Entrare in sintonia con la città di Valencia è davvero facile. A renderla eccezionale non sono soltanto i siti d’interesse quanto le persone che vi vivono.
Quando ho prenotato per Valencia sapevo di andare in una città giovane, con tanto divertimento e soprattutto muy caliente. Ho optato per il periodo di settembre proprio perché il tempo è relativamente secco e le temperature confortevoli. Ovviamente, da buona sfigata che sono, ho trovato pioggia e un tasso d’umidità alle stelle! Non per questo mi sono persa d’animo e, modificando il mio itinerario qua e là, sono riuscita a visitare tutto il meglio che Valencia poteva offrire. Naturalmente questo viaggio è stato fatto sempre insieme alla mia dolce metà.
Valencia è la terza città più grande della Spagna ed è un posto che ti fa sentire subito a casa. Ha cultura, architettura, gastronomia e vita notturna, quindi potete optare per diversi itinerari a seconda di quello che più vi interessa fare in questa città. 4 giorni non sono abbastanza per visitarla tutta, eppure sono più che sufficienti per conoscere la zona più caratteristica nella Ciutat Vella, il cuore della città vecchia.
Per giungere a Valencia il mezzo di trasporto più pratico è l'aereo. Noi abbiamo preso un volo Ryanair da Milano Malpensa che ci ha consentito di arrivare a destinazione in meno di due ore. Presa la metropolitana (linea 3), abbiamo raggiunto il centro della città e il nostro B&B, dopodiché ci siamo immediatamente addentrati nella parte settentrionale della Ciutat Vella. Questa è una zona storica, con diversi siti d'interesse, tuttavia la pioggia scrosciante non ci ha permesso di ammirarla al meglio. Quindi, rinviata l'idea di visitare la città, ci concediamo un po' di ristoro al Café de las Horas, un locale molto particolare, dall'arredamento in stile barocco, pieno di candelabri, arance e bouquet di fiori. Qui abbiamo provato l'Agua de Valencia, la quale è diventata, a tutti gli effetti, il mio cocktail preferito.
Fattasi una certa ora, decidiamo che è arrivato il momento di cenare, pertanto ci spostiamo nella zona del Barrio del Carmen per fermarci a mangiare a La Pilareta. Questo è un locale storico, dall'ambiente piccolo e retrò, noto per le sue tapas sostanziose e per le sue cozze locali, che giustappunto abbiamo ordinato. Successivamente a molte tapas e a parecchia birra (e soprattutto finita la pioggia) ci concediamo una passeggiata fino a Plaza del Ayuntamiento, una piazza in cui vi sono degli edifici meravigliosi che circondano una fontana che la sera, con un gioco di luci, cambia colore.
Il nostro secondo giorno a Valencia inizia con un cielo plumbeo e una colazione a l'Horchatería de Santa Catalina, una delle caffetterie più antiche della città. Completamente rivestita di piastrelle di Manises, in questo locale convivono tradizione boema e modernità. Qui abbiamo assaggiato i churros e la famosa horchata, una bevanda tipica valenciana dal gusto dolce e vegetale, fatta con i chufas (zigoli dolci). Personalmente non mi è piaciuta, ma se si viene a Valencia è obbligatorio provarla.
In seguito alla nostra prima colazione valenciana, ci dirigiamo al vivacissimo Mercado Central. In questo mercato, fitto di bancarelle, si possono trovare qualsiasi prodotto alimentare di qualità e noi, ovviamente, non ci siamo fatti scappare l'occasione di poter mangiare un bel panino con del Jamòn Ibérico. Inoltre, girovagando per il mercato e alzando gli occhi al cielo, è possibile ammirare una magnifica architettura d'inizio Novecento.
Dopo l'ottimo panino, decidiamo di fare una lunga passeggiata ai Jardines del Turia, il posto che ho preferito di tutta Valencia. Questi giardini si estendono per 9 km lungo il vecchio letto del fiume Río Turia, in cui si possono trovare campi da gioco, sentieri per correre, piste per andare in bici, prati ed aree gioco per i bambini.
Nei pressi dei Jardines del Turia vi è la Ciudad de las Artes y las Ciencias. Questo maestoso complesso di elementi architettonici moderni merita di essere assolutamente visitato. Purtroppo noi, giunti nel tardo pomeriggio, abbiamo scelto di visitare solo l'Oceanogràfic, l'acquario più famoso di tutta la Spagna. Questo straordinario acquario è suddiviso in un gruppo di zone climatiche, che si raggiungono in via sotterranea. Gli squali, con tanto di tunnel, sono i più apprezzati, ma ci sono altre meravigliose vasche con specie del Mar Rosso, dei tropici e del Mar Mediterraneo.
A Valencia, la domenica, molti musei sono gratuiti. Pertanto abbiamo organizzato un itinerario ben preciso che ci permettesse di visitare tutto quello che non eravamo riusciti a vedere nel nostro primo giorno. Per iniziare ci siamo recati alla Catedral, una suggestiva chiesa in stile gotico che custodisce alcuni affreschi rinascimentali. Questa cattedrale è molto importante poiché, all'interno della Capilla del Santo Càliz, è custodito il Santo Graal, la famosa coppa con la quale Gesù celebrò l'Ultima Cena.
Lasciata la cattedrale abbiamo visitato la Lonja, un affascinante edificio dichiarato Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Costruito nel XV secolo, questo palazzo era destinato agli scambi commerciali tra i produttori di seta e altri mercanti. Molto belle sono la Puerta de los Pecados e la Sala de Contratación, in cui vi sono le importanti colonne tortili alte 17 metri.
Dopo la Lonja, ci siamo dedicati alle Torres de Quart e le Torres de Serranos. Queste due porte cittadine sono tutto ciò che rimane delle antiche mura di Valencia. La prima è la più imponente di tutta la Spagna e si affaccia verso Madrid, la seconda è una delle uscite principali della città e si sporge verso Barcellona. Salire su queste torri è straordinario, poiché si può ammirare un bellissimo panorama di tutta Valencia.
In seguito alla visita alle torri, ci siamo spinti verso il nord della città per giungere al Museo de Bellas Artes, una delle gallerie più importanti per poter contemplare splendidi dipinti spagnoli. Qui si possono apprezzare molte opere di Joaquín Sorolla, Diego Velázquez, Goya e dei Ribalta. Dovete sapere che questo museo è uno dei pochi ad essere sempre gratuito e con un orario più che flessibile, quindi vi consiglio di farci un salto.
A due passi dal museo di belle arti vi sono i Jardines del Real. Questi giardini sono un posto incantevole per fare una passeggiata. Adornati di aranci, palme e di una piccola voliera, in passato erano i giardini di un antico palazzo, mentre oggi è semplicemente un parco dove rilassarsi e che i valenciani chiamano Los Viveros.
Dopo esserci rilassati ai Jardines del Real ci siamo incamminati verso il quartiere di Russafa, per visitare la Plaza de Toros, uno dei i luoghi simbolo della città di Valencia, in cui è ancora possibile assistere a una tradizionale corrida. Pensate che quando venne costruita, Plaza de Toros era l'arena più grande di tutta la Spagna.
Poco lontano da Plaza de Toros, vi è l'Estatión del Norte, la stazione ferroviaria più trafficata di Valencia e dall'architettura modernista. Questa stazione viene considerata un vero e proprio monumento. Basta osservare attentamente la sua particolare facciata, ricca di disegni di fiori, arance e altri motivi dell'agricoltura valenciana, per comprendere quanto questo luogo sia unico ed importante per i valenciani. Inoltre i suoi interni sono pieni di elementi decorativi in legno, ceramica e mosaici simmetrici.
L'ultimo giorno avevamo l'aereo verso le due del pomeriggio, quindi abbiamo deciso di visitare con molta rapidità quello che il poco tempo ci consentiva. Purtroppo molti musei il lunedì sono chiusi e per questo il Museo Nacional de Ceràmica lo abbiamo osservato solo da fuori. Uno dei luoghi che hanno meritato una visita è senza dubbio Nuestra Señora de los Desamparados, la chiesa più importante per la comunità cristiana valenciana, in cui viene venerata la Jorobadita, ossia la Vergine degli Abbandonati. Infine, per salutare Valencia abbiamo fatto un ultimo giro a Plaza de la Virgen, la piazza principale della città sul quale si affacciano imponenti edifici pubblici e caffetterie, oltre che la bellissima fontana dedicata al fiume Turia.