Le parole per descrivere questo viaggio, non sono state facili da trovare. Certe emozioni le senti talmente tue e talmente intime che sarebbe complicato per chiunque spiegarne la portata.
Appena atterrata mi hanno accompagnata al Movenpick (l'hotel dove ho trascorso tre giorni). Guardando fuori dal finestrino mi è subito sembrata una città, davvero attiva già dalle prime luci dell'alba.
I mercanti e gli street food sono attivi per portare a casa quel guadagno che servirà a sfamare tutta la famiglia.
Tutti corrono a destra e a sinistra con l'unica differenza che affrontano tutto con un'estrema calma e un sorriso che invidiavi.
Girando per la città mi sono lasciata affascinare immediatamente dai mille colori che mi circondavano. Dietro ogni angolo, potevi inoltrarti in un quartiere dedicato ad un'altra popolazione come Chinatown.
Mi affascinò molto il sorriso del tassista, quando mi lasciò nel quartiere e mi spinse a visitarlo descrivendolo come un punto focale ed affascinante di Bangkok. Il primo viaggio dove non ho trovato invidia nel popolo. Non ho riscontrato gelosie o contenzioni nei confronti dei cinesi che avevano invaso una piccola parte di questa meravigliosa città.
Bangkok, come tutto il sud-est Asiatico, è legata alla sua religiosità.
Questo spirito di riverenza verso il Buddismo, lo si percepisce visitando il Wat Pho.
Un'altro affascinante insieme di templi lo ritrovate visitando il Wat Arun.
Ogni tempio della Thailandia ha qualcosa che lo rende imperdibile. Anche il Wat Arun è un'enorme complesso di edifici religiosi in cui perdersi nella sua antica storia.
La città va vista da tutti i punti possibili. Vedere lo skyline dal celebre hotel Lebua State Tower è stata un'emozione unica.
Dopo essermi ripresa dal fuso orario ho concordato il prezzo con un tassista della zona, per vedere il floating market e altri punti di mio interesse nella zona.
In questo luogo potrete assaporare la vera cultura Tailandese, costruita e fondata sui mercati, sulla ristorazione e sui canali che hanno una storia antichissima ed affascinante. L'esperienza che più mi ha colpita, affascinata e divertita è stato vedere la railway market dove ogni giorno milioni di turisti accorrono per vedere il passaggio del treno a strettissimo contatto con i mercanti e la mercanzia. Amo vedere gli animali quando viaggio. Il Tiger World è un centro dove le tigri vengono curate e nutrite.
Ho preferito fare qualche scatto con questo cucciolo di tigre, perchè ero sicura data la sua vivacità, e per i pochi mesi di vita che aveva, che non fosse stata drogata.
E'stato emozionante vedere l'affetto che mostrava agli addestratori.
Come giornalista, cerco sempre di visitare e consigliare centri dove gli animali stiano bene e vengano curati e trattati con dignità. Nel viaggio in direzione del mercato galleggiante mi sono soffermata sulle risaie Thailandesi. Le risaie si estendono per grandissime aeree, quindi se siete affascinati da questi posti non faticherete a trovarne. Basterà percorrere l'autostrada in direzione di qualche provincia.
Il terzo giorno sono andata a visitare due diverse provincie: Kanchanaburi e il Siam. Quando sono stata lasciata dal mio autista nella cittadina credevo di trovarmi già nei pressi della "ferrovia della morte". Dopo diversi minuti di cammino non trovavo il punto di mio interesse, quindi ho iniziato a chiedere informazioni. Mi indicano tutti una baracchina che avevo scambiato per un negozietto di souvenir. Mi avvicino e capisco che si tratta della biglietteria, che per come è strutturata, fa molto anni ottanta. Il viaggio durerà un'ora, quindi mi rilasso osservando il panorama dal finestrino che si affaccia sulle risaie e sui campi Thailandesi. Al momento della salita, mi accorgo da subito che il treno è privo di porte scorrevoli interne ed esterne e anche dei vetri. Al posto dell'aria condizionata ci sono delle ventole.
Osservo l'ambiente intorno a me accorgendomi della decadenza del mezzo pubblico, che un tempo giungeva fino in Birmania. I sedili sono rovinati e scomodi ma ritengo un onore essermici seduta. Appena giunta a destinazione i miei occhi si riempiono di lacrime: attorno a me la giungla. Incontaminata e con tutti i suoi rumori e profumi.
I miei pensieri vanno subito agli schiavi costretti a costruire la ferrovia della morte, immersi nella vegetazione selvaggia, subendo un clima afoso e in condizioni lavorative complicate che hanno causato la morte di moltissimi uomini. Il fiume Kwai è davvero immenso e offre alla gente e ai commercianti del posto un panorama meraviglioso. Ci sono vari sentieri per scendere fino alla riva del fiume e fare delle foto panoramiche. Anche visitare il Siam è stato altrettanto entusiasmante. L'antica capitale thailandese è collocata ad ottanta chilometri da Bangkok e nel 1991 furono inseriti nella lista del patrimonio dell'Unesco. Quando ho iniziato ad esplorare la vecchia capitale del Siam, non credevo di imbattermi in diversi siti archeologici dislocati in vari punti della città.
Per visitarla tutta occorre almeno mezza giornata, dato che alcuni punti importanti distano da altri. Io ho apprezzato moltissimo il sito di Wat Mahathat per bellezza storica e natura. Qui si trova l'attrazione turistica che ha reso famosa, in tutto il mondo, l'antica città: l'albero che imprigiona la testa del Buddha. Mentre esploravo questo posto così silenzioso e maestoso mi sono soffermata sui tre fiumi che la costeggiano: Chao Phraya, Pasak e Lopburi. In posti così poveri, noti da subito quanto il popolo dia valore all'acqua. Il Siam viene ricordato per pregi come: imponenza, eleganza e con una vita commerciale molto attiva e di rilevanza per altri paesi confinanti.
Sono stati i tre giorni più intensi ed affascinanti della mia vita.