Ho deciso con un'amica di andare per le vacanze estive a Vulcano, l'isola più a sud dell'arcipelago delle Eolie, in Sicilia.
Per prima cosa abbiamo pianificato di andare con aliscafo da Napoli, in quanto più veloce da raggiungere dalla nostra città (Mantova): con Italo treno da Verona 4 ore e mezza. Consiglio di tenere sotto controllo le offerte (chi ha già viaggiato con Italo le riceve via mail) per cui a/r abbiamo speso a testa 56 euro circa.
A Napoli abbiamo deciso di fermarci una notte sia all'andata che al ritorno, per sicurezza (in caso di maltempo gli aliscafi non partono).
L'aliscafo prenotato è della compagnia S.N.A.V. e non costa pochissimo, ma in 6 ore si arriva a Vulcano, mentre i traghetti sono più lenti ma più economici.
Per vedere la tariffa più conveniente: http://www.directferries.it/
i link delle compagnie che ho utilizzato: https://www.snav.it/destinazioni/isole-eolie e http://www.alilauro.it/isole-eolie
A Napoli avevamo prenotato all'Ostello Mergellina, in quanto ci era stato consigliato perché comodo al porto da cui partono gli aliscafi (Porto di Mergellina appunto).
In realtà ci siamo ritrovate in una situazione molto spiacevole, in quanto l'ostello è attualmente utilizzato per alloggiare rifugiati e profughi, ma nessuno ci ha avvisato. A parte questo, è raggiungibile attraversando un sottopassaggio sporchissimo e puzzolente dove dormono senza tetto, è in uno stato di degrado e pulizia molto carente. Infatti al ritorno abbiamo disdetto e trovato un B&B ancora più comodo al porto (praticamente di fronte), pulito e ben tenuto, con solo il disagio relativo del bagno in comune e una posizione non proprio tranquilla (le stanze si affacciano sulla piazza con molto traffico per tutta notte) per cui consigliamo di munirsi di tappi di cera.
Per il pomeriggio a Napoli abbiamo fatto un giro sul lungomare fino a Castel dell'Ovo all'andata, mentre al ritorno abbiamo optato per un giro in centro in via Toledo, Piazza Plebiscito e via Chiaia.
Da Mergellina c'è la linea 2 della metropolitana che porta sia in centro che in Stazione Centrale, quindi anche per questo comodissima.
Per la cena consigliamo i Fratelli La Bufala, pizzeria ma anche ristorante di ottima qualità e con prezzi abbordabilissimi (14,30 euro una pizza o un’insalatona). Piacevolissimo il giardino di sera, di giorno invece godetevi il fresco dell'interno, leggendovi la storia dei fratelli che han fondato questa catena famosa in tutto il mondo.
Per la colazione o un momento di golosità invece andate allo Chalet Ciro, sempre sul lungomare: una libidine il "cono graffa"!
In centro invece abbiamo provato Antichi Sapori Partenopei, anche quello molto buono.
Ma finalmente arriviamo a Vulcano, meta vera e propria del nostro viaggio.
Arriviamo alle 21 con un po' di ritardo, ma neanche troppo, visto che l'isola è la penultima toccata dall'aliscafo, dopo Salina, Stromboli e Panarea, prima di Lipari.
Ci viene a prendere all'aliscafo la signora Giuseppina, l'addetta della Vulcano Consult a consegnarci la casa, e ci porta gentilmente in auto (visto le nostre valigie, la manna dal cielo).
La casa è un carinissimo monolocale in stile mediterraneo, in posizione strategica per tutto.
Vicino al porto dove arrivano e partono aliscafi ed escursioni (10 min a piedi), vicino al paese con negozi e ristoranti (5 min), vicino ai fanghi, alla salita al cratere e alle spiagge di Acque Calde e Sabbie Nere: insomma comodo per tutto.
Il tempo di sistemare le nostre cose e farci una doccia e siamo pronte per andare a cena alle Cantine Stevenson.
Noto con piacere che si cena fino a tardi, cosa che non ovunque è consentita, ed entro subito nella filosofia di vita locale, tutto molto rilassato e tranquillo.
Perlustrato il paese, andiamo a letto presto per riprenderci dal viaggio.
Il secondo giorno, per ambientarci, andiamo alla vicina spiaggia delle Sabbie Nere, la più suggestiva, distante solo una ventina di minuti a piedi con calma, a Vulcano Ponente.
Prima però facciamo colazione da Remigio, sul porto di Levante, con l'immancabile granita con la brioches.
La spiaggia è attrezzata e prendiamo due lettini e un ombrellone al bagno Baia Negra per 13 euro. Lì si può anche pranzare e cenare, partono le barche per escursioni alla Grotta del Cavallo e Piscina di Venere e si ammira uno dei tramonti più belli che abbia mai visto, facendo l'aperitivo. Poco distante c'è anche il famoso locale Da Conti, dove c'è la movida di Vulcano e la cui musica si diffonde su tutta la spiaggia.
L'acqua è trasparente e la sabbia nera è veramente suggestiva: portatevi un contenitore per raccoglierne un po' come ricordo.
Sul ritorno facciamo un po' di spesa ad uno dei supermercati del paese e dopo la doccia ceniamo a L'Approdo, con una bella pepata di cozze.
Dopo la cena un altro giro per il paese, dove numerosi banchetti propongono escursioni per tutte le altre isole.
Prenotiamo quella per Lipari e Salina per il giorno dopo, per 28 euro a testa, con la compagnia Tarnav.
Prima di andare a nanna d'obbligo un drink al Geco Bar sulla strada principale Contrada Faraglione.
Il terzo giorno partiamo per Lipari (che vedremo solo dalla barca) e Salina, dove scendiamo per un'oretta di shopping a Santa Marina Salina, dopo aver visto dal mare la spiaggia di Pollara, set del film "Il postino" con Massimo Troisi. Poi riprendiamo la barca e ci spostiamo a Lingua, dove facciamo il bagno e mangiamo il fantastico pane cunzatu da Alfredo.
Ritorniamo per le 17 a Vulcano e continuiamo fino al tramonto alle Sabbie Nere.
Alla sera ceniamo con un'insalatona al Ficodindia, molto carino, dove a fine pasto offrono un bicchiere di Malvasia con i biscotti secchi.
Il quarto giorno optiamo per andare con l'autobus che parte di fronte alle Cantine Stevenson alla spiaggia dell'Asino. Il tragitto ci mostra l'interno dell'isola, con le piante di fichi d'india e gli scorci sul mare e sui versanti del vulcano. E' un bel modo di conoscere anche la zona meno turistica.
Scesi dall'autobus, scendiamo una strada sterrata un po' ripida e arriviamo alla spiaggia. Qui due lettini ed ombrellone costano 25 euro, ma compresi ci sono wifi, doccia, bagni e jeep per risalire o gommone per andare alla spiaggia Gelso lì vicina.
Ci siamo portate la borsa frigo e così pranziamo con frutta fresca, che qui ha decisamente un altro sapore.
L'acqua anche qui è una meraviglia e me la godo anche con maschera e boccaglio.
Al ritorno verso le 17.30 andiamo a vedere la spiaggia Acque calde, che a differenza delle altre ha il fondale roccioso e quindi conviene avere gli scarpini.
Sulla strada del ritorno aperitivo al Geko Bar e poi cena alla Pescheria Da Merlin, di fronte a Remigio.
Qui conviene prenotare perché è veramente molto gettonato e i tavoli sono pochi. Puoi anche scegliere il pescato del giorno e fartelo cucinare.
Quinto giorno: abbiamo prenotato ieri sera dai soliti banchetti delle escursioni il giro serale a Lipari, quindi restiamo alle Sabbie Nere, dove io prenoto la barca per vedere la Grotta del Cavallo e fare il bagno alla piscina di Venere, con un'acqua che non si può descrivere. Quindici euro compresi i racconti e gli aneddoti di Bartolo, che guida la barchetta.
Alle 16.30 ci portiamo all'appartamento per la doccia e alle 18 salpiamo per Lipari.
Lipari è molto bella e il porto che si illumina pian piano alla luce prima del tramonto poi dei lampioni è magico. Giro per le vie principali di Marina Corta (via Garibaldi, via Roma, salita san Giuseppe fino a piazza Arti e Mestieri dove ci sono dei murales molto particolari) e i negozietti, aperitivo sul lungomare e cena con risotto alla pescatora (ristorante Il Pescatore) e vino locale per 18.50 euro a testa.
Si ritorna per mezzanotte.
Il sesto giorno decidiamo di andare sul tardo pomeriggio alla piscina di fango. Costa 3 euro e conviene andare con un costume da buttare e scarpette da mare (il fondo è bollente e l'accesso al mare è sugli scogli). Dopo essersi spalmati il fango (meglio portare un bicchiere di plastica dove raccoglierlo), ci si può rinfrescare nel mare. Personalmente non mi è piaciuto tanto, ma va provato.
Dicono che ci si impregni di odore di zolfo e che tutti gli indumenti poi vadano lavati più volte, ma non è così. Certo vicino alla piscina c'è una puzza molto intensa, ma per pochi metri. Il costume invece ho preferito buttarlo, anche se dicono che lavandolo nell'aceto poi l'odore di zolfo va via (poi però resta quello dell'aceto?).
Ci hanno consigliato poi di andare di mattina (scotta meno) e che c'è anche un punto dove si possono fare le inalazioni, ma non abbiamo provato.
Cena al ristorante La Piazzetta, pizza e musica dal vivo, ambiente molto mediterraneo.
Niente di stratosferico, ho mangiato pizze migliori ma volevamo provare un posto nuovo.
Il settimo giorno, il penultimo, facciamo l'escursione più bella: Panarea e Stromboli.
Premetto che stavamo per perderla per un pelo, perché la Tarnav ci aveva detto che quasi sicuramente si sarebbe fatta, ma avendo navi grandi dovevano avere almeno sei partecipanti, quindi non garantivano. Fortunatamente c'era la disponibilità anche di un'altra compagnia, perché in effetti la Tarnav non è partita.
Quindi consiglio di fare le escursioni che vi vengono garantite e su navi anche piccole che però partono sempre, altrimenti rischiate di perdere l'occasione (le escursioni non ci sono tutti i giorni per tutte le isole).
Panarea è un'isola molto chic, tutte case bianche e azzurre. Il tempo di un giro per negozi e il pranzo con assaggini tipici (polpette di melanzane, focaccia messinese e arancini) su una terrazza con vista mozzafiato e si riparte per Vulcano.
Anche qui si attracca e si gira per il paese, saliamo fino alla chiesa di San Vincenzo con panorama meraviglioso, punto di ritrovo per le salite al cratere.
Scendiamo al porto e facciamo l'aperitivo prima di ripartire per le 19.45 per andare ad ammirare il tramonto su Strombolicchio, un faraglione, e sperare di vedere qualche eruzione del vulcano. Un po' di pazienza e siamo stati accontentati ben 3 volte.
Ritorno per le 22.30 e panino al Geko Bar prima della nanna.
Il sabato, ultimo giorno completo, ci rilassiamo all'Oasi della salute, con piscine geotermiche.
Prima di andare a fare le valigie però faccio un salto per l'ultimo bagno alle Sabbie Nere.
Faccio il check in al porto per la partenza dell'indomani e andiamo a cena al Malvasia, su consiglio di una signora trovata in piscina, per l'ultimo pane cunzatu.
Il giorno della partenza, alle 7 del mattino, ci concediamo l'ultima colazione al bar del porto prima di imbarcarci per il ritorno a Napoli.