DALMAZIA (Croazia) -2a tappa: Sebenico

La Dalmazia è una delle più belle regioni croate e la destinazione turistica più popolare. La regione della Dalmazia è situata nella Croazia meridionale, dalla costa del Mar Adriatico fino al confine con la Bosnia-Erzegovina. Il cuore della Dalmazia è Spalato (Split); ma ci sono anche altre città di grande importanza e bellezza come Zara (Zadar), Trogir, Sebenico (Šibenik), Makarska e Dubrovnik.

Molte località in Dalmazia sono inserite nel patrimonio dell'Unesco, come il palazzo di Diocleziano a Spalato, la pianura a Stari Grad sull'isola di Hvar, la città vecchia di Dubrovnik, il centro storico di Trogir. La Dalmazia è famosa in particolare per la sua affascinante natura, tipicamente mediterranea, i cibi squisiti, i vini rinomati e il clima mite. La Dalmazia non è solo mare e costa, ma anche storia e testimonianze antiche. Il nostro viaggio vuole soprattutto scoprire le sue ricchezze storiche.

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 501€ a 1.000€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Croazia
  • Viaggio fatto in primavera
  • Scritto da tripfactor (Carlo Amato) il 25/01/2018
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  1. Giorno 1

    SEBENICO (Sibenik)

    Sibenik (ab. 41000 ca.) è una città che non fu fondata dai romani, ma bensì è una città di origine croata che passò sotto la giurisdizione di numerose altre nazioni come l'Ungheria, Bisanzio, Bosnia e Venezia e sono stati proprio i veneziani a lasciare numerose loro tracce con la costruzione di numerose fortezze per la difesa, poi vi fu un susseguirsi di lotte per il possedimento della città, fino alla sua totale liberazione avvenuta nel 1995. A causa di queste continue lotte per il possedimento delle terre, l'economia della città cadde in declino, soprattutto con la distruzione dell'industria dell' alluminio.

    29 maggio

    Ci svegliamo abbastanza presto anche perché le persiane dei balconi (3!) lasciano trapelare molta luce. Dopo l' abbondante colazione ci rechiamo all' ufficio turistico per informarci come fare per visitare le antiche fortezze della città e il "KRKA NATIONAL PARK" dove troveremo le famose cascate.

    Decidiamo di andare subito alla fortezza di S. Michele sfruttando la temperatura ancora fresca dell' aria, il sito si trova in alto;

    Passiamo per la Piazza della Loggia Vecchia dove ha sede il Municipio accanto alla famosa Cattedrale di S. Giacomo che visiteremo con calma in seguito. La vicina chiesa di S. Barbara, una delle 24 presenti a Sebenico, ci saluta con lo scampanio delle sue campane! La chiesa è in stile gotico a una navata, la cui costruzione iniziò verso il 1400. Sopra l'entrata principale è presente una nicchia gotica con una statua di San Nicola, opera del maestro italiano Bonino da Milano. Nel muro settentrionale della chiesa si staglia una finestra gotica, nella cui parte inferiore è stata collocata una statua votiva commissionata nel 1419 da un medico di Sebenico di nome Marko. Lungo la strada incontriamo la piccola chiesa di Tutti i Santi e più avanti la chiesa e il monastero di S. Lorenzo con il suo famoso giardino medievale. Questo giardino è un'attrazione rara poiché rappresenta l'unico giardino di un monastero di questo tipo in Croazia ma è anche molto raro in quanto ce ne sono solo pochi in questa parte dell'Europa. Il giardino segue il famoso schema medievale: percorso trasversale con un piccolo pozzo al centro, platea arredata in maniera semplice e circondata da bossi e da bellissime rose profumate. In quattro aree sono state piantate erbe medicinali e aromatiche. Una parte speciale è dedicata alla collezione di timo con bellissimi colori per le sue foglie quali il rosso, viola, grigio, verde chiaro e scuro. Un'altra attrazione del giardino sono i capperi. Secondo la leggenda, i capperi sono stati portati a Sebenico da Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini) il grande architetto italo-croato. Di fronte alla chiesa si innalza il convento francescano, un grande complesso architettonico dove spicca il Palazzo Foscolo, il più bell'esempio dell'architettura abitativa a Sibenik, costruito in stile gotico fiorito dallo stesso Dalmatinac.

    Passiamo accanto al cimitero di S. Anna chiuso ai turisti a causa di atti di vandalismo! Arriviamo alla Fortezza di S. Michele. L'edificio fu costruito nel Medioevo e fino al Seicento ha subito diversi restauri. Le campagne archeologiche di scavo hanno confermato che la costruzione fu commissionata dal governo veneziano. Gli archeologi hanno provato che sotto l'imponente struttura difensiva si trova una fortezza antica, forse appartenuta al popolo degli Illiri. Oggi la Fortezza di San Michele viene utilizzata come teatro all'aperto. L'interno è spoglio e non ci sono molti cartelli che spiegano la storia del castello. Tuttavia rimane il fatto che dalle mura si gode di un panorama fantastico, che concede una vista mozzafiato sul canale di Sant'Antonio e sulle isole. Uno spettacolo! In lontananza il fumo di un incendio;Interessanti le cisterne che contenevano le riserve d' acqua. Attraverso un passaggio sotto le mura usciamo sulla strada per recarci alla Fortezza di S. Giovanni che come la precedente era parte del sistema difensivo veneziano. La fortezza è dismessa e abbandonata e possiamo solo vederla dall' esterno in quanto un cartello ci avverte che a entrarci è a proprio rischio e pericolo. Ci sarebbe da visitare la Fortezza Subicevac o del Barone, più piccola di quella di San Giovanni, costruita nel 1646, stesso anno della Fortezza di San Giovanni, ed è stata importante per la difesa di Sibenik dagli attacchi turchi del 1647. A lungo è stata definita la Rocca del "Barone Degenfeld", ufficiale veneziano di origini germaniche e governatore di Dalmazia dal 1645, che difese fino all'ultimo la città contro i turchi. Da qui il nome Subicevac, che significa barone. Decidiamo di non visitarla per la lontananza e poi abbiamo saputo che non offre molto. Scendiamo dirigendoci verso il centro ed arriviamo alla Loggia Grande costruita nel Cinquecento. Fu costruita in epoca veneziana per ospitare il governo di città ed era parte del Palazzo ducale. La facciata principale presenta due ordini di colonne mentre il piano terra è scandito da deliziosi archi a a tutto sesto, mentre l'ordine del primo piano presenta colonne che richiamano lo stile corinzio e gli ambienti del Mediterraneo orientale. Inconfondibili sono anche le decorazioni a testa di leone, che portano in trionfo l'icona di Venezia: il Leone di San Marco. In piazza si erge il monumento all' architetto Juraj Dalmatinac.

    La Cattedrale di San Giacomo, uno dei simboli della cultura locale e dal 2000 sito UNESCO,è l' edificio più significativo della città. Una costruzione senza campanile e con una cupola che ricorda tanto il rinascimento italiano. La costruzione fu iniziata nel 1432 da parte di artigiani veneziani secondo le regole dello stile gotico. Dopo una momentanea interruzione i lavori ripresero e al nuovo progetto furono apportate alcune modifiche in chiave rinascimentale. La chiesa fu consacrata ufficialmente nel 1555, ben 124 anni dopo la posa della prima pietra. La facciata è simmetrica con un timpano ad arco nella parte centrale e a quarto di cerchio nelle laterali. L' interno è a tre navate e la parte terminale di quella a destra è occupata dallo splendido battistero ricco di sculture e rilievi. Il fonte battesimale è retto da tre putti. Decidiamo di andare alla fortezza di S. Nicola;ci attende un arduo cammino. Con un bus arriviamo a Zabla?e, un piccolo villaggio di pescatori, e da lì proseguiamo fino al primo isolotto con i bunker della Seconda Guerra Mondiale ci incamminiamo verso la Fortezza che dista un bel po' di strada (circa un' ora!) ma ne approfittiamo per una passeggiata in mezzo alla natura; La fortezza di San Nicola sorge all'entrata del canale di Sant'Antonio e fu costruita nel corso del XVI secolo per proteggere la città dagli attacchi ottomani provenienti dal mare. Fu progettata dall'ingegnere militare veneziano Michele Sammichele. Le parti inferiori furono realizzate in pietra bianca, mentre quelle superiori in mattoni. La fortezza di San Nicola fa parte del gruppo di fortificazioni sul mare più possenti della costa croata dell'Adriatico. Dopo circa un' ora arriviamo ad una passerella in legno che ci porta su un' isolotto da cui possiamo vedere tutta la fortezza. Lungo il paesaggio lagunare che ricorda molto quelli veneti, ammiriamo piccole calette, il volo degli aironi e la posa delle gru sull'acqua ma anche i bunker della Seconda Guerra Mondiale. L' accesso è molto impervio e lo evitiamo: abbiamo sbagliato calzature, ci volevano quelle da trekking! Torniamo a Zabla?e ma apprendiamo che siamo in largo anticipo per il bus che passerà tra oltre un' ora. Troviamo una coppia di svedesi e decidiamo di tornare in taxi. Spesa irrisoria: 35 euro fino all' hotel! Meritato riposo, cena in hotel, passeggiata sul lungomare assistendo ad un splendido tramonto e un giro in centro.

  2. Giorno 2

    30 maggio

    Oggi visita al Parco Nazionale del fiume Krka.

    Il Parco, con una superficie di 10.900 ettari, protegge il tratto mediano e quello finale del fiume Krka di origine carsica che nasce nei pressi di Knin e lungo un percorso di 75 km all' interno di un suggestivo canyon dopo aver formato le suggestive cascate di Rog e di Skradinski buk sfocia nella baia di Sebenico.

    In bus arriviamo a Skradin dove prendiamo un'imbarcazione per arrivare al parco nazionale. Le imbarcazioni partono ad ogni ora e ritornano dal parco nazionale ogni mezz'ora. Il viaggio in nave di sola andata da Skradin a Skradinski buk (parte meridionale del parco nazionale) dura 25 minuti e si naviga tra spone di un verde lussureggiante. Dal luogo in cui approdano le imbarcazioni ci vuole un giro a piedi di 5 minuti per arrivare ai piedi delle cascate. Skradinski buk che scende da 45 mt di altezza con ben 17 balzi accanto ai quali si passa attraverso alcuni sentieri tra un turbinio di spruzzi: uno dei più grandiosi spettacoli ambientali naturali della Croazia. Vediamo inoltre un fastidiose veschiche..)paese etnico con i mulini ad acqua ed una macina in funzione;.per i turisti. Alcuni fanno anche il bagno ma l' acqua è terribilmente fredda! Altro giro che facciamo è quello che ci porta all' isola di Visovac con annesso monastero francescano. Percorrendo un sentiero abbastanza scomodo per la presenza di un minuto pietrisco che immancabilmente si insinua nei miei sandali (in questo viaggio mi sono convinto ad usarli) raggiungiamo l' imbarcadero distante 400 mt e con una confortevole imbarcazione pilotata da un simpatico personaggio raggiungiamo l' isola di proprietà della Chiesa cattolica che sorge lungo il corso inferiore del fiume Krka, tra le cascate di Rog e Skradinski buk. Prima di essere popolato, era solo una "roccia bianca" in mezzo al lago. Acquistò l'aspetto odierno grazie al lavoro dei frati, che bonificarono parti dell'isolotto e costruirono argini. In questo modo, Visovac si trasformò in "un piccolo paradiso terrestre". A partire dai primi abitanti, gli eremiti di Sant'Agostino, che costruirono sulla roccia il monastero e la chiesetta, ogni successiva generazione eresse qualche nuovo elemento, ristrutturò le parti più antiche, trasformò o ricostruì dalle fondamenta ciò che guerre e calamità naturali avevano distrutto. Visovac è anche l'isolotto della Madonna della Pietà, uno dei molteplici santuari dedicati alla Vergine nella Repubblica di Croazia.

    Con la presenza di novizi, pellegrini e turisti, Visovac è diventato uno di quei luoghi in cui cultura, religione e conoscenza vivono a stretto contatto.

    Torniamo all' imbarcadero e poi al molo di Skradin prendiamo la motonave che ci porta a Skradin. Tuto è proceduto bene solo che gli orari dei bus di ritorno son una catastrofe: arrivati troppo presto aspettiamo quasi 2 ore;

    La visita al parco ci ha tenuto impegnati quasi tutta la giornata ma ne è valsa la pena.

    Altra tappa conclusa, riposo, cena, passeggiata serale e a letto.

  3. Giorno 3

    31 maggio

    Oggi partiamo per Dubrovnik alle 11:30 con arrivo alle 18:30, un bel viaggio!

    Ci svegliamo presto e occupiamo le ore che ci separano dal viaggio con ulteriore visita della città. Sapendo che a Sebenico ci sono ben 24 chiese, di cui 12 sono al servizio di Dio mentre sei di esse svolgono oggi un'altra funzione, ci mettiamo alla ricerca delle principali.

    S. Giovanni

    La chiesa di San Giovanni è una costruzione in stile gotico-rinascimentale, innalzata nel XV secolo, con il nome di Chiesa della Santa Trinità. Le scale che si trovano nella parte meridionale della chiesa sono opera del famoso costruttore di Sebenico, Ivan Pribislavi?, decorate da un bassorilievo. Ai piedi del campanile si trova una finestra rinascimentale, opera di Nikola Firentinac, e sopra di essa è collocato un rilievo con la rappresentazione di un agnello e di un angelo con le ali aperte. Il campanile è molto interessante perchè qui si trova un orologio turco con una sola lancetta che è stato portato da Dernis, dopo la fuga dei Turchi nel XVIII secolo. La cupola del campanile manca dal 1862, in seguito a un forte terremoto.

    San Crisogono

    La chiesa di San Crisogono è il più antico monumento sacro conservato, risalente al XII secolo. È stato costruito in stile romanico. Fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale la chiesa era in funzione, mentre durante la guerra è stata molto danneggiata. Dopo i lavori di restauro è diventata uno spazio espositivo del Museo della Città di Sebenico e oggi viene chiamata Galleria di San Crisogono.

    Chiesa di San Nicola

    La chiesa di San Nicola è stata innalzata nel XVII secolo in stile barocco e qui si trovano oltre a varie tombe anche vari modelli di velieri, regalati alla chiesa come doni votivi. La facciata termina in un campanile, mentre la parte inferiore è suddivisa da finestre e dal portale con forme semplici. Nel soffitto barocco a cassettoni si trovano le rappresentazioni dei santi e i ritratti dei donatori in costumi tradizionali e con scritte che rappresentano i loro nomi.

    chiesa ortodossa un tempo conosciuta come Chiesa del Redentore con l'abbazia delle Benedettine fondata nel 1390.

    Chiesa di San Crisogono

    La chiesa di San Crisogono è il più antico monumento sacro conservato, risalente al XII secolo. È stato costruito in stile romanico. Fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale la chiesa era in funzione, mentre durante la guerra è stata molto danneggiata. Dopo i lavori di restauro è diventata uno spazio espositivo del Museo della Città di Sebenico e oggi viene chiamata Galleria di San Crisogono.

    Chiesa dell 'Assunzione della Bogomatere

    La Chiesa dell'Ascensione della Madonna fu costruita nel luogo in cui, nel XII secolo, si riunivano i templari. Si tratta di un complesso barocco risalente ai secoli XVII-XVIII. Fino agli inizi del XIX secolo, questa era una chiesa cattolica dedicata a San Salvatore e apparteneva al monastero delle suore benedettine. Nel 1810, su decisione di Napoleone, la chiesa fu concessa al vescovo ortodosso Benedikt Kraljevi?.

    Chiesa della Dormizione della Madre di Dio (chiesa ortodossa)

    Nel 1810 gli ortodossi serbi acquistarono un'ulteriore chiesa a Sebenico, dedicata alla Dormizione della Madre di Dio, che divenne poi cattedrale sostituendo la chiesa dell'Ascensione come edificio di culto principale per la comunità serba locale. La chiesa fu dotata di un'iconostasi nel 1827 ed arricchita di dipinti bizantini di varie epoche, dal XV al XIX secolo, così come un ricco tesoro di oggetti liturgici e manoscritti.



    Torniamo in hotel e nelle vicinanze della chiesa di S. Barbara assistiamo ad un' ultima performance di cantori di "klapa".

    Prendiamo i bagagli e ci rechiamo al bus terminal dove in perfetto orario partiamo con un mezzo dell' ottima compagnia Cazmatrans.





    DUBROVNIK (Ragusa)

    Fondata pare dai fuggiaschi romani di Epidaurum (l' attuale Cavtat) nel VII sec, fu dominata dai bizantini e poi da Venezia (1205-1358), conseguendo una formale indipendenza dopo il 1382 e nel XV e XVI sec arrivò ad avere una flotta di 500 navi. Incastonata nell' Adriatico è stata sino allo scoppio della guerra del 1991 una delle mete del turismo in Dalmazia per la bellezza dei suoi monumenti, la grandiosità delle sue mura, il piacere di vivere in un ambiente accogliente ed elegante.



    Arriviamo a Dubrovnik alle 19 passate e in taxi arriviamo alla porta Pile quella principale di accesso al centro antico, l' accesso è solo pedonale. Dobbiamo portare noi i bagagli e ahimè il nostro mini appartamento si trova nella parte alta;.Sapevo delle varie scale di Dubrovnik ma la realtà è veramente dura come dura è la fatica per salirle! La proprietaria dell' appartamentino, anch' esso al piano terra, è completo di tutto arredato in modo minimale. La discesa verso il centro antico è agevole ma la risalita si rileva un buon allenamento per le nostre gambe! Arriviamo in piazza della Loggia alla fine della famosa Stradun, l' ampia via chiamata anche Placa che attraversa la città da ovest ad est delimitata da cortine di palazzi costruiti dopo il terremoto del 1667 e oggi gremita di bar e caffè. Ceniamo in un caratteristico ristorante all' aperto vicino alla chiesa di S. Biagio.

    C' è tanto da vedere, domani scopriremo Dubrovnik!

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