"Buona la prima!" è l’esclamazione che ben riassume il viaggio intrapreso verso la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, meravigliosa regione del sud della Francia. Infatti, il primo viaggio in sella alla nostra El Andador, trasformata in sidecar, in compagnia della nostra principessa Luna è andato oltre le più rosee aspettative. Le nostre preoccupazioni erano riferite alla capacità mia di guidare un sidecar quotidianamente per due settimane e a quella di Luna di resistere in moto per tutto questo tempo.
Partiamo quindi alla volta di Nizza, raggiunta dopo un tappa di oltre 700 km macinati tutti di un fiato. Tra gli scenari più belli che offre la città natale di Giuseppe Garibaldi vi è sicuramente il lungomare (La Promenade des Anglais) con la sua lunga passeggiata caratterizzata da alte palme e dalle famose sedie blu (chaises bleues) seduti sulle quali è possibile ammirare lo spettacolo offerto dal mare. Piazza Massena è tra le piazze più rappresentative della città: mattonelle bianche e grigie decorano la pavimentazione sulla quale dominano sette statue di figure umane che, al calar della sera, si illuminano di luci colorate. Essa rappresenta lo spartiacque tra la città nuova e la città vecchia, quest'ultima, percorsa da stradine tortuose che sfociano in piazze barocche fino a raggiungere la zona del porto.
Il giorno seguente raggiungiamo il Principato di Monaco, stato sovrano indipendente, dal fascino surrealistico. La sensazione che ho avuto passeggiando per Montecarlo, maniacalmente mantenuto in ordine e pulito, è di entrare in una casa privata in punta di piedi, quella appunto della famiglia Grimaldi. Il centro storico è ospitato su uno sperone roccioso (Le Rocher); dal Palazzo reale si diramano strette viuzze medievali fino ad arrivare alla cattedrale, costruita nel 1875 in pietra bianca, che custodisce le tombe della principessa Grace Kelly e del principe Ranieri III di Monaco.
Le profonde gole del fiume Verdon (Le Gorges du Verdon), che costituiscono il canyon più impressionante d'Europa, rappresentano sicuramente uno dei punti di maggiore attrazione del nostro viaggio. Le strade che costeggiano le gole mi consentono di godere appieno della guida del mio sidecar offrendo, al contempo, visioni di paesaggi mozzafiato grazie alle pareti di roccia che cadono a strapiombo nel fiume di un color verde smeraldo.
Tocchiamo Cannes, famosa solo per il festival del film, il tempo necessario per constatare l'insignificanza di questa città. Viceversa, molto deliziose si rivelano Saint Tropez, borgo di pescatori dalla vocazione mondana e meta preferita dal turismo d'élite, e Port Grimaud, villaggio di pescatori dalle casette colorate che si affacciano sui canali, nascosto all'interno di alte mura di cinta, che ospita l'annuale Euro Festival Harley Davidson.
Ci dirigiamo verso Marsiglia, percorrendo la strada dei calanchi (Les Calanques). La costa si presenta con alte falesie di roccia bianca intervallate da numerose insenature strette e lunghe ove penetra un mare talmente trasparente che ti invoglia a tuffarti. Marsiglia, sovrastata dalla basilica di Notre-Dame-de-la-Garde, raggiunta a piedi dopo una impegnativa salita, è definita da molti un gioiello da scoprire. Sinceramente non l'abbiamo molto apprezzata: il caos, l'immondizia, il degrado e l'alta percentuale d'immigrazione, la fanno apparire diversamente ai nostri occhi. Il vecchio porto è sicuramente la parte più interessante da visitare.
Il nostro itinerario non poteva non prevedere una sosta ad Aix-en-Provence, elegante cittadina provenzale che diede i natali al genio della pittura Paul Cezanne. Quello che ci attrae della cittadina è lo stile di vita tranquillo, l'architettura cinquecentesca del centro storico, i caffè, i negozi e i mercati all'aperto ricchi di prodotti tipici. Luna, invece, gradisce molto gli zampilli delle fontane che prende letteralmente a morsi, complice la calura di questi giorni.
Immersa in una campagna colorata del giallo dei girasoli e del rosso dei papaveri, Avignone "da visitare" si concentra all'ombra del Palazzo dei Papi, un palazzo di straordinaria bellezza, residenza dei sovrani pontefici nel trecento. A nostro avviso oltre al centro storico delimitato da stupefacenti mura, il resto della città non merita una visita prolungata; proseguiamo quindi la nostra esplorazione nei dintorni di Avignone.
A metà strada tra Nimes ed Avignone, ci imbattiamo nella meravigliosa opera di ingegneria che testimonia la maestosità dell'Impero romano: Pont du Gard, il famoso ponte raffigurato sulle banconote da cinque euro. Partiamo quindi alla volta della Camargue, un parco naturale composto da sabbia, paludi e risaie ove fenicotteri rosa camminano serenamente nell'acqua alla ricerca del loro cibo preferito e cavalli bianchi vivono allo stato brado. Gli scatti fotografici si sprecano, interrotti solo da una caricata di un nervoso cavallo che mi fa salire sul sidecar e scappare di fretta e furia.
Giungiamo ad Apt, ottima base di partenza per un tour dedicato alla lavanda che, in questo periodo dell'anno, raggiunge il suo massimo splendore colorandosi delle sfumature del viola e dei profumi intensi dei suoi fiori. Intere colline ricoperte di un manto viola deliziano i nostri occhi. Considerato che il periodo prescelto per il nostro viaggio coincide con l'anniversario di matrimonio, non potevo offrire alla mia signora sistemazione migliore: tre pernottamenti a Château de Peyrolles, un castello del 16° secolo costruito sui resti di una villa romana, dimora di diverse famiglie nobili. È qui che Luna, tra un tuffo in piscina e una corsa nella tenuta, si innamora del principe Dingo, un baldanzoso Labrador.
Arrivando da una tortuosa e stretta stradina si presenta alla nostra vista la spettacolare Abbazia di Sénanque, abbazia cistercense del 1148 immersa nei campi di lavanda, protagonista di tutte le cartoline della regione. Dalle mille sfumature del viola offerte dai campi di lavanda passiamo poi alle innumerevoli tonalità dell'ocra ammirate nel borgo di Roussillon ove le abitazioni spaziano dal rosa all'arancione, dal giallo al rosso, al marrone, pigmenti dei materiali impiegati nelle costruzioni, rivenienti dai giacimenti di ocra della zona.
Ma un malfunzionamento improvviso alla nostra El Andador ci costringe ad interrompere l'incantesimo del viaggio; l'apprensione e la preoccupazione offusca le emozioni passate nei giorni scorsi.
Nonostante la ferita, il nostro fido destriero d'acciaio ci riporta a casa sani e salvi, sorbendosi una cavalcata senza sosta da Ventimiglia a Roma. Un viaggio ricco di emozioni il nostro, fatto di luoghi incantevoli, di ottimi vini, di oltre 3.000 chilometri percorsi, il tutto in compagnia di ciò che amo di più: Lucia, la mogliettina meravigliosa, Luna, la principessa di casa, e la mia El Andador, una Harley Davidson Street Glide, ora trasformata in sidecar.