Vidi per la prima volta Siviglia in un documetario alla Tv e subito mi colpì. Non so se per la sua effimera bellezza o per il calore della gente o perché è molto visitata; mi colpì e basta. Decisi il giorno dopo di prendere il biglietto. Avevo paura che deludesse le mie alte aspettative ma così non fu: mi sono innamorata di questa città, piccola ma grande. E' come una collana con diamanti che ti abbracciano il collo. A chi non ci è mai stato consiglio vivamente di andarci e scoprirete che non vorreste andarvene più. Soprattutto vi consiglio di evitare di chiedere un caffè espresso che tanto vi rifileranno sempre il cafè con leche ;)
Ore 16.30 il volo da Pisa (diretto per fortuna). Arrivo a Siviglia verso le 19 e un taxi mi porta subito all'albergo Petit Palace Canalejas. Disfo i bagagli ed esco subito a scoprire la città ma non prima di aver mangiato qualcosa. Nella zona dove alloggiavo, che è in pieno centro a dieci minuti a piedi dalla cattedrale, ci sono vari localini tipici ed economici dove poter gustare pietanze tradizionali. Decido di prendere delle tapas in un bar/ristorante molto carino e informale. Presi dello jamon iberico (ottimo per tutti gli amanti dei salumi come me), patatas bravas e cola de toro. Dopo aver mangiato come un maiale mi dirigo verso l'albergo per riposare.
Sveglia alle 9 e pronta a fare colazione a base di churros e cioccolata per darmi la carica giusta per andare a visitare la cattedrale e il barrio santa cruz. Arrivata alla cattedrale noto una fila infinita per potervi accedere e mi intristisco. Quasi come un miraggio sento una guida parlare in italiano che diceva "italiani chi vuole unirsi al gruppo venga qui da me e accediamo dal retro". Subito mi fiondo e dopo un'attesa di quasi 40 minuti sotto il sole (pensavo di morire) con 35° all'ombra finalmente entriamo. Mai mi sarei aspettata una maestosità simile. Vista da fuori mi ricordava un po' il Duomo di Milano ma entrando dentro le sensazioni cambiano. La chiesa fu edificata dove prima c'era una moschea col passaggio della città dagli arabi ai cristiani verso la metà del 1400. Infatti si trovano tanti richiami allo stile arabo. All'interno vi è anche il mausoleo dedicato a Cristoforo Colombo. Dopo circa due ore di visita guidata sono pronta per fare una bella passeggiata. Percorrendo una stradina al lato della Cattedrale entro nel barrio di Santa Cruz. Mai visto quartiere più bello. Coi suoi colori pastello vieni circondato da tiendas di prodotti tipici e souvenir e chiese in ogni dove. Decido di fermarmi in un ristorante per pranzare e da questo giorno in poi ci tornerò molto spesso. Mangiai delle tapas e una cola de toro, piatto tipico sivigliano davvero ottimo. Continuai la mia giornata nel quartiere di santa cruz fino all'ora di cena, dove mangiai in un locale nella via del mio albergo.
Il terzo giorno decisi di prendere il pulman che fa il tour guidato della città, spendendo circa 20 euro (pazzi). Devo però dire che ne è valsa la pena. Vedere la città dall'alto è una sensazione meravigliosa. Scesa dal pulman mi dirigo verso il quartiere di San Bartolomè, molto carino. Qui si trova la chiesa di Santa Maria la Blanca. Proseguendo dritti si arriva in Plaza San Francisco dove si possono ammirare il municipio e il Palacio del Ayuntamiento. Altre cose da vedere sono la Casa de Pilatos e la chiesa di Santa Magdalena, che vanta una bellezza senza tempo con le sue decorazioni e legni dorati. In seguito mi reco a Plaza de España, curiosa come ero di vederla dopo averla vista alla televisione. Non scherzo quando dico che è una delle piazze più belle che ho mai visto. Con le sue fontane e le 58 panchine di azulejos, che rappresentano le provincie della Spagna. E' molto suggestivo il Palacio Espanol che si affaccia su un canale con dei ponti che ricordano Venezia. Di fronte alla piazza si può fare una passeggiata al Parque Maria Luisa . I suoi giardini sono contornati di stagni e fontane in cui alberi di gelsomini, magnoli e aranci fanno da cornice. L'ingresso è gratuito e rimane aperto dalle 8 alle 22. Nei dintorni si trova anche il Museo Archeologico. Tornai poi in zona Canalejas per fare un po' di shopping, che non guasta mai, in Calle Tetuàn. Col mio frappè al mango ero pronta a spendere ;) . Dopo una cena a base di insalata tornai in hotel per prepararmi per il giorno seguente.
Questo giorno fu dedicato al Barrio de el Arenal, che si trova vicino al fiume Guadalquivir. Decisi di prendere dei biglietti per un giro in battello e vedere Siviglia dalle acque. E' stato piacevole e anche piuttosto economico. In questo quartiere l'attenzione la attirano Plaza de Toros de la Maestranza, Teatro de la Maestranza e la Torre del Oro. Numerose sono le vie da percorrere per ammirare la bellezza di questo quartiere come Calle Adriano, Calle Santander, Calle Arfe e tante altre. E' un quartiere antico e tutto ricorda un po' i colori della arena in cui si svolge la Corrida, cioè il bianco e l'oro. Tornai successivamente nel quartiere di Santa Cruz per visitare il Real Alcazares, palazzo antico della città, prima fortezza dei mori e poi residenza del re Carlo V, esempio di architettura mudéjar, combinazione di stili islamico, rinascimentale e gotico. E' situato davanti alla Cattedrale. Pranzai con un bel gazpacho e tapas e sangria, che non puoi non bere se vai in Spagna. Girai sempre per il Barrio di Santa Cruz, di cui mi sono innamorata alla follia, dove comprai souvenir e ceramiche tipiche. La cena fu a base di puchero, zuppa pesantissima a base di maiale, pollo e manzo. Stanca passeggiai per le vie della zona Canalejas, che scoprii essere un gioiello.
Decisi di andare in stazione e prendere un biglietto per Cordoba. E' stata capitale dell'impero musulmano in Spagna e infatti ne conserva ancora il fascino arabo. In un solo giorno decisi di vedere le cose principali come la Mezquita di Cordoba, la Medina Azahara e il ponte romano sul fiume. Consiglio inoltre di visitare la juderia, il quartiere ebraico, noto per le sue case bianche con fiori colorati sul davanzale. Pranzai a base di pesce con un calamaro a la plancha. Cordoba mi ha colpito per il suo fascino romantico e soprattutto per il calore delle persone. Tornata a Siviglia decisi di fare un po' di vita notturna, intensa e movimentata. Andai così in un locale dove ballano il Flamenco, che consiglio di provare. Stanca, tornai in hotel e studiai le mete del giorno dopo.
Il sesto giorno decisi di dedicarlo interamente alla visita al quartiere di Triana. L'area sinistra del fiume era abitata da marinai e ceramisti ed è collegato al resto della città tramite il Ponte Isabel II, il più storico. Adornato e profumato da alberi di agrumi, Triana vanta numerosi locali di cucina tipica con atmosfera gitana. Vale la pena visitare la chiesa di Santa Ana, dedicata alla patrona dei marinai, e la Ceramica di Santa Ana, fabbrica di azulejos. Girai questo quartiere in lungo e in largo, scoprendone vicoli poco frequentati da turisti, per immergermi totalmente nella quotidianità dei sivigliani. Le persone sono curiose e aperte; si scambiano informazioni sulle proprie usanze, sulla cucina, ricette e tante altre cose. E' stata davvero una bella esperienza che mi ha arricchito e per cui mi piacerebbe tornare. Tornata al centro decisi di cenare con una bella pizza in quanto ne sentivo la necessità. Beh potevo aspettare in quanto non soddisfò il mio gusto e soprattutto il mio stomaco.
Il volo era alle 21 quindi avevo tutto il tempo per fare un giro al quartiere de la Macarena, dove si trova la chiesa omonima. Arrivarci è stato parecchio lungo e faticoso in quanto abbastanza distante dal mio albergo ma, percorrendola a piedi, ho potuto notare altre caratteristiche della città che ancora non avevo visto. Arrivata finalmente alla basilica mi pento amaramente perché da fuori non è proprio il massimo della bellezza. Una volta entrata però sono rimasta abbagliata dall'oro e di quanta gente devota contenesse all'interno. La osservai per circa dieci minuti e poi continuai il mio giro per la città ritrovandomi poi nel quartiere di Santa Cruz. Come da noi si dice che tutte le strade portano a Roma, a Siviglia si potrebbe dire che tutte le Calles portano al Barrio de Santa Cruz. E' stato per me il quartiere più suggestivo e si mangia veramente bene spendendo poco. Andai poi all'aeroporto col taxi e lì tirai le somme di questo viaggio, promettendomi che un giorno tornerò e chissà magari ci resterò per sempre.