Viaggio fai da te alla scoperta dell'Isola di Zanzibar. Un'isola che resta nel cuore non solo per le sue spiagge immense e il suo bel mare ma, sopratutto, per il sorriso dei suoi bambini e per l'atmosfera così serena, rilassata, felice. Ed è proprio il contrasto così forte fra la povertà visibile accompagnata sempre dal sorriso che ci ha fatto sentire improvvisamente migliori. Quindi scegliete il vostro piccolo rifugio, spegnete i cellulari e la televisione, mischiatevi alla gente del posto, regalate un sorriso ai bambini, godetevi spettacolari tramonti, insomma... HAKUNA MATATA!
Partenza da Roma con il volo della Turkish Airlines diretto a Istanbul. Atterriamo alle 17:30 e gironzoliamo per Ataturk fino al decollo del nostro volo diretto per Zanzibar.
Sono le 03:00 quando l'aereo tocca la pista buia dell'aeroporto di Zanzibar. Sbarchiamo a piedi per l'ingresso nel... Terminal? Nel capannone adibito ad aeroporto. Welcome Zanzibar. Il tempo di sbrigare le formalità di ingresso (ricordate di avere a disposizione 50$ per il visto) e prendere al volo letteralmente le nostre valigie e siamo fuori respirando subito quell'odore di Africa. L'autista inviato dall'hotel ci attende fuori e ci evita l'arrembaggio dei tassisti assiepati all'uscita. Attraversando la periferia deserta di Stonetown arriviamo nei pressi del nostro hotel che raggiungiamo a piedi. Alloggiamo al Dhow Palace Hotel e rapidamente siamo in stanza. L'hotel è bellissimo, incluso in molti tour della città per la sua architettura tradizionale. La stanza è un po meno bella, ma pulita e comoda per le ore che ci trascorriamo. Siamo distrutti visto che sono quasi le 05:00...
Alle 11:00 siamo di nuovo in piedi e ci servono comunque una bella colazione seppur fuori orario. Ed è finalmente ora di cominciare la vacanza con la visita di Stonetown. Trascorriamo il tempo perdendoci nei vicoli della città vecchia, ammirando i portali di legno, spulciando fra i mille negozietti, chiacchierando con tutti coloro che vogliono vendere, vogliono accompagnarti o sono solo incuriositi dalla nostra presenza. Passiamo alla casa di Freddy Mercury, al forte e al parco Forodhani e al suo bel lungomare. Nonostante la stanchezza siamo affascinati da quest'atmosfera africana combinata con un certo sapor mediorientale. Siamo affascinati anche dalle persone che si rivelano da subito sorridenti e affabili. Rientriamo in hotel per un po di riposo e riusciamo in serata dove torniamo a negoziare per qualche souvenir che ci ha colpito e andiamo a mischiarci con la vita del posto al parco Forodhani, dove ogni sera si tiene il mercato dello street food. C'è tanta gente a passeggio, famiglie con bambini, anziani al riposo, gruppi di ragazzi che fumano e fanno le gare di tuffo e gruppi di ragazze velate e sorridenti con cui si guardano da lontano flirtando alla vecchia maniera. Non mangiamo alle bancarelle visto che i prezzi applicati ai turisti sono da costiera amalfitana e ce ne andiamo a cena nel vicino "The Floating". Rientriamo presto pronti a un bel sonno ristoratore.
Stamattina dopo colazione lasciamo la città diretti alla nostra prima destinazione: Bweju. Abbiamo contrattato il trasferimento con lo stesso autista che ci ha preso in aeroporto e per 30$ ci accompagnerà lui. Ci mettiamo circa 2 ore e appena lasciata Stonetown l'isola di Zanzibar comincia a scoprirsi in tutti i suoi contrasti. La sua bellezza e la sua povertà. Attraversiamo piccoli villaggi con le case di fango e lamiera. Ci colpiscono subito i tanti bambini, ma sopratutto ci colpisce la loro dilagante allegria. Tutti sorridono e salutano. E non sono comparse pagate. A differenza della trasandatezza delle case ci colpiscono le scuole. Semplici e minimali ma pulite con centinaia di alunni in divise candide. Anche a Bweju siamo accolti dai bambini della scuola proprio di fronte al nostro piccolo hotel.
Bweju è un piccolo villaggio a nord di Paje, sulla costa est, dove abbiamo scelto di trascorre 5 notti. Il "Sahari" Zanzibar è un boutique hotel sulla spiaggia, con proprietario italiano, un vero gioiellino. La struttura è bella, curata, pulita, intima e familiare... perfetta per prendersi una pausa lontano dallo stress e dal turismo di massa che qui, fortunatamente non c'è! La camera Superior/Deluxe è al primo piano, dotata di terrazzino, pulitissima e comoda. Il giardino tropicale ha una bella piscina al centro ed è un incanto solo a guardarlo. La cucina del Sahari è varia e molto buona, un vero stile fusion fra la cucina zanzibarina e quella italiana! Lo staff è cortese e simpatico e dopo poco è come stare in famiglia. Ci sistemiamo e trascorriamo il pomeriggio in spiaggia per un primo bagno e una lunga passeggiata fino a Paje. La spiaggia è un'immensa lingua di sabbia bianca dove incontrerete pochissimi turisti ma continue scene di vita locale. Con la bassa marea non è balneabile, ma i colori e l'atmosfera sono magici e non vi faranno rimpiangere di aver scelto questo tratto di Zanzibar. Ceniamo al Sahari e abbiamo subito modo di formare un tavolino per un dopo cena di chiacchiera con gli altri pochi ospiti. Qui non c'è molto da fare e alle 21:30 sembra già di aver fatto le ore piccole. Niente TV e mi sembra un sogno.
Sono le 06:30 quando apro gli occhi e spalanco la finestra impaziente di iniziare la prima vera giornata di relax e... il mare è sparito! E quando dico sparito intendo proprio sparito! Eravamo informati e preparati al fenomeno delle maree ma non avrei mai immaginato così. Anticipo la colazione con un solo caffè e sono subito in spiaggia armata di macchinetta fotografica. Che autentico spettacolo. Ho trascorso così circa 3 ore solo osservando i colori cambiare, l'acqua riaffiorare e le tante persone a lavoro, sopratutto le donne intente a raccogliere le alghe e a trasportarle su grossi secchi adagiati in testa. E così abbiamo fatto colazione tradissimo per poi tornare in spiaggia dove abbiamo trascorso l'intera giornata fra bagni, passeggiate e chiacchiere con i passanti.
Dopo le 13:00, alla chiusura della scuola, la spiaggia si anima dei bambini che senza molta timidezza oltre al solito "Jambooo" ci chiedono se abbiamo per loro qualche penna per la scuola. Non abbiamo nulla ma gli prometto che prima di andare via gli avrei regalato una penna. Un'altra giornata scorre così e senza accorgercene è già notte.
Stamattina colazione all'alba e dopo aver nuovamente perso lo sguardo sulla vita della bassa marea andiamo alla foresta di Jozani. Ci siamo fatti chiamare un taxi, amico di un amico... qui sono tutti amici di qualcuno e con 15$ andata e ritorno resta a nostra disposizione per il tempo che vogliamo. L'ingresso al parco è a pagamento ed è obbligatorio farsi accompagnare da una guida. Noi siamo fortunati e nel nostro gruppo siamo solo 6 persone. La visita è stata abbastanza lunga con una bella passeggiata nella foresta dove vedere parecchie piante endemiche e diversi animali in base a quanto si è fortunati. Si viene portati poi in un'area dove abitualmente è possibile vedere e avvicinare le scimmie colo colo presenti solo qui sull'isola. Le scimmie sono più che abituate alla presenza umana e sembrano quasi volersi mettere in posa davanti alle macchine fotografiche.
La visita prosegue poi spostandosi nell'area del parco al di là della statale dove si fa una lunga passeggiata in una foresta di mangrovie. La mattinata trascorre così e pur non essendo un parco eccezionale (rispetto ad altri visti in giro per il mondo) fa parte delle attrazioni di Zanzibar che meritano una visita.
Prima di rientrare a Bweju chiediamo al tassista di accompagnarci in un market dove poter comprare la cancelleria promessa ai bambini. Ci porta in un negozio lungo la strada, una sorta di emporio che vende di tutto... facciamo una scorta per il nostro frigobar e sopratutto riusciamo ad acquistare scatole di penne colorate e quaderni a prezzi veramente ridicoli (circa 500 penne e 50 quaderni a meno di 5$!).
Rientrati in hotel trascorriamo il resto della giornata sulla nostra spiaggia e non abbiamo bisogno di cercare i nostri piccoli amici che ci corrono incontro sperando nella sorpresa che ricevono. Non abbiamo speso niente e una penna non è un regalo ma ricevere certi abbracci e vederli sorridere come da piccoli la mattina di Natale ci fa un certo effetto. Molto effetto pensando ai bambini di casa nostra sempre imbronciati davanti a uno smartphone e con le nike ai piedi.
Anche stamattina colazione all'alba. Siamo in partenza per l'escursione "Safari Blu" prenotato da uno dei ragazzi del nostro hotel che ci fa lo stesso prezzo dei Beach Boy. Con un pulmino andiamo fino a Unguja Ukuu da dove partone le barche per coloro che partono dal sud est. Sulla nostra barca siamo in 8; le barche sono in legno e sinceramente più tradizionali di cosi si muore. Da qui rispetto a Fumba ci si mette un po' di più ma il panorama merita davvero.
La prima sosta è a un sandbank piuttosto grande con la bassa marea. Il mare è spettacolare con 1000 sfumature di blu. Il bianco è abbagliante e abbiamo tempo per un bel bagno e una mezz'ora di relax accompagnata da un buffet di frutta fresca. Risaliamo in barca e ci rechiamo in un'area vicina dove un'oretta è dedicata allo snorkeling. I pesci ci sono, ma l'arrivo di altre barche tutte vicine e in manovra crea solo un gran confusione pericolosa. La tappa successiva è l'isola di Kwale dove sono perfettamente organizzati con i soliti negozietti e l'area dove organizzare il pranzo con riso e tanto pesce al BBQ. Sull'isola è possibile vedere e salire su un Baobab gigante e navigare in una foresta di mangrovie prima di riprendere la navigazione per rientrare sulla costa.
Al rientro l'alta marea rende impossibile lo sbarco, così dopo un'altra mezz'ora di tentativi cambiamo attracco in una spiaggia dove siamo costretti a scendere con l'acqua alla vita fra le risate generali dei presenti!
Nell'insieme l'escursione è senza dubbio da fare per i colori e il mare stupendo poi dipende dalla soggettività di ognuno... insomma... il sandbank non sono le Maldive, lo snorkeling non è il Mar Rosso e purtroppo tutti fanno lo stesso giro fermandosi negli stessi punti con il risultato di vedere cale meravigliose e deserte mentre si è obbligati a ritrovarsi come un gruppo di giapponesi in vacanza. Arriviamo in hotel che è già tramontato il sole. Doccia, cena, nanna.
Oggi giornata invertita. Trascorriamo l'intera mattina a goderci il sole sulla spiaggia ma contattiamo il nostro ormai amico tassista per venirci a prendere intorno alle 15:30 e ci spostiamo verso nord nell'area di Michamvi dove andiamo a vedere il famoso ristorante "The Rock" e ci facciamo poi portare alla Michamvi Sunset Beach scegliendo il consigliato Kae Funk per trascorrere il tempo restante.
Il Kae Funk è un beach bar di quelli speciali, dove degustare un cocktail al tramonto cullati dal relax e dalla musica reggae. Ce ne andiamo che è già notte e quando il bar si fa sempre più pieno degli avventori pronti a proseguire la serata. Con questo spettacolare tramonto diamo il nostro saluto al sud di Zanzibar e rientrando al Sahari siamo già tristi a doverlo lasciare domattina.
Anche oggi partiamo presto. Dopo colazione abbiamo il tempo di salutare tutto lo staff per il piacevole soggiorno e con il solito fidato accompagnatore ci mettiamo in macchina per attraversare l'isola diretti a Nungwi dove resteremo i giorni rimanenti della vacanza.
Nungwi è un villaggio più grande dove l'effetto turismo è ben più visibile che al sud. Qui soggiorniamo al Doubletree dell'Hilton ma non lo consiglierei. Tutto bene, chiaramente super pulito e organizzato, ma per una prossima volta preferiremo senza dubbio una struttura a condizione familiare come il Sahari che abbiamo appena lasciato. Il tempo di sistemarci e cominciamo subito a scoprire i dintorni, camminando fino al centro più turistico di Nungwi.
La spiaggià di Nungwi è lunga e bellissima. Diversa fra l'area dove sono ristoranti e negozietti e quella verso nord, al villaggio dei pescatori e dell'acquario, più selvaggia e frequentata da locali. Qui anche con la bassa marea è possibile fare il bagno e questo la rende fra le più gettonate di Zanzibar. Andando a nord con la bassa marea lo scenario è da cartolina. Bellissimi qui sono anche i tramonti e i tanti bar sulla spiaggia che regalano un'atmosfera perfetta.
E veniamo ai Beach Boys, qui più numerosi che altrove. Molti si lamentano della loro presenza, ma è sufficiente dire che si è già prenotato, scambiare due parole con loro e il problema è risolto. Certamente non consentono di vivere l'isolamento delle Maldive, ma Zanzibar è anche questo e fa parte di ciò che la rende diversa e bellissima. E poi... considerando i seccatori che abbiamo sulle spiagge italiane state pur certi che godrete di un meraviglioso relax!
Dopo un bel bagno e prima di rientrare ci facciamo un aperitivo al tramonto al Cholo's bar. Ma la vera scoperta la facciamo dopo cena. Il Jerry's bar, un locale bar ristorante sulla spiagge vicino al nostro hotel. Dopo cena è una festa continua fra musica locale e balli che coinvolgono locali e turisti. Il Jerry's diventerà il nostro posticino preferito, sopratutto al tramonto.
Stamattina ce ne andiamo in spiaggia percorrendola tutta verso sud fino alla bellissima Kendwa. Qui il mare è più bello che sulla costa est e camminare è un vero piacere. Così come è un vero piacere scoprire a pochi metri dalla riva le fantastiche e fotografatissime stelle marine. La giornata trascorre così, fra bagni, sole, negozietti e chiacchiere all'insegna del "pole pole" ormai imparato dagli zanzibarini. Aperitivo al Jerry's e serata in spiaggia a cercar conchiglie.
E anche oggi il pole pole sarà la nostra filosofia. Ma oggi pieghiamo a nord fino a raggiungere il faro.
E anche oggi solo mare, solo sole. Aperitivo e serata al Jerry's al ritmo di Jambo...
Stamattina colazione presto e alle 08:30 siamo già sulla spiaggia all'appuntamento per l'escursione in barca all'atollo di Mnemba, l'isola privata di Bill Gates che ospita un resort dai prezzi proibitivi. Abbiamo prenotato con i Beach Boy scegliendo la formula mezza giornata con barca veloce. Siamo noi e un'altra famiglia italiana. L'escursione è imperdibile. Pur non potendo attraccare a Mnemba il tratto di mare fra Nungwi e l'isola è in assoluto il più bello di tutta l'isola. Si naviga lungo la costa in un'acqua così bella da sembrare un'immensa piscina. Davanti a Mnemba diventa di un blu intenso e abbiamo tutto il tempo a disposizione per lo snorkeling, migliore di quello del Safari Blu. Andiamo poi a prendere il sole e goderci un pic nic di frutta fresca su una spiaggia praticamente deserta proprio di fronte all'atollo dove è semplici sentirsi in paradiso.
Rientriamo alle 14:00 e dedichiamo il resto della giornata spiaggiati a Nungwi, rispettando poi l'ormai tradizionale aperitivo con tramonto al Jerry's Bar.
Questa è l'ultima mattina che trascorriamo qui. Facciamo colazione colti già dalla malinconia e torniamo verso il centro per gli ultimi acquisti. Fino all'ora di pranzo sfruttiamo i nostri lettini godendo dell'ultimo bagno di sole. Ancora una volta torniamo al Jerry's Bar per pranzo cercando di imprimere nei nostri occhi i colori del mare. Aspettiamo così le 16:30 quando il taxi (questa volta contrattato con i Beach Boy in spiaggia) viene a prelevarci per riportarci a Stonetown. Sono quasi le 19:00 quando arriviamo. Stanotte pernottiamo al Doubletree sfruttando uno sconto ricevuto a Nungwi. E usciamo subito per un'ultima serata zanzibarina, ripercorrendo Mizingani Road fino al porto, dove ceniamo, e salutando per l'ultima volta quest'isola magica.
Giusto il tempo di fare colazione sulla terrazza dell'hotel e il nostro taxi è già arrivato... sono le 11:00 quando ci imbarchiamo sul volo della Precision Air destinazione Dar per poi attendere la coincidenza del volo Etihad che ci riporterà a casa. Arrivederci Zanzibar...