La Cambogia è un paese asiatico con una storia antica e nobile, spesso ricordato negativamente per via della brutale dittatura dei Khmer Rossi che per lunghi anni ha dominato il paese.
Negli ultimi anni però il popolo cambogiano ha intrapreso un percorso di crescita economica e soprattutto di apertura con il turismo internazionale, che li ha portati a mostrare finalmente con orgoglio quei suoi preziosi tesori che per lungo tempo erano stati quasi dimenticati.
*16 GENNAIO
Dall’aeroporto di Malpensa arriviamo a Phnom Penh con scalo a Bangkok dopo 13h 40min di volo con la compagnia Thai Airways e alloggiamo all’ Hotel Palace Gate Residence.
*17 GENNAIO
Oggi visita al Palazzo Reale
Il Palazzo Reale di Phnom Penh è situato nel centro della capitale, lungo il corso del Tonle Sap River, a breve distanza dal Museo Nazionale.
La costruzione del complesso risale al 1860, anno in cui il sovrano Norodom (*) trasferì la capitale del regno da Oudong a Phnom Penh.
(*) Norodom (Ang Voddey, 1834-1904) fu il sovrano del Regno di Cambogia dal 1860 al 1904.
Da tal data, il Palazzo Reale rappresenta la residenza ufficiale dei sovrani di Cambogia.
Il Palazzo è suddiviso in quattro settori:
la Sala del Trono, la Pagoda d’Argento, il Palazzo Khemarin e la Corte Interna.
SALA DEL TRONO
E’ il luogo in cui i confidenti del re, i generali e i funzionari reali un tempo svolgevano i loro doveri. È ancora in uso oggi come luogo per cerimonie religiose e reali (come incoronazioni e matrimoni reali) e come luogo di incontro per gli ospiti del re. L'edificio a forma di croce è coronato da tre guglie. La guglia centrale, alta 59 metri, è sormontata dalla testa bianca a quattro facce di Brahma .
LA PAGODA D’ARGENTO
La Pagoda d’Argento –ufficialmente Wat Ubosoth Ratanaram – è situata nel settore meridionale del complesso. Quest’ultimo è delimitato da un muro di cinta decorato internamente con affreschi raffiguranti scene del Reamker (*), realizzati da artisti cambogiani nel 1903-1904.
*Il REAMKER è un poema epico cambogiano basato sul poema epico indiano Rāmāyaṇa. Il titolo significa "Gloria di Rāma".
La Viharn (*) rappresenta l’edificio principale di questo settore.
(*) In Sanscrito il termine “Viharn” significa letteralmente “rifugio”. Originariamente, infatti, la Viharn rappresentava la dimora dei monaci buddhisti durante la stagione delle piogge.
La Viharn è denominata La Pagoda d’Argento (Silver Pagoda). Tale denominativo deriva dal fatto che il pavimento della struttura è rivestito con oltre 5,000 piastrelle d’argento (*)
(*) 1 kg/cadauna, per complessive 5 tonnellate di argento.
Costruita originariamente nel 1892 ispirandosi al Wat Phra Kaew di Bangkok, la Pagoda d’Argento fu ricostruita completamente nel corso del 1962.
All’interno della pagoda è custodita una immagine del buddha color smeraldo (*) e da una statua in oro massiccio raffigurante il Maitreya Buddha (il Buddha futuro).
(*) La pagoda è denominata anche “Preah Vihear Preah Kaew”, che in lingua Khmer significa “Il Tempio del Buddha di Smeraldo”
La statua, commissionata dal sovrano Sisawath, ha un peso complessivo di circa 90 kg ed è ornata con migliaia di diamanti e pietre preziose.
PALAZZO KHEMARIN
E’ il nome inglese comune per un edificio chiamato in khmer Khemarin Moha Prasat che significa "il palazzo del re khmer". È utilizzato come residenza ufficiale del re della Cambogia. Questo complesso è separato dagli altri edifici da un piccolo muro e si trova a destra della Sala del Trono.
CHAN CHAYA PAVILION
Chan Chay Pavilion – ufficialmente Preah Thineang Chan Chhaya, che in lingua Khmer significa “Il Padiglione della Luna” – è situato a fianco dell’ingresso principale del complesso (Porta della Vittoria).
La struttura attuale, caratterizzata da un elaborato tetto multi-falda in stile Khmer-Thai, fu realizzata nel 1913-14 (in sostituzione di padiglione in legno, costruito durante il regno di Norodom)
Chan Chay Pavilion è utilizzato principalmente per le esibizioni delle danzatrici reali e come tribuna del sovrano durante le apparizioni in pubblico.
GLI STUPA REALI
Questo settore del complesso comprende la Biblioteca, edificio nel quale sono custoditi i testi sacri del Buddhismo (Tripitaka), una statua del sovrano Norodom, e quattro stupa contenenti le ceneri di Re Ang Doung (1845-1859), Re Norodom (1860-1904), Re Norodom Suramarit (1955-1960) e, la principale, con le ceneri del Principe Norodom Sihanouk e delle sue figlie.
PADIGLIONE NAPOLEONE
E’ una villa prefabbricata in ghisa realizzata per il re Norodom dalla ditta parigina Docros nel 1875. Durante il XIX secolo e il primo decennio del XX secolo era nota come maison de fer , o casa di ferro.
Ci spostiamo al
SANTUARIO WAT PHNOM
Lungo la strada incontriamo due suonatori che eseguono musica etnica.
Situato nell’area nord-orientale di Phnom Penh, alla sommità dell’unico rilievo cittadino (27 metri s.l.m.).
Secondo la leggenda, una donna di nome Penh vide un enorme tronco galleggiare lungo il corso del fiume. Dopo aver portato a riva il tronco (aiutata da alcuni pescatori), Penh trovò al suo interno quattro immagini in bronzo del Buddha.
Considerato un segno divino, per custodire le immagini sacre fu realizzato un santuario.
(*) In lingua Khmer, “Phnom” significa “rilievo, collina”.
Il tempio fu denominato Wat Phnom – Il Tempio sulla Collina – ed il villaggio circostante fu denominato Phnom Penh.
Costruito nel 1372 (interamente in legno), il tempio fu ricostruito nel 1434, 1806, 1894 e 1926.
Wat Phnom è caratterizzato da un Viharn (*) con all’interno una immagine dorata del Buddha nella tipica posizione del Loto, da una statua raffigurante la signora Penh e, soprattutto, da un imponente Stupa contenente le ceneri del sovrano Ponhea Yat (1405-1467).
(*) Il viharn o sala di riunione è aperto ai fedeli: ospita sia laici che monaci, riuniti per la preghiera comune e le funzioni religiose.
Dopo pranzo effettuiamo una breve crociera sul fiume Mekong,il più lungo e importante dell'Indocina e uno dei maggiori dell'Asia; è il settimo fiume più lungo del mondo e il dodicesimo in termini di portata: la sua lunghezza stimata è pari a 4.880 km. Si torna in hotel per la cena.
*18 GENNAIO
Partenza in mattinata in direzione nord-est con prima sosta a Skun.
Quale motivo rende famosa Skun? I ragni fritti! Tra le delizie culinarie di Skun, non a caso chiamata anche “Spiderville”, c’è infatti la tarantola che viene fritta e poi mangiata. L’origine di questo piatto si dice sia da collocare duranti gli anni del regime dei khmer rossi, quando in seguito alla carestia gli abitanti della zona iniziarono a mangiare quanto disponibile. Il destino vuole che Skun sia ricca di tarantole! In verità mi astengo dall’ assaggio……ma in compenso vedo personaggi particolari in giro a vendere insetti cotti!
IL MERCATO DEI RAGNI DI SKUN
Gli abitanti della zona sono col tempo riusciti a fare di necessità virtù, arrivando anche ad attrarre persone incuriosite da questa strana primizia. Oggi le tarantole sono sia cacciate che allevate nei villaggi vicini, portate al mercato di Skun circa duecento alla volta, pronte per finire sulle tavole di chi transita da questo snodo stradale. Ovviamente a Skun non si trovano solo tarantole, ma anche insetti molto più comuni come grilli, cavallette o larve.
Comunque c’è anche un mercato….normale…..e tanti bambini che vendono frutta.
Assistiamo alla festosa uscita di bimbi da una scuola.
Eccoci al
TEMPIO DI KUK NOKOR
Situato sul terreno di un monastero, Prasat Kuk Nokor è caratterizzato da un tempio in laterite con un edificio "bibliotecario", un muro di cinta esterno, un gopura* d'ingresso e alcuni bacini.
* gopura è una torre d'ingresso monumentale, solitamente ornata, all'ingresso di un tempio.
Poi siamo a
PHNOM DEK
Visitiamo il
TEMPIO DI SOVANNKIRY
Monastero contemporaneo e pagoda.
Visitiamo un villaggio di un gruppo etnico Brao.
La religione principale dei Brao è l'animismo, sebbene una piccola minoranza nel nord-est della Cambogia si sia recentemente convertita a forme di cristianesimo evangelico.
DEFINIZIONE DI ANIMISMO
Il termine “animismo” deriva dal latino anĭma (greco: ánemos) che, oltre all’italiano “anima”, significa “spirito, respiro”, indicando come tale ciò che suscita o dona la vita a qualcosa. Ne consegue, dunque, che l’animismo è una religione in cui si considera il mondo fisico talmente compenetrato da forze spirituali (sia personali che impersonali) fino ad attribuire una valenza spirituale perfino agli oggetti inanimati e una causa spirituale a ogni avvenimento.
Stando così le cose, dietro a un incidente o a una malattia vi sarebbero motivi spirituali da prendere in seria considerazione giacché, in caso contrario, la causa dell’incidente o della malattia rischierebbe di non essere compresa e rimediata.
Di solito le capanne sono fatte di legno e paglia e sono disposte concentricamente con l'entrata rivolta verso il centro del villaggio, dove erigono una casa comune. Tale casa viene usata anche per l'educazione dei bambini, compito affidato di solito agli anziani, che tramandano le tradizioni etniche ed insegnano come difendere il villaggio da eventuali attacchi.
Un simpatico incontro con un’anziana donna chiamata “Madame” per la sua frequentazione di ambienti francesi !
Ci mettiamo in viaggio verso nord destinazione PREAH VIHEAR dove arriviamo dopo oltre tre ore e alloggiamo presso il Preah Vihear Boutique.
*19 GENNAIO
In mattinata visita al
TEMPIO DI PREAH VIHEAR
Il tempio fu costruito nel IX secolo per venerare Shiva, il dio della distruzione e della creazione nelle leggende indù.
Gli indù spesso credono che quanto più in alto sono costruiti gli edifici dei templi, tanto più è evidente il potere supremo dei re che regnavano all'epoca. Per questo motivo, i re dell'impero Khmer costruirono il tempio di Preah Vihear, situato su una superficie piana in cima alla montagna Dangrek, a un'altitudine di 625 metri sul livello del mare. Su dei fuoristrada raggiungiamo la sommità della collina attraverso un percorso impervio e con pendenze da brivido! Dall’alto si domina la pianura cambogiana.
Il tempio è suddiviso in 3 piani distinti, con un'altezza crescente da nord a sud, per un totale di 120 metri.
Al primo piano si trova la porta principale del tempio, mentre al secondo piano si trova un gruppo architettonico costruito in stile Banteay Srei ossia in pietra arenaria.
Il secondo piano è un gruppo architettonico abbastanza intatto anch’esso costruito in pietra arenaria con molti dettagli squisiti scolpiti sui tetti del tempio e sulle cornici delle porte. In particolare, la sommità del tetto con l'immagine della coda del serpente Naga è costruita in stile simmetrico, curvando verso il cielo, decorata in modo meticoloso ed elaborato.
Infine, il terzo piano, situato sulla cima della montagna, è il centro del complesso.
Si trova nel punto più alto della cima del monte Dangrek. Nel corso dei millenni queste opere sono state gravemente danneggiate.
Interessante il
TEMPIO DI BENG MEALEA
Uno dei templi khmer meno noti e allo stesso tempo più affascinanti. Identificato con il nome generico moderno di Beng Mealea (lo “stagno con i fiori di loto”), è noto come il “jungle temple”, il tempio nella giungla.
Costruito nel XII secolo, ad oggi il tempio non ha subito significativi restauri. Non si sa molto sulla storia di questo tempio parzialmente immerso nella vegetazione. Per alcuni storici fu costruito come prototipo di Angkor, particolare che ne accresce il fascino misterioso. Ci sentiamo tutti degli Indiana Jones.
Andiamo a visitare il
TEMPIO TA PROHM
Costruito nello stile Bayon (stile che si manifesta nelle grandi dimensioni costruttive, nell'ampio uso di laterite e nelle torri quadrangolari) principalmente nel tardo dodicesimo e agli inizi del tredicesimo secolo. Diversamente dalla maggior parte dei templi di Angkor, Ta Prohm è rimasto nelle stesse condizioni in cui è stato trovato; l'atmosfera creata dalla combinazione di alberi che crescono sulle rovine e la giungla circostante lo hanno reso uno dei templi più popolari di Angkor.
Su una stretta colonna in pietra è scolpito un animale che sembra uno “stegosauro”. Nessuno finora è stato in grado di spiegare questa presenza.
Il tempio fu usato come location cinematografica nel film Tomb Raider. Sebbene il film non abbia mostrato molto fedelmente gli altri templi di Angkor, le scene girate a Ta Prohm erano molto simili all'attuale aspetto misterioso del sito.
Arriviamo a Siem Reap e alloggiamo all’ Hotel Vellita.
*20 GENNAIO
Intera giornata dedicata alla visita di Angkor Wat.
E’ a tutt’oggi il simbolo della Cambogia (raffigurato anche nella bandiera nazionale).
Con un’area di circa 2 km² (1,5 km x 1,3 km) Angkor Wat è il complesso religioso più grande al mondo.
Si riportano di seguito alcuni dati per dare l’idea della grandiosità del sito:
• Il canale esterno ha una larghezza di 180 metri;
• Le mura perimetrali misurano 1,025 x 800 metri;
• Il viale che dall’ingresso principale conduce alla parte centrale del complesso è lungo 475 metri;
• La Porta Occidentale, ingresso principale del complesso, ha una larghezza complessiva di 235 metri;
• La torre centrale raggiunge i 213 metri di altezza;
• 800 metri di basso-rilievi;
• 1832 Devata (termine Hindù per indicare “divinità minori”, di sesso maschile e femminile);
• più di 3000 Apsara (spiriti ancestrali di sesso femminile, rappresentati come danzatrici).
• Il santuario centrale domina l’intero complesso dall’alto di una ripida scalinata che è presa d’ assalto dai turisti e che conduce alla terrazza superiore.
Ancora più stupefacente è
ANGKOR THOM
Sebbene sia difficile immaginare un edificio più grande e splendido, va detto che Angkor Thom è, come struttura d’insieme, persino più interessante. La "Grande Città" (mai nome fu più adatto) fortificata di Angkor Thom ha davvero proporzioni epiche. L’ultima, gloriosa capitale dell’impero khmer, che occupa una superficie di oltre 10 kmq, portò a livelli ineguagliati il concetto di monumentalità. Fu infatti costruita anche come reazione all’imprevisto saccheggio di Angkor a opera dei cham, a seguito del quale Jayavarman VII (regno 1181-1219) volle che il suo impero divenisse inattaccabile. A dimostrare le sue intenzioni provvedono le formidabili mura così come l’ampio fossato che le borda, destinato a scoraggiare gli assalitori più determinati. Al culmine del suo splendore si ritiene che Angkor Thom, considerando anche la regione circostante, ospitasse una popolazione di un milione di persone. L’abitato si sviluppava intorno al Bayon, il suggestivo se non addirittura ipnotico tempio di stato, ed era protetto da uno jayagiri (muro di cinta a pianta quadrata) alto 8 m e lungo 12 km e da uno jayasindhu (fossato) largo 100 m.
Al centro della cinta muraria si trovano i monumenti più importanti della città, tra cui il Bayon, il Baphuon, la Corte Reale, il Phimeanakas e la Terrazza degli Elefanti.
BAYON
Un tempio costruito agli inizi del tredicesimo secolo come tempio di stato del re Jayavarman VII e si trova al centro di quella che era la sua capitale. La sua caratteristica distintiva è la moltitudine di visi sorridenti, scolpiti sulle quattro facce delle guglie a sezione quadrata che si elevano sempre di più man mano che ci si avvicina alla massiccia torre centrale.
Da lontano il Bayon appare come un tempio dalla struttura complicata quasi irregolare. A man mano che ci si avvicina, le sue 54 maestose torri e le 216 inquietanti sculture in pietra incutono un timore reverenziale.
BAPHUON
Situato 200 metri a nord del Bayon, fu uno dei templi più imponenti di Angkor Thom
Realizzato secondo il tradizionale schema architettonico del “tempio-montagna”, Baphuon Temple è caratterizzato da una struttura piramidale alta 43 metri.
La struttura principale è raggiungibile attraverso un percorso pedonale sopraelevato lungo 200 metri.
Gli storici ritengono che i lavori di costruzione iniziarono nella prima metà dell’XI secolo.
Purtroppo il tempio fu realizzato su un terreno instabile, non idoneo a sopportare carichi del genere e, nel corso dei secoli, la struttura ha collassato.
PHIMEANAKAS
In lingua Khmer significa “Palazzo Celestiale”.
Rappresenta il monte Meru, dimora delle principali divinità della mitologia Induista.
La ripida scalinata che conduce alla terrazza superiore è caratterizzata da statue raffiguranti dei leoni, posti a guardia del complesso.
Alla sommità del tempio c’è un piccolo santuario realizzato da Suryavarman I.
TERRAZZA DEGLI ELEFANTI
Il luogo utilizzato dal sovrano per le apparizioni in pubblico (presenziare durante le cerimonie reali, per assistere a parate militari, per ascoltare le lamentele dei propri cittadini e, spesso, sentenziare).
La facciata è decorata con basso-rilievi raffiguranti il Garuda (*), leoni, ed una serie di elefanti allineati.
*nella mitologia buddista, i “garuḍa” sono una razza divina di uomini-uccello, nemici dei naga, cui danno la caccia.
*i nāga sono esseri semidivini che possono assumere una forma sia totalmente umana che totalmente serpentina.
Ma a catturare subito lo sguardo sono le porte, fiancheggiate da una monumentale rappresentazione dell’origine dell’Oceano di Latte (*) con 54 demoni e 54 divinità impegnati in un epico tiro alla fune lungo la strada rialzata. Al di sopra delle porte, le torri incombono sul visitatore, mentre i magnanimi volti del Bodhisattva Avalokiteshvara osservano i territori del regno.
* il mito hindu del “frullamento o zangolatura dell’oceano di latte”, è la titanica impresa condotta da dèi e démoni per estrarre l’ambrosia, il cibo dell'immortalità.
I bassorilievi della galleria est mostrano scene del conflitto tra gli khmer e i cham.
In questa scena il re khmer a cavallo di un elefante conduce il suo esercito in battaglia.
La porta meridionale è la più apprezzata dai visitatori visto che è stata completamente restaurata e molte delle teste che la ornano (in gran parte copie) sono al loro posto.
Presso la porta orientale sono state girate alcune scene del film Lara Croft-Tomb Raider, in cui i cattivi fanno irruzione nella "tomba". La strada rialzata presso la porta occidentale di Angkor Thom è completamente sprofondata e oggi solo un triste ammasso di pietre spunta dal suolo.
A domani.
*21 GENNAIO
Oggi si continua la visita dei templi nell’ area di Angkor.
TEMPIO BANTEAY SAMRE’ (TEMPIO DELLE ETNIE)
Situato nel settore orientale di Angkor.
Le mura di cinta più esterne (81 x 87 metri) presentano una porta d’ingresso –(Gopura) su ogni ogni lato, poste in corrispondenza dei punti cardinali.
È un tempio induista costruito all'inizio del 12° secolo nello stile architettonico di Angkor Wat. Il suo nome deriva da quello di un antico popolo dell'Indocina.
La parte centrale del tempio, caratterizzata da una piattaforma rialzata e da scalinate molto ripide, comprende il torrione-santuario principale (Prasat) ed una Mandapa*
*Nei templi indù la mandapa è una struttura simile a portici, tra il portale e il tempio. Viene utilizzata per la danza e la musica religiosa e fa parte dei costituenti base del tempio.
Il tempio è costruito quasi esclusivamente in pietra arenaria, il poco uso fatto dei mattoni è limitato esclusivamente ai recinti e pochi elementi della struttura. Sopra gli architravi delle porte sono presenti diversi frontoni decorati con bassorilievi, per la prima volta nella storia dell'architettura Khmer.
Oltre ai frontoni, tutte le pareti sia interne che esterne sono fittamente decorate con figure che rappresentano scene di mitologia e scene tratte da racconti popolari.
TEMPIO BANTEAY SREY (TEMPIO DELLE DONNE)
E’ un tempio induista del X secolo d.C. Il suo nome significa Fortezza delle donne ed è dedicato al dio indù Shiva. La maggior parte del tempio è costruito in arenaria rossa e le colonne e le pareti interne presentano un numero incredibile di accuratissime decorazioni ammirabili ancora oggi. Considerato da molti il gioiello della corona dell'arte di Angkor.
Iniziato nel 967 dC, è uno dei siti più piccoli di Angkor, ma ciò che manca in dimensioni lo compensa in statura.
La parte centrale del complesso, comprende due Biblioteche (edifici utilizzati per custodire i testi sacri), e tre Santuari (Prasat) allineati lungo l’asse nord-sud e una Mandapa situata in posizione centrale
Ci spostiamo per effettuare un’altra visita, ma lungo la strada abbiamo una curiosa sorpresa: incrociamo il villaggio delle caramelle! Vediamo delle bancarelle con confezioni di caramelle di palma, sì proprio di palma, che i locali producono cuocendo i frutti e i rami della palma in grandi calderoni. La guida Roby ci spiega con dovizia di particolari il processo di creazione…..a volta con descrizioni un poco spinte….
Visitiamo il
TEMPIO DI PRE RUP
Uno dei più maestosi templi di Angkor, in particolare per le sue dimensioni. È un po’ lontano dai templi più famosi, come Angkor Wat e Angkor Thom ed è per questo che non ci sono così tanti turisti. Si tratta di un tempio che è stato costruito nell’anno 960 con la sovrapposizione di tre livelli di costruzione.
E’ un "tempio-montagna" a costruzione mista di mattoni, laterite e arenaria. Dedicato al dio indù Shiva, mostra 5 torri a forma di fiore di loto. Si pensa fosse un crematorio e il nome significa “girare il corpo” e si riferisce ad un rito in cui il defunto veniva girato verso i punti cardinali. Per passare al terzo livello, come in molti altri monumenti di Angkor, si deve passare attraverso una ripida scalinata in pietra molto stretta, non adatta per coloro che soffrono le vertigini.
Ecco ora
WAT EK PHNOM
Un tempio imponente ma estremamente fatiscente situato accanto a un grande stagno e dietro una statua contemporanea del Buddha alta 28 m. Costruito durante l' XI secolo, oggi è per lo più ridotto in rovina ed è stato pesantemente saccheggiato.
Una moderna pagoda buddista, sorge pittorescamente accanto a un piccolo lago.
La costruzione della statua gigante del Buddha accanto è stata fermata dal governo perché, a loro dire, rovina la bellezza senza tempo del sito. Questa è una meta molto popolare per picnic e pellegrinaggi.
Nel pomeriggio partenza per Battambong dove alloggiamo all’ hotel Bambu.
Prima di cena la guida ci porta a vivere un’esperienza molto particolare, una grotta nella roccia situata vicino ad un santuario. Verso le 18 al tramonto dalla grotta escono fuori tutti insieme milioni e milioni di pipistrelli che invadono il cielo. Sono presenti anche dei piccoli bar che offrono sedie per godersi lo spettacolo.
*22 GENNAIO
BATTAMBONG
Prima tappa il mercato Psar Nat.
Costruito negli anni trenta ha una particolare architettura ispirata dal desiderio dei francesi di conferirgli un'impronta modernista. Nessuno dei due orologi sulle rispettive torri segna mai l'ora esatta, son belli da vedere ma non sono da consultare. L'atmosfera che si respira è retrò: il tempo sembra essersi fermato
Vediamo ora la statua di Ta Dambong alla rotonda omonima sulla National Road5.
C'è una leggenda su una bacchetta magica che circonda questa statua.
Era un semplice pastore di mucche, che trovò una bacchetta magica e con la sua magia assunse il dominio sulla terra, usurpando il re. Tutti i figli dell'ex re divennero monaci e scapparono, ma un giorno uno di loro tornò su un cavallo bianco volante e riprese il trono.
Ora una attrazione particolare di Battambong: il Treno di Bambù.
Si chiama “Norry” e si sposta fra i villaggi lungo la strada ferrata. Ha una struttura d’acciaio ricoperta di stecche di bambù che poggia su piccole ruote sempre in acciaio. Il trenino parte sferragliando e saltellando su rotaie a volte deformate di un unico binario, azionato da un autista che si siede in fondo, dove si trova il motore con trasmissione a cinghia direttamente all’asse posteriore, offrendo una velocità massima di 40 chilometri all’ora o più. La costruzione semplice e leggera significa che può essere rimosso semplicemente quando incontra un altro treno di bambù proveniente dall’altra parte, portato fuori dal binario in un minuto o due per consentire all’ altro di passare. Viene poi rimontato e il viaggio può continuare. Di anno in anno si rincorrono voci secondo le quali il treno di bambù è destinato a essere abbandonato del tutto. Esperienza eccitante….non senza qualche rischio!
Se passate da Battambong e il treno di bambù vi incuriosisce, approfittatene ora, presto potrebbe essere solo un ricordo della Cambogia di un tempo.
Prima di pranzo andiamo a lago Tonlè Sap.
Il lago Tonlè Sap rappresenta il cuore pulsante della Cambogia: in quest’area vivono più di tre milioni di persone, molte delle quali nei caratteristici villaggi galleggianti o realizzati su alte palafitte, il cui sostentamento è garantito dalla fertilità dei terreni limitrofi e rifornendo di pesce più del 60% della popolazione cambogiana.
Un paesaggio unico in cui l’uomo vive in simbiosi con l’ambiente che lo circonda. Si basa su un delicato equilibrio tra uomo e natura.
Durante la stagione delle piogge diventa il lago d’acqua dolce più grande del sudest Asiatico. In questo periodo dell’anno il lago Tonlè Sap aumenta in modo considerevole la propria superficie, passando in breve tempo da 2-3000 km² ad oltre 10-12000 km². La profondità del lago da 2-3 metri durante la stagione secca, supera i 10-12 metri durante la stagione delle piogge!
Al contrario, durante la stagione secca, il livello del Mekong scende e le acque del Tonlè Sap River tornano a confluire nel grande fiume, garantendo alle regioni a valle l’approvvigionamento idrico necessario per la coltivazione del riso (e non solo).
Tale fenomeno rappresenta una sorta di “valvola di sicurezza” per tutti i territori situati a valle: una enorme quantità d’acqua – circa 10000m³/secondo – viene quindi convogliata nel lago Tonlè Sap evitando disastrosi allagamenti nelle pianure della Cambogia meridionale e nel Delta del Mekong (Vietnam).
Nei 150 villaggi galleggianti gli abitanti vivono sotto il livello di povertà, specialmente i tanti profughi vietnamiti che, non avendo diritto di acquistare abitazioni sulla terraferma, hanno costruito le proprie case su palafitte.
L’acqua non è più buona come era prima. “Circa otto anni fa, quando pioveva, si vedevano pesci dovunque, molto diversamente da oggi” dice un pescatore del villaggio “2” del Comune di Kompong.
Un'esperienza imperdibile è il giro in barca sul lago.
Pranziamo in un ristorante rustico. Il locale è molto spartano ma con ottime pietanze.
Dopo pranzo visitiamo un laboratorio di argenteria che produce ottimi manufatti. E’ presente un altarino con statuetta di Madonna!
La foto di gruppo è d’obbligo!
Ammiriamo la
PAGODA PEAPHENG
che risplende tutta dorata.
E’ stata costruita oltre 100 anni fa, quando Battambong era sotto il controllo del Siam. E’ ben conservata e appare ancora più bella specie nel suo interno sfarzoso. Molti buddisti vengono a pregare e meditare quì ogni giorno".
E’ un notevole santuario che incarna l'essenza della cultura buddista cambogiana. Questo tempio non è solo un luogo di culto, ma anche un centro di meditazione e riflessione. Avvicinandosi al tempio, l'architettura intricata e i giardini splendidamente curati creano un'atmosfera invitante che invita i visitatori a esplorare ulteriormente.
Interessante sapere che la prefettura apostolica di Battambong è una sede della Chiesa cattolica in Cambogia. Nel 2022 contava 5.357 battezzati su 4.543.000 abitanti.
E’ presente un’immagine di Papa Woitila su una facciata.
Partiamo per Phnom Penh dove arriviamo in serata e alloggiamo allo stesso Hotel del nostro arrivo in Cambogia: il Palace Gate Hotel.
Dopo cena dò un ultimo sguardo alla città di notte.
*23 GENNAIO
Visita al Museo Nazionale prezioso scrigno che racchiude i capolavori della scultura Khmer dal V al XIII secolo.
Si tratta di oltre 14.000 oggetti che comprendono sculture in pietra, ceramiche, bronzi e reperti etnografici, anche preistorici. La maggioranza però appartiene al periodo aureo dell'era angkoriana. Mi sono letteralmente perso ad ammirare le tantissime statue millenarie delle divinità buddiste e induiste. La storia della Cambogia si intreccia profondamente con l’alternanza tra queste due religioni che si sono finemente intrecciate, ma l´arte Khmer mantiene contenuti di autenticitá espressiva propria, un patrimonio millenario che testimonia il grado di eccellenza raggiunto già in epoca remota dagli artisti Khmer.
Nel cortile del museo stanno eseguendo musica tradizionale.
Tornando all’hotel, lungo la strada si assiste ad una cerimonia buddista in una specie di cappella.
Ci prepariamo alla partenza per l’Italia. Ci avviamo abbastanza in anticipo perché il tragitto nel caotico traffico della città impiegherà molto tempo! Dopo lo scalo a Bangkok voliamo verso l’aeroporto di Malpensa. Rieccoci in Italia!
CONSIDERAZIONI SU VIAGGIO
La Cambogia é un Paese molto bello e mitico, con una natura rigogliosa, lussureggiante, talvolta aggressiva, che ci fa riflettere sul suo recente e tragico passato, ad augurarci che questo non torni mai più, perché il suo popolo cosi mite non se lo meriterebbe.
Con la grandiosità schiacciante dei suoi Templi mi ha arricchito spiritualmente.
Phnom Penh, la capitale della Cambogia, dall’asfissiante afa urbana, un nuovo mondo per me, dove le strade sono popolate da centinaia di motorini che, come insetti, si muovono ovunque senza regole, schivandosi miracolosamente senza mai toccarsi. La Cambogia è un mondo dove i pali della luce sono come alberi della giungla, ricoperti, senza alcun ordine, da centinaia di cavi elettrici che come liane si incrociano e a volte si aggrovigliano!
Ma tutta la Cambogia è un mondo dove le bancarelle che vendono di tutto, anche topi e ragni fritti, la fanno da padrone! Ad ogni modo la cucina locale non offre grandi specialità, i piatti hanno ingredienti poveri e il riso la fa da padrone dalle prime portate fino ai dessert. La vera perla sono però i frutti dai colori sgargianti e dal sapore dolce come non mai, impilati in file ordinate sulle bancarelle del mercato.
La maggior parte della popolazione viva ancora in condizioni di povertà estrema, ma con un grande senso di dignità.
I figli degli artigiani frequentano la scuola solo per metà giornata, potendo così aiutare i genitori nell’attività lavorativa.
Gli sguardi dei bambini, dagli occhi grandi e scuri mi seguivano con curiosità.
Grazie Cambogia per esserti fatta conoscere nel tuo profondo, nella tua forte realtà, ti porterò sempre con me!