiamano Rottenrua!
Prima tappa, villaggio termale di Whakarewarewa. Qui vediamo l'eruzione di 2 geyser, con getti pazzeschi che arrivano fino a 20 metri! Ma soprattutto, ci fanno una spiegazione di come i Maori utilizzano metodi tradizionali di botanica come medicamenti, e ci sentiamo un po' shamani;
Un'altra cosa fichissima è vedere una dimostrazione culinaria di come utilizzano questi fanghi caldi e le sorgenti di calore per cucinare le loro specialità; buonissime!
Poi facciamo un tour di 3 ore immersi nella cultura Maori. Cerimonia di benvenuto, racconti e spiegazioni delle loro tradizioni, e finalmente; la danza della guerra, la Haka fatta da veri Maori!!
Le 3 ore finiscono con un delizioso buffet Hangi, con tutte specialità del luogo!
A Rotorua tutti sono intenti a dedicarsi a SPA, benessere, e tour del Signore degli Anelli, visto che qui ci sono i villaggi Hobbit. Noi invece volevamo fare le cose extreme! E sappiamo che esiste un'attività, che si chiama ZORB, e che consiste in una discesa da una collina; dentro una palla di gomma! Dobbiamo farla per forza!!!
E' stata un'esperienza super divertente, rotolare dentro questo pallone gonfiabile insieme a Vinnie, giu per la collina, con tutta l'acqua dentro che ti arriva addosso, è stato esilarante!! Lo consiglio a tutti!
Non contenti e soprattutto non stanchi, con ancora l'adrenalina addosso, abbiamo prenotato per la giornata un'altra attività extreme! Il rafting nella foresta pluviale!
Abbiamo attraversato il fiume in gommone circondati da una natura pazzesca! La guida era davvero bravissima, abbiamo fatto alcune soste per vedere delle specie di uccelli rarissime, e in generale lo scenario era mozzafiato! Il tratto di fiume prevedeva anche delle piccole cascatelle che acceleravano la corsa e ci schizzavano dappertutto, troppo divertente! L'unica noia, alcune ragazze con cui eravamo in gruppo e che a ogni schizzo d'acqua emettevano quegli insopportabili gridolini manco si stessero lanciando da un aereo! E che cavolo, stai facendo rafting! Speravi di non bagnarti??
E' il momento di Wellington! Ci spariamo 7 ore di bus, ma passiamo da posti meravigliosi; le Huka Falls, il Lago Taupo, il Tongariro National Park, il monte Ruapehu e le fattorie di Manawatu! 7 ore che sono volate, con alcune soste in punti panoramici per scattare le solite foto; una traversata lungo una terra che mi ha davvero fatto innamorare;
Arriviamo a Wellington, siamo ancora un po' stanchi del giorno prima e oggi ci siamo svegliati presto; l'impatto è eccezionale! La capitale della Nuova Zelanda ha più bar e ristoranti pro capite di New York! E poi, è la patria del Rugby!
Comunque, vista la stanchezza, col rischio che Vinnie va di nuovo in crisi di svenimento, ci arrendiamo di nuovo al bus turistico, e facciamo un giro per la deliziosa cittadina! Passiamo dal Majestic Centre, dal Museo di Wellington e soprattutto dal Te Papa Tongarewa Museum, che domani vedremo per benino.
Cena in centro, c'è l'imbarazzo della scelta; mammamia quanti locali e localini! E sorprendentemente, non sono neppure cari! Quindi cena, abbiamo mangiato le aragoste che qui dicono essere speciali, e non le chiamano lobsters ma crayfish, non so perché. Comunque hanno ragione; squisite!
Oggi di mattina si va al Te Papa, un museo interessantissimo con tutta la storia della Nuova Zelanda, dai primi insediamenti Maori, con alcuni approfondimenti davvero molto belli sull'aspetto geologico, sulla botanica, sull'isola di Cook e sul Kiwi, il grazioso uccello simbolo del paese!
Non perdiamo però troppo tempo, perché al porto di Wellington ci aspetta il traghetto per Picton e Kaikoura, dove vedremo le balene!!
La crociera non è comodissima, anzi; il mare non sempre è calmo, se soffrite anche leggermente di mal di mare, non è proprio il massimo. Infatti arrivati sulla barca, troviamo tantissimi sacchettini per il vomito, e questo ci preoccupa un po'; ma non ci intimorisce! Io non vi nascondo che un po' ho sentito nausea, anche più di un po', e non me la sono goduta tanto; ma Vinnie; avete presente la scena di Forrest Gump dove il Tenente Dan si attacca all'albero maestro della barca e sfida una tempesta pazzesca urlando contro il cielo? Ecco, Vinnie sembrava così! In totale estasi, come se quell'incedere così vorticoso della barca non lo scalfisse minimamente, come se si fosse letteralmente fuso con il mare e con l'imbarcazione! E tra adrenalina e pura gioia, appena abbiamo visto le balene, mi sono accordo che una lacrimuccia è scesa dagli occhi del mio tenero Vinnie; Non c'è prezzo per emozioni del genere.
Oggi è il 31 Gennaio; a mezzanotte è capodanno! Passiamo la giornata a zonzo in quel di Wellington, Vinnie sembra come trasformato; questo contatto così violento con la natura lo esalta e allo stesso tempo lo manda in crisi! Perché lui, la sua vita, vorrebbe viverla sempre così.
Comunque, confermo l'ottima impressione di Wellington; qui poi lo sport è sentitissimo! Il Rugby è una religione, tutti i locali hanno almeno qualche simbolo che inneggia ad esso, le partite vengono trasmesse ovunque e seguito proprio con furore!
In serata seguiamo la folla di gente che si accalca verso il centro, ci sono spettacoli di musica, colori, proiezioni; poi arriva il countdown sul maxischermo, e un sacco di giochi pirotecnici a salutare il nuovo anno! Io sono lì, con il mio Vinnie, in Nuova Zelanda; cosa posso desiderare di più?
Oggi giornata impegnativa, nonostante le fatiche della notte. Si va nell'isola del Sud, direzione Kaikoura e le sue Hanmer Spring. La traversata, in parte in traghetto in parte in bus, e lunga e faticosa, e ne approfittiamo per riposare. Arrivati alle Hanmer Spring, ci godiamo il primo vero giorno di assoluto relax nelle terme, con l'acqua caldissima e ristoratrice, a goderci un po' di intimità e chiacchiere, a parlare di quante esperienze uniche stiamo passando, insieme. La sera si torna a Kaikoura in hotel, cena fuori e dritti a nanna; domani Monte Cook!
Penultimo giorno in Nuova Zelanda; sale l'ansia! Andiamo la Parco Nazionale del Monte Cook, per vedere i ghiacciai, i laghi, gli scenari che solo la natura può offrire; nulla di artificiale, nulla di umano; tutto sovrumano, solo natura.
Il Ghiacciaio Tasman regala dei riflessi pazzeschi, con la sua superficie candida che riflette i raggi del sole in giochi di luci e colori. Per fortuna, niente nebbia, cosa rara perché di solito non ci si vede tanto bene.
Anche qui, pane per i denti affilati di Vinnie: le salite sono ripide, il trekking è molto impegnativo, ma lui sembrava un capriolo, sembrava nato su quelle montagne e saliva su così agilmente che neppure la guida riusciva a stagli dietro. Era come posseduto; ma in fondo lui è più animale che uomo, ma nell'accezione super positiva dell'espressione. E' istinto, ed ha un rapporto con la natura viscerale.
Partenza. Abbiamo giusto il tempo di raggiungere l'aeroporto di Queenstown e salutare la Nuova Zelanda; un'esperienza che ci ha profondamente segnati, e che ricorderemo per tutta la vita!