Parlarvi di Bangkok mi risulta un po' difficile. Sono partita per questo viaggio con un’idea completamente diversa di ciò che avremmo incontrato. Bangkok mi ha letteralmente travolto e stravolto ed io non riesco, ancora oggi a mesi di distanza, a dare un vero e proprio giudizio su questa sconclusionata città.
Dopo essere partiti da Pisa e aver fatto scalo a Doha nel Qatar, dopo due voli da circa 6 e mezza l'uno siamo finalmente atterrati all'aeroporto di Bangkok Suvarnabhumi poco prima delle cinque del mattino (ora locale). Dopo esserci sgranchiti le gambe e dopo aver recuperato i bagagli, ci siamo diretti al primo piano per prendere la prima corsa del giorno dell'alta velocità ferroviaria che collega l'aeroporto al centro della città di Bangkok su una struttura sopraelevata che permette durante il percorso di osservare il paesaggio. La linea è aperta dalle 6 alle 24 e con 45Bath a testa in circa 30 minuti siamo arrivati alla Stazione di Phaya Thai. Scesi dal treno siamo venuti per la prima volta a contatto con l'aria gonfia di umidità e di smog della città e ancora con la felpa addosso per proteggerci dall'aria condizionata sparata senza controllo nei luoghi chiusi, abbiamo iniziato a decomporci.
Dopo esserci "spogliati" siamo scesi in strada dove un odore acre misto a gas di scarico ha invaso le nostre narici. Decine di macchine sfrecciavano in strada e fermare un taxi per raggiungere l'albergo non è stato affatto difficile! Il taxi aveva sul tetto la scritta Taxi meter che indicava che la vettura era dotata di tassametro. Abbiamo chiesto all'autista quanto avremmo speso all'incirca per la tratta e visto che non ci sembrava un cattivo prezzo (nei giorni successivi abbiamo scoperto che i prezzi erano notevolmente più bassi) abbiamo caricato i bagagli e siamo partiti. Siamo partiti, ma l'autista non ha acceso il tassametro... Nonostante le numerose richieste, il conducente ha fatto finta di non capirci, ero diventata NERA e avrei voluto concludere quel breve percorso picchiando la testa del thailandese con un martello gigante!
Primo assaggio di Thailandia? Estremamente negativo! Con il senno di poi posso dirvi che tutti e ripeto TUTTI cercano di fregarti in qualche maniera e gli autisti sono i più furfanti!
Una volta raggiunto l'albergo eravamo sfiniti, avevamo una voglia matta di fare una doccia bollente e di dormire qualche ora, ma la camera alle otto del mattino non era assolutamente pronta, così siamo andati all'ultimo piano della struttura dove era presente una palestra e un centro massaggi. Abbiamo fatto un tuffo in piscina che ci ha tolto di dosso tutte le tensioni del viaggio e subito dopo, sotto il caldo sole del mattino, siamo crollati sui lettini a bordo vasca.
Dopo il pisolino ristoratore all'ultimo piano del nostro albergo, finalmente a metà mattina ci hanno consegnato le chiavi della nostra stanza. Una bella doccia mi ha rimesso al mondo e poter riposare un altro paio di ore tra delle lenzuola che profumavano di pulito mi ha dato l'energia necessaria per affrontare la città. So che adesso mi direte che in questa maniera abbiamo buttato via una fetta importante della giornata che invece potevamo spendere visitando qualcosa, ma le nostre batterie erano davvero scariche e senza quel riposo, non avremmo concluso un bel niente.
Il nostro alloggio si trovava nel quartiere di Bangalamphu. Non è un quartiere esclusivo, ma si trova in una posizione molto comoda per raggiungere le principali attrazioni della città: il palazzo reale, il Wat Phra Kaeo, il museo nazionale e il Wat Pho.
Il pomeriggio e la sera della nostra prima giornata thailandese l'abbiamo dedicata ad esplorare il nostro quartiere. Assurdi grovigli di cavi elettrici sospesi si stendono lungo le vie a pochi centimetri dalle teste dei pedoni (viva la sicurezza) e insieme al persistente odore di cibo creando una sgradevole sensazione di oppressione. A ridosso dei marciapiedi infatti, un'infinità di bancarelle vendono cibo, la maggior parte del quale è cotto su spartane griglie che spargono fumo impregnato di grasso. Si mangia in piedi, per terra o su dei mini tavoli improvvisati su marciapiedi o in mezzo alla strada.
Dopo aver visitato un mercato notturno siamo giunti a Thanon Khao San, una via che di sera si riempie di giovani thai e turisti. Numerosi club e locali sparano la loro musica ad altissimi volumi contribuendo ad animare ancor di più la via invasa da banconi e bancarelle che vendono qualsiasi cosa.
Siamo partiti a piedi di buon ora e dopo alcuni minuti di cammino siamo arrivati a Sanam Luang (letteralmente: campo reale), è una grande piazza che viene utilizzata nelle celebrazioni reali e come luogo per festival di vario genere. Quel giorno il parco era gremito di persone vestite a lutto e fuori dai suoi cancelli un grande numero di agenti coordinava la calca di persone. Probabilmente e ripeto probabilmente, era in atto qualche cerimonia in onore dell'imperatore deceduto un anno fa, un imperatore molto amato dalla popolazione che ha osservato un intero anno di lutto in suo onore. Non ci siamo nemmeno azzardati a provare ad entrare e abbiamo continuato il nostro cammino verso il monumento della democrazia fino ad arrivare ai templi di Loha Prasat e Wat Rajnadda.
Qui siamo nuovamente venuti a contatto con il lato "furbetto" della città, avvicinati da un ragazzo del posto molto loquace ha iniziato a farci domande su dove eravamo diretti e cosa ci interessava vedere. Naturalmente (secondo lui) le attrazioni accanto a noi erano tutte chiuse e si è "gentilmente" proposto di accompagnarci a fare un tour della città per SOLI 1000Bath. In poche parole, una vera e propria rapina non a mano armata! Lo abbiamo fatto parlare poi, dopo averlo ringraziato per la sua "gentilezza", abbiamo declinato l'offerta ce ne siamo andati lungo la nostra strada.
Naturalmente i templi intorno a noi non erano veramente chiusi e dopo aver visto quelli sopracitati, ci siamo diretti verso il Wat Saket e la Collina Dorata, a mio avviso uno dei posti più belli da visitare a Bangkok.
Usciti dall'albergo ci siamo diretti verso la fortezza Phra Sumen circondata dal parco Santichaiprakarn. A pochi passi dal parco abbiamo preso un battello, direzione Gran Palazzo Reale. Numerosi sono i controlli sui visitatori e il personale di sicurezza che viene impiegato intorno alle mura del palazzo è composto da decine di squadre. Con un biglietto di 500Bath (probabilmente l'attrazione più costosa di Bangkok) si può visitare il museo delle armi, il Phra Kaeo e il palazzo. Mi raccomando l'abbigliamento, essendo un luogo considerato sacro, non si può accedere al Palazzo se non si indossano abiti appropriati: spalle rigorosamente coperte, pantaloni lunghi per gli uomini e gonna o pantaloni lunghi per le donne.
Usciti dalle mura del Gran Palazzo Reale ci siamo diretti verso il meraviglioso Wat Pho. L'animato tempio è un guazzabuglio di strutture, una delle quali ospita il grande e famoso Buddha disteso lungo 45metri. Abbiamo amato molto Wat Pho e abbiamo trascorso diverse ore persi nei suoi "labirinti".
Ormai pomeriggio inoltrato abbiamo fatto alcuni giri in battello per osservare la città da un altro punto di vista e verso il tramonto siamo tornati in albergo ber goderci un meraviglioso massaggio tradizionale seguito da un'abbuffata di cibo del combini per poi goderci il nostro ultimo sonno nella capitale.