Oslo: un grande frutto dalla pelle spessa

Ascoltando le appassionanti note musicali de "il mattino", "la Canzone di Solveig" o "Nell'antro del re della montagna" di Edvard Grieg, mi afferra un grande desiderio di correre in aeroporto e tornare in Norvegia. Era un venerdì di marzo quando sono partita per andare a trovare mio figlio Gabriele, che da due mesi viveva ad Oslo. Ricordo un grande freddo, ma tanta bellezza.

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 1.001€ a 1.500€
  • Ho viaggiato Da solo
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Norvegia
  • Viaggio fatto in primavera
  • Scritto da Sonia Ronconi il 02/05/2016
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  1. Giorno 1

    E' la Nazione europea più settentrionale, dove si trova il promontorio di Knivskjellodden, situato di poco più a nord rispetto a Capo Nord.
    Una terra attraversata dal circolo polare artico; per questo nelle zone settentrionali si possono osservare fenomeni come il sole di mezzanotte in estate e l'aurora boreale in inverno poiché arriva fino a "Capo Nord", dopo per 6 mesi è notte (ma questo è un altro viaggio da raccontare...).
    La mia prima tappa in Norvegia è stata la capitale, un vero gioiello, dove con i voli low cost al prezzo da 30 a 80 euro dall'aeroporto si può viaggiare con andata e ritorno.
    La città di Oslo sorge nel punto più interno dell'omonimo fiordo, circondata da colline boscose e con circa 520 mila abitanti. Si nota subito il sodalizio di grande città e riserva naturale di bellissimi parchi e oasi verdi. Infatti, la capitale della Norvegia nel 2007 è stata nominata la seconda città più verde e rispettosa dell'ambiente.
    I discendenti dei vichinghi la definiscono "un grande frutto dalla pelle molto spessa difficile da scalfire, ma una volta che si è riusciti ad aprire questa solida scorza, all'interno si trova un frutto dolce e prelibato".
    Camminando nel centro della città bastano pochi passi per trovare un bel parco in cui rilassarsi e con soli 10 minuti di battello, si può andare alla scoperta delle meravigliose spiagge sul fiordo. E' una città ricca di attrazioni, musei, gallerie d?arte e negozi in cui fare shopping. Prendere la metropolitana ad Oslo è un'esperienza rilassante per chi è abituato a viaggiare stipato come una sardina.

  2. Giorno 2

    "Mamma, oggi ti porto in un museo che ti piacerà..." - Disse Gabriele. Era sabato ad Oslo e ho conosciuto il suo pittore per antonomasia, Edvard Munch. I quadri di questo artista così tormentato e geniale sono esposti al Museo Munch e alla Galleria Nazionale. Tante opere tra cui una versione del celebre Urlo. Anche tante opere di artisti norvegesi nella Galleria Nazionale, ma anche di molti importanti pittori europei.
    Quante foto ho scattato al Parco Vigeland, il quale ospita ben 212 statue dello scultore Gustav Vigeland. Purtroppo, sono rimasta solo tre giorni e così mi sono persa il "Museo delle Navi Vichinghe".
    Oslo non è soltanto ricca di arte, musei e monumenti: il TusenFryd Amusement Park è un bellissimo parco di divertimenti, a circa 20 chilometri dal centro. Quando sono salita sulle "SpeedMonster", le emozionanti montagne russe ispirate alle auto da corsa, sono fiondata verso il basso da 0 a 90 chilometri all'ora in soli 2 secondi raggiungendo gravità zero 12 volte per ogni corsa.
    E che dire della maestosa costruzione dell'Opera e del Balletto di Norvegia? E' un'icona della città, simbolo del progetto di riqualificazione del fronte mare di Oslo. Si presenta come un audace esperimento di architettura urbana, come dimostra il grande piano inclinato che dalla città consente l'ingresso al teatro per poi salire fino al tetto dal quale i visitatori possono ammirare il panorama.
    Di solito, quando viaggio, amo assaggiare i prodotti tipici. Ho gustato il celebre salmone, ottimo affumicato o alla griglia (con il burro), il merluzzo, il pesce gatto, le aringhe, i molluschi e i gamberetti. Degna di nota anche la carne essiccata, che a Oslo prende la forma di prosciutto o salsicce, accompagnata magari dal buonissimo geitost, formaggio dolce a base di latte vaccino e caprino.

  3. Giorno 3

    Mio figlio mi aveva avvertito che ogni acquisto era un salasso. Quando sono atterrata all'aeroporto di Oslo, ho approfittato dei numerosi centri presenti nell'aeroporto per cambiare gli euro in valuta locale. In Norvegia è in uso la Corona norvegese (nok) e 1 euro corrisponde a 8.6570 nok, mentre una corona norvegese corrisponde a 0.1155 euro. Una pizza e una birra possono costare 350 nok (40 euro a testa circa). Un caffè costa 4 euro.
    Una camera doppia in un hotel economico costa circa 1.000 nok a notte e quindi 115 euro; in hotel di lusso i prezzi partono dalle 1500 nok a notte. Mio figlio alloggiava con un amico in un ostello, dove una stanza costa dai 100 ai 300 nok a notte, doppia dai 300 ai 600. I bancomat sono sparsi per tutta la città, anche se ho dovuto pagare una tassa in più, ma questo dipende dalle condizioni della propria banca.
    Oslo è una città pulita e sobria. E' la capitale più ricca del mondo eppure i norvegesi sono persone semplici, volonterose ed educate, molto riservate e vanno sempre di fretta. Il freddo e la luce del sole che a metà pomeriggio si trasforma in notte condiziona il modo di vivere. I norvegesi definiscono il freddo pungente "harsh climate" letteralmente clima aspro. Non esiste un luogo per chi va lento, soprattutto nel mondo del lavoro.
    Nel centro non ci sono vie lussuose (tipo via Monte Napoleone), in realtà le vetrine sono minimaliste e i palazzi conformi. Nella periferia le villette sono tutte similari tipo "case prefabbricate in legno". Non c?è sfarzo, anzi direi che è una città piuttosto spartana.
    Cosa mi ha colpito di più dei norvegesi? Quanto bevono... e mentre io ero imbacuccata con sciarpa guanti e cappello di lana per il freddo ostile, delle coppie si tuffavano in mare in costume manco fossero ai Caraibi...
    Oslo la sera è poco frequentata, ma si può camminare tranquillamente, per merito di una società strutturata con regole precise e difficili da raggirare.
    Questo è stato il mio primo incontro con la Terra degli antichi vichinghi, con i suoi paesaggi unici innevati d'inverno che in estate si trasformano in un verde dominante. Panorami sconfinati lambiti dal mare del Nord, bianco quand'è ghiacciato, che nel periodo estivo si colora in blu cobalto.

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