Una città adorabile, piena di storia, di verde e di atmosfere medievali.
Si parte per un nuovo viaggio. Questa volta si va a Edimburgo, con due interessanti tour ‘fuori porta’.
Ma andiamo con ordine: partiamo da Malpensa alle 7.30 e verso le 10.00 atterriamo all’aeroporto scozzese. Dato che dobbiamo tirare indietro di un’ora l’orologio, adesso sono in realtà le 9.00.
Mentre i miei compagni di viaggio recuperano la valigia sul nastro trasportatore, io scovo un porta brochure dove si trovano svariati dépliant, tra cui la cartina della città.
Usciti dall’aeroporto siamo in strada: qui andiamo a sinistra fino a trovare i bus che portano in centro. Facciamo due conti (nelle info vi spiego tutto) e decidiamo infine di prendere uno dei taxi che si trovano nel parcheggio coperto davanti alla fermata dei bus.
Mezz’ora e raggiungiamo la meta; molliamo i bagagli in camera e siamo subito pronti a scoprire la città.
Dopo una ventina di minuti arriviamo a Princes Street (una delle strade principali di Edimburgo) dove si trova il parco in cui si trova lo Scott Monument (monumento gotico di 61 metri dedicato a Sir Scott). Accanto si trova lo Scottish National Gallery ma noi preferiamo spostarci a sinistra del parco. Pochi passi e, prima del ponte North Bridge, troviamo l’infopoint. Recuperiamo qualche altro dépliant per i tour, i musei, i castelli e quant’altro, e poi siamo di nuovo in strada.
Da qui camminiamo sul North Bridge fino ad incrociare la Royal Mile (la più famosa via di Edimburgo, piena di negozi, pub, turisti e artisti di strada). Percorriamo questa strada fino a trovarci davanti la St Giles Cathedral (merita decisamente una visita). Proprio lì vicino c’è un’agenzia (Scozia Tour) che fornisce dei tour in italiano a modici prezzi: ne acquistiamo subito uno per visitare domani le Highlands.
Poi superiamo South Bridge (piena di negozi) fino a College St., dove si trova l’università, e prendiamo Chambers St., in cui spicca il Greyfriars Bobby (è una statua in onore di un cane che ha vegliato per 17 anni sulla tomba del padrone) e il Greyfriars Cemetery, un cimitero dov’è sepolto il cane. Qui si trova anche una chiesa dove vengono allestite mostre ad entrata gratuita (capiterà spesso di trovare chiese cristiane sconsacrate e riutilizzate come musei, market, ristoranti, ecc ecc). Arriviamo poi alla strada di Grassmarket: qui si trova l’Elephant House (il pub dove andava l’autrice di Harry Potter a scrivere il romanzo). Una sua traversa è Victoria St., una strada in salita caratterizzata da case dai colori molto vivaci.
Torniamo di nuovo a Grassmarket e la percorriamo in direzione castello (qui si trova una piazzetta dove abbondano i pub e dove si ha una bella visuale dal basso dell’Edinburgh Castle) per poi costeggiarlo prendendo King’s Stables Road, in modo da raggiungere il piccolo parco ai suoi piedi. Infatti verso la fine della strada c’è un ingresso che ci conduce all’interno del parco: qui c’è una bella fontana e una chiesa (Saint Cuthberts) circondata dal verde.
Qualche foto di rito e poi siamo di nuovo in viaggio: torniamo su Princes St. fino a dove incrocia South St. Andrew St.
Poi giungiamo al St. Andrew Square, una piazzetta al cui centro svetta il Melville Monument. Da qui percorriamo tutta George St. fino ad arrivare all’Albert Memorial (una statua con un uomo a cavallo, all’interno di un piccolo parco). Da qui ci spostiamo più a nord con l’intento di visitare il parco Queen Street Gardens ma scopriamo essere privato e chiuso a chiave.
Non ci resta che ripiegare sulla cena e andare a dormire, dato che ora la stanchezza si fa sentire!
Ci alziamo presto perché alle 7.45 partiamo col tour organizzato.
Si prevede un tempo per nulla soddisfacente (nuvole, pioggerella e nebbia) ma in Scozia bisogna abituarsi a questi repentini cambiamenti meteo.
Ci dirigiamo verso il centro città, passando per Picardy Place, dove si trova la statua in onore di Sherlock Holmes. Proseguiamo fino al punto di ritrovo a Royal Mile e in attesa che arrivi il pullman facciamo colazione da Starbucks (vicino al St. Giles Cathedral).
Poi giunge l’ora fatidica e si parte.
In primis, dopo un paio di ore di viaggio immersi in splendidi paesaggi ricchi di prati verdeggianti e colline rigogliose, ci fermiamo a Callander in un bar/negozio di souvenir per rifocillarci ma soprattutto per guardare da vicino le Highlander, buffe mucche scozzesi.
Poi raggiungiamo Glencoe, dove ammiriamo un bel paesaggio (peccato che c’è un po’ di nebbia che copre le punte delle montagne… ma ciò rende l’ambiente ancora più magico e fiabesco), e riprendendo il bus arriviamo a fiancheggiare il Ben Nevis (la montagna più alta della nazione).
Proseguiamo spediti fino a Fort Augustus, un adorabile paesino che dà sul lago di Lock Ness. Qui si può prendere un traghetto per compiere una minicrociera sul lago (bisogna però pagare un supplemento di 12.50£) ma noi preferiamo pranzare in un ristorante, visitare il paese (piccolo ma molto caratteristico) e fare qualche foto sul lungolago.
Se ci doveste andare, visitare il tutto è molto semplice: il paese ha una strada principale con un ponte dove si trovano alcune chiuse. Se guardate alle loro estremità, da una parte si scorgono dei prati rigogliosi mentre dall’altra s’intravede il lago. Per raggiungerlo basta costeggiare le chiuse: nel giro di un paio di minuti si raggiunge il lungolago.
Anche se ci hanno lasciato un paio d’ore a disposizione, qui il tempo vola.
Così riprendiamo il pullman e in breve tempo arriviamo al Commando Memorial (un monumento ai caduti della seconda guerra mondiale).
Proseguiamo verso sud fino a Dunkeld, un paese molto carino. Abbiamo un’ora di tempo per girare tra le viuzze e ammirare la vegetazione circostante.
Poi è ora di tornare a Edimburgo. Come previsto, alle 20 siamo di nuovo sulla Royal Mile. Tempo di cenare, giretto in centro e poi via a dormire.
Oggi resteremo in città e visiteremo il Palace of Holyroodhouse, il castello e tanto altro ancora!
Raggiungiamo la Royal Mile e andiamo in direzione palazzo di Holyroodhouse. Tra un negozio e l’altro, passiamo accanto al Jonh Knox House (una casa con una statua di Mosè incastonata tra le finestre) e la Canongate Kirk (una chiesetta piccola ma internamente adorabile). Proseguendo, arriviamo alla fine della strada e ci troviamo davanti il Palace e alla destra lo Scottish Parlament. Quest’ultimo esternamente è molto particolare (è un mix di modernità e di elementi naturalistici). Decidiamo di entrare prima qui. L’ingresso è gratuito e ci sono ad orari prestabiliti delle visite guidate (ma noi preferiamo andare per conto nostro). Passiamo i controlli al metal detector (per la cronaca: li troviamo solo qui e in aeroporto) e arriviamo all’ingresso vero e proprio. Qui c’è un piccolo infopoint dove ci forniscono un opuscolo in italiano. Iniziamo la visita, anche se in realtà non c’è molto da vedere: una piccola mostra al piano terra e al piano superiore il ‘pezzo forte’: la sala dove si riuniscono i politici (molto bella e d’impatto, dato che il legno predomina su tutto).
Usciti dal parlamento si va a dare una sbirciatina al Palace of Holyroodhouse. Non entriamo perché costa 12.50£ e a noi interessa poco e niente. Cosicché costeggiamo le mura sia a destra che a sinistra dove ci s’imbatte in alcune cancellate da cui si può scorgere il palazzo e scattare qualche foto: ammetto che esteticamente fa la sua porca figura.
Ora abbiamo una doppia scelta: tenendo l’ingresso del palazzo davanti a noi, possiamo andare a destra e salire su una collina (Arthur Seat, la punta massima dell’Holyrood Park) o a sinistra e visitare Calton Hill (un’altra collinetta, ma più bassa e meno irta della precedente, dove si trovano svariati monumenti). Optiamo per quest’ultima, quindi prendiamo Calton Rd per poi spostarci su Regent Rd fino a trovarci in un cimitero proprio sotto la collinetta. Lo percorriamo fino ad attraversare l’ingresso principale. Da qui troviamo alla sinistra il Saint Andrew’s House e alla destra un sentiero che conduce alla cima della collina, dove si trovano il Nelson Monument, l’osservatorio e il monumento a Dugald Stewart. Il panorama da qui è molto bello, anche solo per il fatto che si scorge la città e oltre.
Esplorata anche questa zona, torniamo al Royal Mile e, dopo aver pranzato, la percorriamo fino a giungere alla fine, dove si trova l’ingresso del castello (tra l’altro, scopro che proprio qui si trovano anche due luoghi molto pubblicizzati: la ‘Camera Obscura’ e il ‘The Scotch Whisky Experience’).
Noi andiamo oltre e dopo una breve salita arriviamo all’ingresso del castello dove si trovano le casse. Paghiamo per il biglietto d’ingresso 17£ a testa (più 3.50£ se si desidera l’audioguida), prendiamo un dépliant omaggio e poi entriamo.
Il castello è grande e ricco di cose da vedere, tutte comprese nel prezzo: le torri, le prigioni, la sala d’onore e le varie mostre. Come sempre, anche qui non possono mancare negozi di souvenir e ristoranti/bar. Nel complesso, un castello che merita di essere visitato. Senza contare che si ha una bella visuale di Edimburgo (se volete spendere dei soldi per ammirare lo skyline della città, scegliete il castello così avete anche di che visitare. Se invece preferite una vista gratuita, optate per le due colline di cui vi ho parlato precedentemente).
Dopo un paio d’ore usciamo dal castello (anche perché alle 17.00 chiude).
Torniamo sulla Royal Mile in quanto, soddisfatti dall’escursione fatta con ‘Scozia Tour’, decidiamo di farne un’altra domani, cosicché andiamo a prenotare il tour dei castelli del sud (compreso quello dove hanno girato Harry Potter). Meno faticoso del precedente (dieci ore contro le dodici) ma ricco comunque di cose da vedere.
Vado anche alla biglietteria del Mary king’s Close (un’altra visita ‘obbligatoria’ per chi soggiorna ad Edimburgo e posizionata sempre sulla Royal Mile, più o meno di fronte al vicolo che porta a ‘Scozia Tour’) con l’intenzione di fare adesso il giro turistico ma, essendo uno di quelli più gettonati, non ci sono più posti disponibili.
Così mi prenoto per la sera successiva: pago in anticipo 14.75£, avviso che sono italiano (in quanto mi forniranno un’audioguida apposta, compresa nel prezzo) e poi esco di nuovo in strada.
Alle 8.00 siamo già in Royal Mile e poco dopo si parte col bus. Appena fuori Edimburgo costeggiamo il mare e già questo è uno spettacolo. Dopodiché c’immergiamo nella natura di foreste e prati sterminati fino a che non raggiungiamo Berwick, un paesino marittimo. Sostiamo una quarantina di minuti, giusto il tempo di passeggiare sulle mura e giungere dinnanzi al mare. Il paesaggio merita.
Poi si torna sul pullman e in una trentina di minuti si arriva al castello di Bamburgh. Si può entrare pagando un supplemento di circa 8£ ma noi preferiamo fare un giro all’esterno delle mura in quanto vogliamo goderci la spiaggia. Le mura danno sul mare e i sentieri che conducono ad esso sono tanti, brevi e in bella vista; non ci si può perdere né sbagliare. Dopo aver fatto le dovute foto, risaliamo il sentiero e, circumnavigando il castello, ci troviamo al paese (piccolo e adorabile, con le sue stradine, i campi sterminati sullo sfondo e i negozietti caratteristici).
Un’ora e mezza scorre in fretta e siamo di nuovo sul bus.
In mezz’ora arriviamo ad Alnwick (il castello di Harry Potter, per intenderci). Qui io entro pagando il supplemento di 11.50£ (apro una parentesi, facendo i tour si pagano di meno i biglietti, altrimenti ad esempio questo castello sarebbe costato 15.50£). Si può fare l’abbinata castello+giardini ma il prezzo lievita (non ho chiesto col tour ma a ‘prezzo pieno’ costerebbe 25.60£).
Abbiamo due ore e mezza per visitare tutto ma scopro ben presto che non bastano per godersi appieno ciò che offre: oltre alla visita delle stanze adibite a mostre di oggetti del passato e degli alloggi dei duchi di Northumberland, si possono fare svariate attività (tra cui imparare a volare su una scopa!) o partecipare a uno spettacolo ‘horror’ nei sotterranei (tutto in inglese e vietato ai minori di 13 anni). Il tutto tassativamente compreso nel prezzo del biglietto d’entrata.
Il tempo vola. Così, dopo decine di foto scattate, usciamo dal castello e ci dirigiamo verso l’uscita; costeggiamo il ‘Garden’ (quello a pagamento, ricordate?), oltrepassiamo il negozio di souvenir e la biglietteria e infine siamo nel parcheggio.
Dato che abbiamo ancora un po’ di tempo, ci spostiamo nell’ala occidentale del parcheggio, dove si trova una casa sull’albero. È grande e presenta persino un ristorante, un bar, una sala e dei ponti sospesi. Una visita è d’obbligo (peccato non poterla ammirare di sera, illuminata, perché dev’essere splendida).
Il tempo adesso stringe quindi saliamo sul pullman e raggiungiamo Etan, un piccolo ma pittoresco paesino con i ruderi di un castello e le case col tetto di paglia. Particolare.
Dopo una giornata per lo più di sole, adesso incomincia a piovere. Corriamo sul nostro mezzo e in un’ora e mezza arriviamo a Edimburgo (qui non sta piovendo, per fortuna).
Arriviamo alle 18.00 ma per me c’è ancora una visita da fare: Mary King’s Close.
Raggiungo la biglietteria e attendo che si riunisca la comitiva che formerà il nostro gruppo. Poco dopo un ragazzo in abiti medievali fa l’appello, ci consegna le audioguide (per la cronaca: lui non parlerà per tutto il tour) e poi ci conduce venticinque metri sotto il livello stradale in vicoli abitati nei tempi andati dai poveri e dove la peste nera ha mietuto centinaia di vittime. Ci sono stanze dove vengono riprodotte scene di vita quotidiana ma anche episodi legati alla malattia (tristemente inquietante). Non ci sono attori a interpretare i ruoli ma ciò non toglie che risulta una visita interessante.
Il tutto avviene in un’oretta buona. Conclusa, riconsegno l’audioguida al ragazzo e poi sono di nuovo in strada.
Ormai si è fatto tardi: si va a cena, giro per smaltire il tutto e poi a nanna che domani è l’ultimo giorno.
Dato che il nostro aeroplano decolla alle 20.00, sfruttiamo parte della giornata per visitare le ultime cose.
Innanzitutto andiamo al National Museum of Scotland (a Chambers St.).
L’entrata è gratuita (in più punti si suggerisce di fare una donazione al museo… E aggiungerei, dopo averlo visitato, pienamente meritata).
Recuperiamo una mappa della struttura, attraversiamo l’atrio e siamo nella sala principale (già di suo splendida e meritevole di qualche foto). Dalla cartina si evince che è composta da nove piani, di cui sei nella parte ‘vecchia’ del museo e nove in quella costruita recentemente e collegata alla precedente da brevi corridoi.
Ogni piano è suddiviso in tante stanze e ognuna di queste contiene una mostra diversa. Il museo infatti abbraccia ogni campo: dalle invenzioni al mondo naturale alle culture del mondo all’arte e alla scienza. Ci sono sale in cui si possono toccare gli oggetti (in quella della scienza ce ne sono a iosa, decisamente interessanti e divertenti). Per visitare tutto il museo mettete in conto almeno un paio di ore, in quanto enorme e ricco di oggetti da ammirare.
Usciamo dal museo e dopo un fugace pranzo il mio obiettivo finale è scalare un tratto di Arthur Seat! Il tempo è tiranno, ma almeno un tentativo vorrei farlo. Affronto una decina di minuti di percorso e poi mi fermo: ‘l’arrampicata’ è decisamente più irta di Calton Hill ma ammetto che anche da qui il panorama merita la fatica.
Qualche foto di rito e poi è ora di tornare all’appartamento. Recuperati i bagagli, prendiamo un taxi e via che si torna a casa.
INFO VARIE
-ORA LEGALE: come vi dicevo, dovete tirare indietro di un’ora l’orologio.
-DOCUMENTI: i classici per visitare l’Europa: passaporto e/o carta d’identità ancora validi. In più serve l’API (è un modulo che si compila quando si fa il check-in, online o in aeroporto, e consiste semplicemente nell’inserire i dati della propria C.I. o passaporto e altre info personali). Ad esempio, noi viaggiando con easyjet siamo stati ‘costretti’ a fare il check-in online e fino a che non abbiamo inserito i dati dell’API non ci ha permesso di stampare i fogli d’imbarco.
-TRASPORTI DA/PER L’AEROPORTO: come in ogni città che si rispetti, esistono vari modi per giungere a Edimburgo. Esiste il classico taxi (costa circa 20£), il tram (ferma in vari luoghi, tra cui Princes St. e York Place, parte ogni 7 minuti e costa 5.50£ solo andata o 8.50£ A/R) o il bus Airlink (parte ogni 10 minuti, conduce fino a Waverley St. e costa 4.50£ solo andata o 7.50£ A/R).
Noi abbiamo preso il taxi in quanto in tre avremmo speso poco più rispetto al bus e comunque dalla fermata di quest’ultimo saremmo stati troppo distanti dall’appartamento (quasi una mezz’oretta a piedi) mentre il taxi ci avrebbe portato direttamente a destinazione.
Però, se doveste andare da soli, il bus o il tram sono i mezzi più economici.
Comunque, a prescindere da ciò che prenderete, ci metterete circa una mezz’oretta ad arrivare in centro.
Infine, quando sarete in città, ricordatevi che i taxi si trovano ovunque e a qualunque ora ma potrete prendere solo quelli con l’insegna ‘taxi’ illuminata, altrimenti se fosse spenta significherebbe già occupato o fuori servizio.
-TRASPORTI AD EDIMBURGO: trovate tram, taxi e bus. Però scoprirete ben presto che non avrete bisogno di nessuno dei tre, in quanto la città è talmente ‘a misura d’uomo’ da poter essere visitata a piedi senza problemi.
-STERLINE: la Scozia usa tre monete (la sterlina inglese, quella scozzese ‘vecchia’ e quella ‘nuova’). Gli esercizi commerciali accettano senza problemi la banconota inglese e quella scozzese ‘nuova’ (riconoscibile perché stampate recentemente quindi non hanno segni d’usura causati dal tempo). Occhio invece a quelle vecchie, infatti alcuni negozi non le accettano (di solito trovate un cartello di fianco alle casse che avvisa della limitazione). Non vi preoccupate se avete queste ultime perché se non è un negozio che l’accetta sarà un altro.
Attualmente (18/06/2017) 1£=1,14€ e di conseguenza 1€=0,87£.
Si può prelevare in aeroporto (si trovano sia delle agenzie di cambio che dei bancomat, i quali accettano bancomat e carte di credito). Altrimenti in città trovate di tutto e di più, sia in centro che in periferia.
-INFOPOINT: Ne troverete uno proprio accanto alla stazione Waverley Station, sulla Princes St. (aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 18 mentre di domenica è dalle 10 alle 18) oppure all’aeroporto (al recupero bagagli, proprio davanti allo Starbucks, c’è un corridoio che conduce all’uscita. Pochi passi e alla destra lo troverete).
-METEO: pur essendo giugno, il tempo è altalenante. Si passa in breve tempo da sole a nuvole minacciose a pioggia a sereno con un vento fastidioso come ciliegina sulla torta. Abituatevi. Ergo, portatevi qualcosa di pesante. Noi avevamo sempre dietro una felpa, un giubbotto impermeabile, un ombrello (non può assolutamente mancare), un cappello e un paracollo. Passavamo la giornata a toglierci e indossare gli indumenti, ma così va la vita in Scozia.
Per quanto riguarda le temperature, sappiate che ho monitorato un paio di settimane e ne è risultato che mentre in Italia c’erano 30°-35°, a Edimburgo ce n’erano mediamente 13°-14°. Chi ha orecchie per intendere…
-PREZZI: rispetto ad altre capitali (in primis Londra), Edimburgo ha prezzi contenuti. Certo, se si pranza nei punti nevralgici e più gettonati della città, si spende sempre qualcosa in più, ma in realtà anche qui la spesa è abbordabile. Ad esempio, in Royal Mile un panino e una birra li abbiamo pagati 6£, un caffè e un dolce 3£, una bottiglietta d’acqua da asporto al supermercato 0,69£.
Infine, abbiamo pranzato/cenato in vari ristoranti e mediamente abbiamo speso a persona poco più di una decina di sterline tra primo, bevanda (birra o coca) e caffè, quindi ottimo rapporto qualità/prezzo. Comunque ogni ristorante ha il menù affisso all’ingresso quindi potrete valutare il tutto.
-CIBO E BEVANDE: si trova ogni genere di ristorante, da quello italiano a quello cinese al pub al ristorante etnico al chiosco che vende panini. Come pietanze tipiche troviamo: il porridge (è tipo una polenta calda di avena), gli aberdeen rowies (sfogliatine fatte con strutto e burro), i pudding (dolci cotti al vapore), il shortbread (pasta frolla), i dundee cake (torta di uvette e buccia di arancia) e gli haggis (è un insaccato ripieno di carne o interiora).
Da bere, la bevanda ufficiale è il whisky. Ne trovate ad iosa ovunque e ai prezzi più disperati (dai 3.50£ a salire). Per quanto riguarda la birra, invece, occhio perché i pub ve la portano a temperatura ambiente (quindi tendenzialmente calda/tiepida) in quanto loro la bevono in questo modo. Chiedetela espressamente fredda e/o in bottiglia (non alla spina).
Infine, nei ristoranti vi portano l’acqua (tap water) a prescindere da ciò che prendete. Quindi, se volete andare sul risparmio, potete bere nient’altro che questa, tanto è gratuita.
-MUSEI: di solito aprono intorno alle 10 e chiudono alle 18 (come anche tanti uffici, negozi e luoghi t’interesse). Sono per lo più gratuiti e sparsi qua e là nel centro città. Non ho avuto modo di visitare gli altri musei, certo è che se ne volete vederne almeno uno, andate al National Museum of Scotland perché merita veramente.
-LUOGHI DA VISITARE: è vero che in un paio di giorni si visitano i posti più importanti di Edimburgo, ma ci sono tante altre cose che si potrebbero ammirare avendo più giorni.
Per la cronaca, vi riporto ciò che mi è sfuggito per mancanza di tempo (o di interesse, ma a voi potrebbero invece piacere): il Royal Botanic Garden (a nord del centro, dove si trovano dei giardini ad entrata gratuita, a detta dei visitatori bellissimi, e il Glasshouses, una serra il cui ingresso però costa circa 4.50£), l’Holyroodhouse (12.50£ l’entrata), la Camera Obscura (a cui si può accedere pagando 15£), lo Scotch Whisky Experience (il prezzo del biglietto è di 26£), il quartiere di Water of Leith, il villaggio di Duddingston (dietro all’Arthur’s Seat, dove si trova anche il più vecchio pub della Scozia, il The Sheep Heid Inn), la galleria nazionale di arte moderna (distante circa mezz’ora dal castello, ad ingresso gratuito e aperta dalle 10 alle 17) e la Britannia (la nave della regina, ormeggiata al porto di Edimburgo, il cui accesso è disponibile in estate dalle 9.30 alle 16.30 e costa 15.50£).
Se poi volete visitare luoghi limitrofi a Edimburgo, senza sfruttare qualche tour organizzato, potete andare a Rosslyn Chapel (dista 40 minuti in pullman), lo Scone Palace (un castello ad una decina di minuti dalla capitale) e Glasgow (una grande e moderna città, in stile Milano, famosa per la Cattedrale di San Mungo, la George Square, Buchanan St., Argyle St. e Sauchiehall St.)
-TOUR: non sono molto avvezzo ai tour e cerco di evitarli, ma ammetto che in questa occasione sono stati fondamentali, comodi e molto interessanti, in quanto per raggiungere certe mete che ho toccato con loro, l’alternativa era: complicarsi la vita tra autobus e taxi, perdendo un’intera giornata solo per visitare un castello, o noleggiare un’auto (ma vi ricordo che siamo in Scozia quindi guida opposta alla nostra).
Cercando su internet quello che mi è sembrato più affidabile e pratico (anche perché la guida parla italiano) è Scozia Tour (http://scoziatour.com/). Le escursioni si possono prenotare sia online che sul posto (in old fishmarket close n.3, praticamente vicino a St. Giles Cathedral, in un piccolo vicolo trasverso di Royal Mile). Abbiamo preferito prenotare sul posto perché volevamo essere sicuri di trovare le condizioni meteo più promettenti (visitare dei luoghi d’interesse sotto la pioggia o circondati da una fitta nebbia non piace a nessuno, no?). Vi consiglio, se prenotate sul posto, di farlo al mattino per il giorno seguente in quanto se andate di pomeriggio/sera rischiare di non trovare più posti liberi (stesso discorso vale per Mary King’s Close). A conti fatti, questa agenzia offre molti tour, di uno o più giorni, sia in città che fuori. I prezzi sono, dal mio punto di vista di ‘profano’, onesti ed accettabili. In più, abbiamo trovato due ragazze molto brave e competenti, che ci hanno spiegato molte cose (tra cui aneddoti curiosi e info a 360% sulla Scozia).
Io e i miei compagni di viaggio siamo stati completamente soddisfatti dei due tour e del servizio.
Se volete ulteriori pareri, cercate su internet le opinioni di tanti internauti che si sono appoggiati a loro e poi tirate le somme.
Un’ultima cosa: se fate il tour ‘Loch Ness e le Highlands’ vi consiglio di sedervi a destra in quanto ci sono molti più paesaggi da fotografare. Se fate ‘Harry Potter e Castelli Inglesi’ se la giocano entrambe le posizioni in quanto i paesaggi meritevoli di una foto li troverete sia a destra che a sinistra.
-PER CONCLUDERE: Edimburgo è una città splendida. È piccola, adorabile, a misura d’uomo, si visita per lo più a piedi, ha quell’atmosfera antica che conquista e seduce, la modernità non l’ha corrotta (per fortuna non troverete un centro antico circondato da grattacieli e palazzi che deturpano il paesaggio ma solo una città medievaleggiante ricca prati e colline), è turistica ma al tempo stesso non caotica, il traffico è modesto e le strade scorrevoli.
Ci si trovano tanti italiani, sia come turisti che come residenti (in più occasioni nei locali/ristoranti/pub abbiamo scovato lavoratori nostrani). Di cose da vedere ce ne sono tante ma tutte relativamente vicine le une alle altre, con qualche inaspettata sorpresa (prima fra tutte, le chiese sconsacrate rese supermarket, locali, pub, ecc ecc).
Infine, è una città sicura. Non abbiamo mai avuto o visto episodi spiacevoli: di polizia ce n’è ma neanche poi tanta dato che ovunque si vedono solo persone tranquille e serene.