Veneto, tra pianure e montagne

Una settimana di ferie esplorando il Veneto (non solo la parte intorno a Rovigo ma anche quella montagnosa di Belluno).
Tra borghi, città a misura d'uomo, natura incontaminata e luoghi da esplorare, una vacanza da non dimenticare.

  • Il viaggio è durato 6 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Con gli amici
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da Andrea Pistoia il 30/08/2024
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  1. Giorno 1 - 15/07/2024

    Soave e Rovigo

    Lunedì 15/07/24
    Partiamo dalla nostra città natale e in circa due ore e mezza arriviamo a Soave, un piccolo borgo circondato da mura e con un castello a dominare dall’alto.
    Parcheggiamo fuori dalla cinta muraria in via Morandi e poi raggiungiamo l’ingresso. L’attraversiamo e cominciamo a visitare il paese muovendoci a zig zag. Il paese è piccolo, quindi si visita velocemente, ma è tutto sommato carino perché ha tanti scorci caratteristici.
    Dopodiché andiamo al castello Scaligero di Soave. È su una collinetta, quindi per raggiungerlo prendiamo via Bassano fino a che diventa via Mondello, così in una quindicina di minuti a piedi vi arriviamo (il prezzo è 7€ a persona ed è aperto dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00). Peccato che oggi sia chiuso, così ci limitiamo a fare qualche foto dall'esterno e infine torniamo all’auto.
    Da qui raggiungiamo quello che sarà il nostro campo base, ovvero Rovigo.
    Parcheggiamo l’auto nel parcheggio privato del nostro b&b e poi andiamo subito alla scoperta della città.
    Innanzitutto ci dirigiamo al duomo di Santo Stefano Martire, il quale è molto carino, grande e illuminato. Dopodiché andiamo alla piazza principale del paese: piazza Vittorio Emanuele II (piccola ma adorabile, con tanti bar e ristoranti dove fare aperitivi e cene). Poi ci spostiamo in piazza Garibaldi, la quale è più piccola di piazza Vittorio Emanuele II ma altrettanto carina. Qui troviamo palazzo Roverella in cui si trova la pinacoteca (l’ingresso è di 14€ ma non c’interessa, quindi andiamo oltre).
    Poco più in là raggiungiamo il tempio della Beata Vergine del Soccorso (detta “La rotonda”), la quale è una bella chiesa ottagonale. Peccato che sia chiusa (online si vedono gli interni e paiono meritevole di una visita).
    Dopodiché facciamo zig zag per le vie del centro (le quali sono le classiche vie con negozi e locali) fino a raggiungere piazza Giacomo Matteotti, dove si trova un parco e ciò che resta del monumento dedicato a Giacomo Matteotti. Soddisfatti della visita torniamo al nostro b&b e, dopo esserci riposati, andiamo in centro alla ricerca di un ristorante per la sera. Dopo aver cenato facciamo una passeggiata nella “Rovigo by Night” e, anche di sera, la nostra impressione sulla città non cambia, ovvero che è una città piccola, a misura d'uomo, con delle attrattive interessanti ma soprattutto sicura (c’è sempre gente in giro e non abbiamo mai avuto la sensazione di essere in pericolo o circondati da individui poco raccomandabili).
    Non facciamo troppo tardi perché siamo stanchi, così andiamo a dormire per prepararci a una nuova giornata.

  2. Giorno 2 - 16/07/2024

    Montagnana, Este e Monselice

    Martedì 16/07/24
    La nostra prima destinazione è Montagnana, quindi prendiamo l'auto e in un’ora da Rovigo arriviamo al borgo percorrendo la statale (non prendiamo l’autostrada perché ci ballano solo cinque minuti di differenza).
    Parcheggiamo all'esterno delle mura, ovvero di fronte a Porta Vicenza, dove si trova una via con i parcheggi gratuiti.
    La prima impressione che il borgo dà dall’esterno è di trovarsi in una Lucca in miniatura, in quanto è circondato dalle mura.
    Attraversiamo Porta Vicenza e incominciamo a costeggiare la cinta dall'interno per ammirare tutto il perimetro murario.
    Così facendo raggiungiamo anche Porta Legnago, Porta Venti Settembre e Porta Padova (dove si trova piazza Trieste ma soprattutto Castel San Zeno).
    All’interno del castello (praticamente sotto la torre) c'è l'infopoint. Entriamo e le addette ci avvisano che il duomo chiude alle 12:00 mentre la torre del castello alle 12:30, quindi percorriamo via Carrarese fino a giungere in piazza Vittorio Emanuele II dove si trova il duomo di Santa Maria Assunta. Entriamo e lo ammiriamo in quanto è imponente, luminoso e carino (anche se è la classica chiesa rinascimentale).
    Torniamo poi di corsa all’infopoint per acquistare a 1,80€ il biglietto per visitare la torre. Dall’infopoint iniziamo a salire a piedi le scale a chiocciola che ci porteranno in cima (ma volendo c'è anche un ascensore). Il panorama è decisamente carino e offre un bello scorcio sulla pianura circostante con montagne sullo sfondo.
    Infine scendiamo dalla torre, usciamo dall’infopoint e torniamo in piazza Vittorio Emanuele II per mangiare qualcosa.
    Dopodiché iniziamo a fare zig zag tra le vie del paese scoprendo che via Giacomo Matteotti è quella con più negozi mentre nelle strade secondarie si trovano chiese e palazzi antichi.
    In un’oretta le percorriamo tutte.
    Soddisfatti della visita torniamo all'auto e partiamo per la nostra seconda destinazione: Este.
    In una mezz'oretta ci arriviamo. Parcheggiamo l'auto in via Principe Amedeo e in una decina di minuti a piedi raggiungiamo piazza Maggiore, la quale è piccola ma possiede anche una torre dell'orologio carina.
    Andiamo all’infopoint in via Guido Negri n.9 (aperto da martedì a sabato dalle 9:30 alle 16:30) ma lo troviamo chiuso, pur essendo martedì. Ci consoliamo che accanto all’infopoint c'è l'ingresso al parco che conduce al castello (che troviamo chiuso).
    Che dire del borgo?
    Al di là del parco del Castello e del piccolo centro non abbiamo trovato niente di particolare (infatti abbiamo girato il paese in un'oretta).
    Poco soddisfatti, torniamo alla mia auto e procediamo verso la nostra terza destinazione: Monselice. In un quarto d'ora siamo a destinazione. Parcheggiamo l'auto in via Caduti sul Lavoro e percorriamo a piedi tutta via Garibaldi e via Roma (alla cui fine c'è piazza Mazzini, dove troviamo l'infopoint). Alla sua sinistra c'è il castello ma soprattutto via Santuario che conduce in salita al santuario delle Sette Chiese dove si trovano anche villa Duodo e la chiesa San Giorgio. Percorriamo tutta la via e arriviamo fino alla chiesa. Vi entriamo, scoprendo che dentro sono contenute alcune reliquie di santi (fa impressione perché sono scheletri con l’abbigliamento dei tempi passati). Dopodiché usciamo e ammiriamo il bel panorama del paese dall’alto di quel luogo sacro.
    Foto di rito e poi torniamo all'infopoint.
    Da qui percorriamo il proseguo di via Roma (che è via 28 Aprile) ma non troviamo niente di particolare, quindi torniamo all'auto e in trenta minuti siamo di nuovo a Rovigo.
    Comunque Monselice promossa per il bel panorama dall’alto e per la chiesa con le reliquie.

  3. Giorno 3 - 17/07/2024

    Arquà Petrarca, Montegrotto Terme, Abano Terme, Sedico

    Mercoledì 17/07/24
    Giornata di trasferimenti, dato che da Rovigo ci spostiamo a Sedico, un paese poco distante da Belluno, il quale sarà il nostro nuovo campo base. Ma prima di raggiungerlo ci fermeremo a visitare qualche paese sulla strada.
    Quindi da Rovigo in mezz'ora andiamo in primis ad Arquà Petrarca, la quale prende il nome dal celebre poeta Francesco Petrarca.
    In trenta minuti siamo a destinazione.
    Seguendo le indicazioni di Google Maps percorriamo via Costa dove troviamo dei parcheggi (i quali sono a pochi passi dall'ingresso del paese). Lasciamo l'auto qui e poi c’incamminiamo fino ad arrivare in piazza San Marco. Da qui percorriamo via Castello, dove si trova la casa di Petrarca (il cui ingresso costa 6€ ed è aperto da marzo a ottobre dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00, escluso il lunedì che è chiuso). A noi non interessa visitarla, quindi andiamo oltre fino a una diramazione. Prendiamo la strada di destra in modo da raggiungere in pochi passi il monumento ai Caduti, il quale è un obelisco circondato dalle montagne e dalla natura. Suggestivo.
    Da qui torniamo in piazza San Marco e prendiamo la stradina di fronte al municipio fino ad arrivare alla chiesa di san Maria Assunta (la quale ha un tetto in legno che mi ricorda quelle del Sud Tirol): piccola, carina e molto luminosa. Tra l'altro, di fronte alla chiesa si trova la tomba di Petrarca che merita decisamente una foto.
    Giriamo poi per tutte le stradine del borgo incrociando bar e negozietti che vendono souvenir.
    Tutto ciò ci riconferma quanto il borgo sia adorabile e meritevole di essere visitato.
    Soddisfatti della visita, è giunto il momento di passare al prossimo paese, ovvero Montegrotto Terme. In una ventina di minuti in auto vi giungiamo e parcheggiamo nel primo parcheggio che troviamo. Poi c’incamminiamo verso il centro, raggiungendo in primis la chiesa di San Pietro Apostolo (posta su una collinetta).
    Vi entriamo e, al di là delle dimensioni imponenti, mi stupiscono i dipinti alquanto originali e la luminosità del posto. Usciti, proseguiamo e poco più in là troviamo la piazza del paese (a mio avviso insignificante) con alcune vie dei negozi a incrociarla.
    Facciamo qualche giro tra queste viuzze ma non c'è nulla che ci colpisca.
    Tirando le somme, troviamo il paese deludente (ricordiamoci però che qui si viene non tanto per il paese in sé ma per le terme).
    Dopodiché ripartiamo in auto e in una decina di minuti siamo ad Abano Terme. Parcheggiamo in via San Pio X e percorriamo la strada fino a giungere al duomo di San Lorenzo (il quale sia esternamente che internamente risulta carino).
    Da qui prendiamo viale delle Terme e facciamo zig zag tra le vie fino a raggiungere il parco urbano termale (online si vedono foto di statue al suo interno ma noi non ne abbiamo vista neanche una. Boh). Lo attraversiamo fino ad arrivare in piazza Sacro Cuore, dove si trova la chiesa del Sacro Cuore. Già esternamente si nota che è una chiesa moderna. Quindi incuriositi entriamo e scopriamo che internamente è molto bella, moderna, con dei quadri insoliti, delle vetrate colorate, un’enorme ametista di fianco all'altare e una zona battesimale altrettanto scenografica.
    A mio avviso è una delle chiese più belle e insolite che abbia mai visto, quindi consiglio la visita di Abano Terme anche solo per ammirarla.
    Ovviamente foto a iosa e infine usciamo. Facciamo zig zag tra le viuzze trovando file di negozi, bar, ristoranti e fontane con statue annesse. Torniamo all’auto in quanto è ora di andare al nostro nuovo campo base, ovvero Sedico, un paesino immerso nella natura e nella pace a pochi chilometri da Belluno. Così in un paio d’ore arriviamo a destinazione.
    Raggiungiamo il B&B dove soggiorneremo e attendiamo l’ora di cena. Per andare sul sicuro andiamo a cenare alla birreria Pedavena (dove ci eravamo già stati un paio di anni fa). Si trova a una ventina di minuti da Sedico ed è una birreria enorme con dei piatti ottimi (tra l’altro, si può visitare anche la fabbrica di birra adiacente, ma solo di giorno).
    Cena ovviamente con birra annessa e infine possiamo dirci soddisfatti della giornata, quindi ce ne torniamo a Sedico.

  4. Giorno 4 - 18/07/2024

    Cison di Valmarino, Follina, Belluno, Sedico

    Giovedì 18/07/24
    Nuovo giorno, nuovi borghi da visitare.
    Oggi in primis andiamo a Cison di Valmarino.
    In una quarantina di minuti in auto arriviamo a destinazione.
    Parcheggiamo in via Amedeo di Savoia e poi andiamo alla scoperta del paese, il quale è un piccolo borgo circondato dalle montagne con case adorabili e con un fiume “a portata di tocco”.
    Camminiamo fino a raggiungere piazza Roma dove si trova il municipio e la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta. Entriamo in quest’ultima trovandola luminosa e dai colori candidi (pur restando sempre la classica chiesa cristiana).
    Da qui prendiamo via Giuseppe Mazzini e proseguiamo fino a trovare il cartello “Itinerario via dell'acqua”. Incuriositi, seguiamo le indicazioni che ci portano a una strada sterrata immersa nella foresta. Scopriamo già dopo pochi passi che è un percorso adorabile, per nulla faticoso e che costeggia per lo più il fiume, il tutto arricchito da cascate, pozze in cui poter addirittura fare il bagno e cartelli con citazioni famose. Camminiamo per una mezz'oretta seguendo il sentiero senza l’obiettivo di giungere fino alla fine ma solo di gustarci per un po’ quella passeggiata immersi nella natura. Infatti poco dopo torniamo indietro (anche perché è ora di pranzo e abbiamo comunque altri posti da visitare).
    L’impressione che ci siamo fatti di Cison di Valmarino è di un piccolo borgo adorabile (ma il valore aggiunto lo dà la via dell'acqua, la quale offre scorci in mezzo alla natura e sul fiume veramente incantevoli).
    Comunque, la fame si fa sentire, quindi torniamo in piazza e ci fermiamo al bar lì presente. Dopodiché siamo pronti per la nostra prossima destinazione, ovvero Follina, che dista pochi chilometri da qui. Infatti in cinque minuti ci arriviamo. Parcheggiamo e poi visitiamo il paese, il quale è veramente piccolo. L’unico suo vero punto d’interesse è l'abbazia cistercense Santa Maria di Follina, la quale si trova proprio sulla strada principale del paese. Vi entriamo scoprendo che è un’abbazia romano gotico col tetto di legno. Alla destra della chiesa c’è anche l'ingresso per il chiostro, ovvero un piccolo cortile circondato da portici al cui centro spicca una fontana.
    Tra l'altro, accanto alla chiesa c'è l'infopoint dove ci informiamo sui luoghi interessanti nei dintorni (che ci torneranno utili domani… poi capirete perché).
    Soddisfatti della giornata, torniamo verso il nostro campo base ma, essendo ancora presto, decidiamo di andare a Belluno e visitarla velocemente (dato che c’eravamo già stati due anni fa).
    Non vi sto a descrivere cos’abbiamo visto di volata,
    Vi basti sapere che siamo tornati ad ammirare il suo centro e le sue vie principali. Dopodiché siamo tornati a Sedico per prepararci alla serata. Tra l’altro, per un concatenamento di situazioni sfavorevoli, andremo a cenare di nuovo alla birreria Pedavena.

  5. Giorno 5 - 19/07/2024

    Laghi di Lago e di Santa Maria, Vittorio Veneto, Ceneda, Tarso

    Venerdì 19/07/24
    La nostra idea era quella di andare a Cortina d'Ampezzo e da lì raggiungere il lago di Sorapis ma abbia scoperto che per arrivare a piedi al lago ci sarebbero volute quattro ore e francamente non avevamo voglia d’imbarcarci in questa sfacchinata. In più, per andare fino a Cortina d'Ampezzo in auto ci avremmo impiegato un'ora e mezza, quindi abbiamo deciso di approfittare dei consigli della ragazza dell’infopoint di Follina per visitare qualcosa di più vicino.
    In primis decidiamo di andare ai laghi di Lago e di Santa Maria, ovvero due laghi a una quarantina di minuti da Sedico.
    Partiamo e raggiungiamo Lago parcheggiando nel vicolo Riva (ovvero dietro la chiesa parrocchiale) anche se ci sono altri parcheggi vicino al lago (ma a pagamento).
    Dalla chiesa parrocchiale in pochi passi arriviamo sul lungolago dove si trova un chioschetto dove si possono noleggiare anche i pedalò.
    Alcuni recensori su internet ci consigliano di percorrere il lago in senso antiorario, così lo facciamo ma scopriamo che la maggior parte del tragitto si compie lontano dal lago e su strada asfaltata. Il vantaggio è che dopo pochi minuti raggiungiamo Fratta, in cui si trova la via dei murales dove ne ammiriamo alcuni raffiguranti vita contadina. Dato che non c’interessa macinare chilometri lontano dal lago, torniamo indietro e percorriamo il lago dal chiosco questa volta in senso orario scoprendo che la passeggiata la si fa in mezzo al bosco e costeggiando il lato. Peccato che a un certo punto la strada presenta un enorme pozzanghera d'acqua invalicabile. Quindi torniamo all’auto.
    Per la cronaca: si potrebbe raggiungere anche una panchina gigante che si scorge sulla montagna dietro la chiesa però la salita ci sembra troppo impegnativa e il tempo a nostra disposizione è tiranno, quindi decidiamo di lasciar perdere e di proseguire per la nostra prossima destinazione.
    Infatti saliamo in auto e ci spostiamo a Vittorio Veneto (che in auto dista una decina di minuti).
    Qui però ci vuole una premessa: parlando con uno del posto abbiamo scoperto che Vittorio Veneto in realtà è la fusione di due paesi: Serravalle e Ceneda. Ecco perché ognuno possiede un suo centro e delle sue chiese mentre nel punto dove convergono i due paesi si trova l'infopoint e la piazza del Popolo.
    Chiusa parentesi, passiamo alla nostra esplorazione.
    Ci fermiamo al primo parcheggio in via Camillo Cavour. Essendo oltre il centro di Serravalle torniamo indietro a piedi per ammirare il centro. Lo raggiungiamo e qui troviamo la famosa piazza Flaminio, la quale è piccola ma caratteristica.
    Da qui attraversiamo via Roma pensando di trovare qualcosa d’interessante ma in realtà risulta essere una strada come tante, per cui torniamo indietro. Recuperiamo l'auto e, in pochi minuti, andiamo un po' più avanti fino a parcheggiare in viale della Vittoria. Da qui, a piedi, raggiungiamo piazza del Popolo.
    Questa piazza è caratterizzata da un bel prato ai cui estremi si trovano la stazione sopraelevata e il comune (con annesso monumento ai Caduti).
    La piazza è piccola ma carina. Poi proseguiamo in auto fino a giungere a Ceneda. Lasciamo l’auto nel parcheggio di fronte alla cattedrale in modo da visitarla e scopriamo che possiede una cripta antica che merita una foto.
    In questo parcheggio si trova anche il palazzo della comunità di Ceneda ma soprattutto il museo della Battaglia (il quale costa 8€. Peccato che sia aperto solo di mattina da martedì a venerdì dalle 9:30 alle 12:30 mentre sabato e domenica fino alle 18:00).
    Che dire di questo “Due paesi in uno”? Carino, soprattutto perché ha mantenuto i punti d’interesse dei due paesi. Ma ammetto che in questa vacanza ho visto di meglio.
    Comunque, dato che abbiamo ancora un po' di tempo, decidiamo di andare a Tarso, il quale dista da Vittorio Veneto solo una quindicina di minuti. C’incuriosisce non tanto per il paese in sé (che si dimostra essere piccolo e insignificante) quanto per il “Museo bonsai della serenità” in via Roma n.6.
    Parcheggiamo lì accanto e andiamo subito a visitarlo. In realtà è il giardino di una casa straripante di bonsai di ogni specie, dimensione e valore. L'ingresso costa 5€ e devo ammettere che, per quanto sia piccolo, contiene dei bonsai veramente belli (alcuni vincitori di premi addirittura internazionali). Senza contare il valore aggiunto di poter scambiare quattro chiacchiere con i proprietari, i quali ci hanno raccontato aneddoti molto interessanti sui loro bonsai.
    Soddisfatti della visita, usciamo dal museo e ci fermiamo nella piazza di Tarzo per una mezz’oretta (la quale non è un granché ma almeno ha un bar dove ci rifocilliamo).
    Dopodiché da Tarzo recuperiamo l'alto e torniamo a Sedico in una cinquantina di minuti.

  6. Giorno 6 - 20/07/2024

    Asolo e Bassano del Grappa

    Sabato 20/07/24
    Ultimo giorno di vacanza. Ma ciò non c’impedisce di visitare qualche altro paese mentre torniamo verso la nostra città natale. Quindi da Sedico andiamo innanzitutto ad Asolo.
    Arriviamo fino in piazza d'Annunzio e lasciamo l'auto nel parcheggio a pagamento (1€ all’ora).
    Dopodiché andiamo all'esplorazione del paese. Innanzitutto già piazza d’Annunzio la troviamo adorabile, dato che è circondata da alberi, montagne e con la rocca in cima.
    Raggiungiamo in primis quest’ultima prendendo via Rocca (un percorso in salita di pochi minuti che conduce all'ingresso). L’ingresso alla rocca costa solo 3€. Vi entriamo incuriositi. In realtà la rocca presenta solo quattro mura messe in croce che circondano uno spiazzo erboso. In compenso si può salire sui bastioni e percorrerli tutti ammirando il bel paesaggio circostante.
    Da qui torniamo in piazza D'Annunzio e andiamo a visitare il castello all'incrocio tra via Regina Cornaro e via Sottocastello. Questo presenta un cortile, la torre Reata e quella dell’orologio. Saliamo su una delle due torri e ammiriamo la vista dall’alto (anche se quella dalla rocca è decisamente migliore). Poi torniamo indietro e facciamo zig zag tra le varie viuzze ammirando il borgo (piccolo, raccolto e adorabile, con negozietti e locali sparsi qua e là).
    Soddisfatti della visita ci spostiamo all'ultimo paese in programma per questa vacanza, ovvero Bassano del Grappa.
    Parcheggiamo in via Ognissanti e poi ci avviamo alla scoperta del paese, percorrendo tutta questa via e poi via Orazio Marinali fino a raggiungere il centro storico dove si trova piazza Garibaldi.
    Qui troviamo anche l’infopoint dove recuperiamo una cartina del paese. Poi proseguiamo visitando piazza Libertà (anch'essa carina) dove si trova la chiesa di San Giovanni. Il nostro obiettivo però è raggiungere il ponte Vecchio. Quindi da piazza Libertà percorriamo via Schiavonetti, alla cui fine c'è uno spiazzo panoramico sul ponte Vecchio dove si trova anche una curiosa scultura di ferro rappresentante un rinoceronte.
    Foto di rito e poi, costeggiando via Ferracina, arriviamo al ponte Vecchio, il quale è adorabile e fatto tutto in legno. Dal ponte poi andiamo al castello degli Ezzelini dove si trova anche piazza del Duomo (ma entrambe non ci colpiscono un granché). Soddisfatti comunque della visita al paese, e dato che si sta facendo tardi, torniamo sui nostri passi fino a raggiungere via Ognissanti. Ma prima visitiamo il Tempio Ossario, la chiesa accanto al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
    Vi entriamo e devo ammettere che la visita è sconcertante perché tutte le pareti contengono delle lapidi in cui sono stati sepolti circa 6000 soldati morti in guerra, con tanto di nomi e di grado, mentre nella parte centrale della chiesa ci sono dei pannelli in cui sono appese file di foto di vita quotidiana dei militari nella prima guerra mondiale. Decisamente una visita interessante, inaspettata e meritevole di foto e momenti di silenziosa commemorazione.
    Peccato che ormai sia tardi. Così saliamo sulla mia auto e ripartiamo. Destinazione casa.





    Info varie
    -Innanzitutto, come avete letto, abbiamo optato per avere due campi base: Rovigo e Sedico, in modo tale da visitare i luoghi più interessanti sfuggiti nella nostra precedente vacanza.
    Rovigo è in pianura mentre Sedico è circondata dalle montagne, quindi mettete in conto che beccherete più caldo e umidità nella prima città che nella seconda.
    Poi, in totale abbiamo visitato una quindicina di luoghi, di cui alcuni ci sono particolarmente piaciuti e altri un po' meno. Ve li riporto a mo’ di lista con il mio personale giudizio su ognuno di essi (e il motivo per cui visitarli o evitarli).
    Partiamo dalle due città più grandi: Rovigo e Belluno. Mi sono entrambe piaciute perché, pur essendo città, sono belle, a misura d'uomo, offrono tanto ma non sono caotiche e trafficate. Si girano entrambe a piedi senza problemi e i loro centri sono piacevoli da visitare, dato che hanno le loro piazze, chiese e locali/ristoranti in abbondanza.
    Dei borghi invece: pari merito Soave e Montagnana per il loro castello e le loro mura.
    Monselice lo consiglio per il suo panorama sopra la collina e la chiesa con le reliquie mentre Arquà Petrarca è un borgo adorabile (tra i migliori visitati in questa vacanza).
    Cison di Valmarino ci ha colpiti non tanto per il paese in sé (comunque carino) quanto per la via dell'acqua.
    Abano Terme l’ho trovata più bella di Montegrotto Terme in quanto ha delle stradine piene di negozi e delle sue fontane ma soprattutto per la chiesa del Sacro Cuore (veramente particolare).
    Il lago di Lago potrebbe essere un piacevole intermezzo tra un borgo e l'altro (e non dimenticate la panchina gigante sulla montagna!).
    Vittorio Veneto è curioso per il suo essere due paesi in uno.
    Asolo è un altro bel borgo che merita una visita, sia per le sue stradine che per la sua Rocca che dà sulle colline circostanti.
    Bassano del Grappa è un altro dei posti più belli che abbiamo visitato e spicca soprattutto per il suo ponte e l’Ossario.
    Invece Montegrotto Terme, Este e Follina non mi hanno lasciato nulla di particolare. Secondo me potreste anche farne a meno. E, se si esclude la presenza del museo dei bonsai, anche Tarzo non offre nulla d’interessante.

    -Poi, non sono avvezzo a riportare opinioni su ristoranti, bar e B&B nei miei diari ma in questo viaggio tre meritano di essere citate (oltre alla birreria Pedavena riportata precedentemente).
    In primis l’alloggio a Sedico “Antico Melo B&B” perché, oltre a essere un posto silenzioso e lontano dal caos della città, i due proprietari sono tra gli affittacamere più accoglienti e disponibili che abbia mai conosciuto. Ci hanno messo a nostro agio fin dall'inizio (al punto che durante la nostra permanenza ci siamo fermati più volte a chiacchierare con loro in quanto è un piacere parlare con persone così squisite e di compagnia). Senza contare che le stanze erano confortevoli e la colazione ottima (merito dei biscotti e delle torte cucinate ogni giorno dalla proprietaria). Quindi vi consiglio questo B&B se volete passare una vacanza confortevole in mezzo alla natura ma al tempo stesso a due passi da Belluno.
    Invece a Montagnana, in piazza Vittorio Emanuele II, vi consiglio di pranzare a “Bistrot Dulcis” e di assaggiare la “provola fusa in crosta di pane e puntarelle”: è squisita e particolare.
    Dulcis in fundo, ad Arquà Petrarca, in via Castello n.4, vi consiglio di entrare ne “L’enoteca di Arquà” perché fanno lo “spritz Euganeo”, ovvero uno spritz con dentro la giuggiola sotto grappa, il bitter e i fiori d'arancio: buonissimo.

    -Infine, per quanto riguarda i parcheggi: dove non l’ho precisato il parcheggio è stato gratuito (praticamente quasi sempre). Negli altri casi ho riportato quando era a pagamento (non perché non ci fossero di gratuiti ma perché in certi paesi volevamo ottimizzare i tempi).

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