Nuovo viaggio. È la volta di Stoccolma, una città del nord famosa per il freddo glaciale e i vichinghi.
In primis vi racconto il viaggio giorno per giorno. In fondo al diario invece vi do delle info generali e fondamentali.
Pronti? Via!
Si parte da Linate. Troviamo un diretto ad un prezzo abbordabile, così in due ore e mezza siamo a destinazione (al ritorno ci tocca fare scalo a Zurigo e atterraggio a Malpensa;).
Atterriamo ad Arlanda.
In primis andiamo alla ricerca dell'infopoint. Per raggiungerlo scendiamo al piano di sotto e puntiamo verso l'uscita. Lo troviamo e prendiamo una cartina di Stoccolma (si può prendere anche la Stockholm card (che abbrevierò d'ora in avanti con S.C.) ma noi decidiamo di non acquistarla. In fondo al diario vi spiegherò perché).
Dopo aver prelevato al bancomat, usciamo dall'aeroporto e andiamo al parcheggio degli autobus dove si trovano anche dei distributori automatici di biglietti. Scegliamo la compagnia Flygbussarna per raggiungere la città in quanto consigliata per essere la più economica da più parti sul web. La macchinetta può passare anche in modalità italiano. Offre varie destinazioni: bisogna scegliere Stockholm city. A/R per 215 corone (per darvi un'idea, 10 corone valgono più o meno 1 E). Facciamo anche il ritorno per ottimizzare i tempi l'ultimo giorno.
In poco meno di 50 minuti arriviamo alla stazione centrale di Stoccolma (stazione sia dei pullman che dei treni, anche se dislocati in due livelli stradali differenti).
L'impatto con la città non è dei migliori: nel senso, città adorabile ma spira un vento glaciale, pungente, feroce. Abbiamo freddo anche coperti in stile pieno inverno in Val d'Aosta.
Andiamo in albergo e poi usciamo per cena.
Sul web si dice che la città è molto cara (tipo a Gamla Stan un caffè e una brioche costano 9 E!).
Ma supponevo che allontanandomi dal centro i prezzi calano. Illuso!
Giriamo un po' nella zona nord vicino alla stazione. Scopriamo che i ristoranti sono per lo più con menù italiano ma un piatto di pasta o pizza costa minimo 10/15 E. Un caffè 2/3 E.
Presi dall'euforia delle ferie, ordiniamo una pizza, una birra media, un caffè ed un ammazzacaffè. 285 corone a persona (e 'sti cavoli!). il conto lo possiamo pagare anche in E. Peccato che il cambio è scandaloso: i famosi 285 corone (quindi circa 27 E) sarebbero diventati 44 E se avessimo pagato in euro. Quindi, occhio a pagare in euro!!!!!
Dopo cena abbiamo girato un po', tra la stazione e Gamla Stan: la città risulta molto tranquilla (durante l'intera vacanza non abbiamo mai percepito situazioni di pericolo o ambigue; tutti stanno al loro posto e di rado si vedono persone poco raccomandabili).
Sempre per il discorso prezzi proibitivi, decidiamo di fare colazione per tutta la vacanza nel nostro albergo, dato che con circa 9 E faremo una colazione internazionale (non per altro, ma al bar con un caffè e due brioche spenderemmo quanto una colazione abbondante e soddisfacente in albergo).
Conclusa la colazione, partiamo per la nostra prima visita della città.
Per svariate ragioni decidiamo di fare una vacanza senza correre da un monumento all'altro ma prendendocela comoda, quindi non avremo bisogno della S.C.
Decidiamo così in primis di andare al Globen ( o Ericsson Globen o Sky view): un palazzetto dello sport a forma di globo. Quello che interessa a noi è salire in cima. Infatti ci sono due 'navette' sferiche che salgono esternamente fino alla cima, dove si può ammirare l'intera città.
Il Globen è a sud, molto distante da Gamla Stan. Impensabile farla a piedi. Prendiamo i biglietti della metro. Quindi, andiamo al botteghino all'entrata della metro, dove ci sono gli sportelli in vetro. L'operatore ci dà una tessera magnetica dove 'carica' i nostri soldi che verranno scalati ogni volta che entreremo nella metro. Ogni corsa costa circa 30 corone (3 E). Noi carichiamo per poter andare e tornare. La tessera è in regalo (anche restituendola non ci darebbero nulla in cambio, quindi o la si butta o la si restituisce o la si tiene come ricordo).
Presa la tessera, per raggiungere il palazzetto bisogna prendere la linea verde fino alla fermata Globen. In 15 minuti arriviamo a destinazione.
Appena usciti all'aperto si scorge subito la nostra destinazione e lo stadio in quanto sovrastano le altre case e palazzi.
Cinque minuti a piedi e arriviamo sotto il Globen. Costeggiandolo raggiungiamo l'entrata.
150 corone per salire. Si entra in una sfera. Poi il soffitto si apre e la cabina scorre sulle rotaie fino in cima.
Il tutto durerà una decina di minuti. Bello il panorama anche se sono convinto che andare al tramonto sia uno spettacolo (da lunedì a venerdì è aperto dalle 9 alle 19. Sabato e domenica dalle 9.30 alle 17).
Il pomeriggio invece lo dedichiamo al museo di arte moderna (moderna museet): è sull'isola Skeppsholmen (ovvero quella accanto a Gamla Stan, raggiungibile in 10 minuti a piedi). Il museo costa 120 corone (più 80 se si vuol visitare nella stessa location anche il museo di architettura e design).
Il museo in sé si visita in un'oretta. Deve piacere ed interessare, altrimenti lascia perplesso e col sentore di aver buttato via i soldi. Quindi, se non v'interessa l'arte, evitatelo.
Usciti dal museo gironzoliamo per Gamla Stan. Questa risulta una piccola isola con tante viuzze e piazzette caratteristiche, dominata dal Palazzo Reale, da alcune chiese e musei.
Vediamo dall'esterno il Palazzo Reale con i suoi musei (sono dislocati tutti a nord-est e danno sul fiume), Storkyrkan Cathedral (alla sinistra del Palazzo Reale) e il museo dei Nobel (verso l'interno dell'isola).
Entriamo in quest'ultimo dato che costerebbe 100 corone ma ogni martedì dalle 17 in avanti l'entrata è gratuita. Ottimo! Anche perché per quello che c'è dentro ( alcune postazioni interattive che spiegano la vita e le opere dei vincitori del Nobel, alcune stanze con regali offerti da questi e sul soffitto un carrello con le loro foto) non val la pena, secondo me, spendere quei soldi.
Comunque, se foste interessati, eccetto lunedì (giorno di chiusura), tutti i giorni è aperto dalle 11 e chiude alle 17 (eccetto martedì che chiude alle 20).
Ciò che dà un senso a questa vacanza: l'isola di Djurgarden. Ovvero, dove si trova il famoso vascello dei vichinghi e il museo all'aperto con animali annessi.
Guardando la cartina di Stoccolma, l'isola è alla destra di Skeppsholmen. Si può raggiungere col traghetto (gratis con S.C. altrimenti 160 corone).
Decidiamo di andare a piedi: da Gamla Stan al ponte più vicino per raggiungere l'isola ci si mette una trentina di minuti.
Attraversato il ponte ci dirigiamo al Vasa museum (dove c'è il famoso vascello vichingo affondato durante la sua inaugurazione nel 1600), che si trova appena dopo il ponte, alla destra.
Costa 130 corone. All'interno c'è il vascello, enorme ed imponente. Si può osservarlo da molteplici angolazioni e piani. Peccato che non si possa salire. Intorno al relitto ci sono centinaia di reperti.
Piacevole anche il video trasmesso in una sala dove viene mostrata la costruzione, l'inabissamento e il recupero del vascello. Questo video viene trasmesso in svariate lingue ma sempre con i sottotitoli in inglese. Alla destra della sala c'è un infopoint dove c'è un pannello che avvisa a che ora verrà trasmesso il filmato nella propria lingua (durante la mattina il commento in italiano è stato trasmesso solo una volta, quindi vi conviene appena entrati di adocchiare quando c'è la propria lingua). Il filmato dura 20 minuti ed è molto interessante.
Tra il filmato e la visita del museo ci siamo stati un paio d'ore. Ore e soldi ben spesi.
Usciti dal museo, voltiamo a destra e ci dirigiamo verso lo Skansen open air museum (o più semplicemente Skansen), ovvero il museo all'aperto.
Entrare costa 120 corone (se si vuol evitare il primo tratto in salita, un trenino in 5 minuti vi porta a destinazione con 25 corone in più di spesa. Altrimenti a piedi ci s'impiegherebbe una ventina di minuti).
Paghiamo il biglietto e ci facciamo dare la cartina del parco (si dimostra un parco enorme con decine di case, giardini e recinzioni degli animali).
Essendo aprile, tante case storiche sono chiuse (aperte ce ne sono una decina in questo periodo). Resta comunque interessante vedere dall'esterno l'evoluzione delle case dall'antichità ai giorni nostri. Ma soprattutto, un valore aggiunto è la presenza di decine di specie diverse dislocate in tutto il museo: si possono infatti vedere orsi, gufi, linci, cavalli, alci, volpi, lupi, capre, bisonti, ecc ecc.
All'interno del museo si trova anche lo Skansen Aquarium e il Our Africa ma si paga un ulteriore biglietto (120 corone per l'Aquarium e 130 per l'altro). Se avete la S.C. sono gratuite.
Qui troverete anche un ristorante dove pranzare o fare uno spuntino.
Per visitare l'intero parco ci vuole una mezza giornata.
Infatti noi usciamo verso le 16 dal parco.
Apro un parentesi: per il parco ci sono due entrate e quattro uscite.
Passando dall'uscita a sud (dove c'è l'entrata principale: main entrance) e andando verso destra (ovvero tornando verso il Vasa Museum) si passa accanto al museo degli Abba.
Essendo ancora presto decidiamo di entrarlo.
Costa 200 corone.
Il museo è grande ed è stato riempito con gli oggetti più disparati appartenuti a questa band (con tanto di sala prove, strumenti, vestiti e dischi vinti). Sono presenti anche dei video con le interviste, alcuni loro vecchi e famosi video e altri filmati. Ci sono delle zone interattive dove si possono cantare le loro canzoni, ballare con tanto di 'abbigliamento virtuale' degli Abba e remixare dei loro pezzi. Diciamo che per gli appassionati del gruppo è una tappa obbligatoria e le esperienze interattive sono tutto sommato simpatiche da fare. Ma 200 corone (quindi circa 20 E) sono un po' troppo per il visitatore occasionale poco interessato alla band.
Usciamo dal museo e andiamo verso il Vasa museum. Sulla strada troviamo anche il museo dell'acqua: 120 corone (gratis con S.C.) per alcune stanze con pochi pesci all'interno. Non pensate ci siano squali, pinguini, delfini o altri grandi animali. Ne tantomeno che sia come l'acquario di Genova. È una versione molto ridotta e insignificante che può andare bene avendo l'entrata gratuita. Ma spendere 120 corone per così poco sono soldi buttati via, secondo me.
Vacanza fuori porta.
La scelta era tra: Uppsala e Vadstena.
Optiamo per la prima in quanto più vicina e per le sue attrazioni (università, cattedrale e castello).
Andiamo in stazione centrale (Stockholm central station).
La stazione è a due livelli: bisogna andare a quello superiore, dove partono i treni. Qui troverete negozi e ristoranti mentre al centro spicca l'infopoint. Utilissimo sia per chi vuole fare la S.C. sia per i biglietti del treno (infatti si possono acquistare qui invece di usare le macchinette automatiche).
Il biglietto costa 226 corone A/R (ma si può prendere solo andata, volendo).
L'infopoint ci fornisce dei fogli A4: questi sono i biglietti che consegneremo sul treno al controllore che sparerà l'I.Q. presente sopra.
Apro una parentesi sui biglietti dei treni: se si compra un A/R vi chiederanno l'ora in cui vorrete partire e tornare. Il problema è che se per qualche ragione vorrete tornare prima o dopo non potrete farlo cambiando semplicemente il biglietto: dovete comprarne uno nuovo! Ecco perché vi consiglio caldamente di acquistare solo l'andata: in quanto (com'è accaduto a noi) se ciò che visiterete occuperà meno tempo del previsto passerete il resto del tempo a bighellonare come anime in pena sotto un cielo che cambia in continuazione (la nostra giornata è stato un continuo pioggia, grandine, sole e vento glaciale). Nella stazione di Uppsala trovate svariate macchinette automatiche di biglietti e il funzionamento è similare a quello usato in aeroporto per il biglietto del pullman. Le trovate sia nel sottopassaggio della stazione sia sui binari e sono contrassegnati dalle lettere S.J.
Comunque, tornando al nostro viaggio fuori porta: il treno parte ogni ora. Noi abbiamo scelto quello delle 10.11.
I vagoni sono puliti ed impeccabili. Addirittura c'è della moquette sulle pareti, senza manco una scritta o un filo di sporco (abbiamo solo da imparare dagli svedesi;).
Il treno parte (e arriva) puntuale; in 40 minuti giungiamo a destinazione (fa giusto un paio di fermate intermedie).
Prima di uscire dalla stazione guardatevi intorno: c'è all'interno un ufficio con le pareti gialle (non è un infopoint ma si trovano delle cartine gratuite di Uppsala molto dettagliate che possono tornare utili).
Usciti dalla stazione si scorge subito la cattedrale (Domkyrka) e il castello (Slottet) che dominano sulla città. Li si raggiunge in una decina di minuti a piedi, attraverso strade poco trafficate.
La cattedrale è quella più vicina da raggiungere. L'entrata è gratuita. Merita la visita. Anche perché è la chiesa più grande della Scandinavia.
Pochi passi e si raggiunge anche il castello (che ricorda più un palazzo che una roccaforte) con tanto di giardini di fronte. Non siamo potuti entrare ma la vista dall'esterno e della città meritano.
Poi torniamo sui nostri passi e andiamo a bighellonare per le strade affollate di gente, negozi e ristoranti, avendo l'impressione di una città a misura d'uomo, piacevole da visitare e lontana dal solito caos cittadino. Senza contare le varie università e parchi sparsi per il paese, con tanto di laghetti e volatili vari.
Giunta l'ora X si torna alla stazione.
Curiosità: i treni di andata e ritorno non fanno lo stesso percorso. Mentre all'andata abbiamo attraversato alcuni paesini sperduti tra le colline, al ritorno siamo passati dall'aeroporto di Arlanda.
Giornata all'insegna del Palazzo Reale (Kungliga Slottet) a Gamla Stan.
L'entrata è ingannevole, nel senso che all'apparenza ce ne sono svariate ma quella 'ufficiale' la trovate sul lato opposto al fiume, dove si trovano una fila di cannoni e dove lo spiazzo è racchiuso da un semicerchio di costruzioni (tra l'altro, è qui che ci sarà il famoso cambio della guardia).
Costa 150 corone e comprende gli appartamenti reali, il museo tre kronor (sottoterra) e la sala del tesoro (the treasury).
L'ingresso per gli appartamenti reali e il museo tre kronor è lo stesso, ovvero dove c'è la biglietteria.
La sala del tesoro invece è, costeggiando il palazzo a destra, dove si trova l'obelisco e la chiesa.
Comunque, partiamo alla visita degli appartamenti che ci occupano un'ora abbondante. Non sono un estimatore di interni reali ma devo ammettere che la sfarzosità e le camere del palazzo meritano una visita. Molte sono le stanze enormi straripanti di dipinti, tele e oggetti d'arredamento del tempo che fu dei reali svedesi (quindi ricchezza e sfarzo a badilate).
The treasury e il kronos si visitano molto più in fretta.
Visitato tutto, ci accorgiamo che è il momento del cambio della guardia.
Alle 12 infatti siamo nel piazzale ad assistere ad un cambio della guardia degna di nota: la parata dura una mezz'oretta ed è tutto un marciare di militare vestiti in abiti d'altri tempi con baionette sguainate seguendo il ritmo di musiche cerimoniali di musicisti in sella ai cavalli.
Abituato come sono ad osservare un misero cambio della guardia con giusto un paio di uomini, quello di Stoccolma è il top.
Vivamente consigliata.
Finita la parata e dopo aver pranzato, andiamo a fare shopping in attesa che apra l'Absolut Ice Bar, un locale famoso per essere realizzato tutto in ghiaccio, bicchieri e pareti comprese. L'originalità della cosa ci spinge ad aspettare la sua apertura (alle 16.30).
Si trova a Vasaplan n.4 (per capirci: è in zona stazione centrale. Bisogna andare al livello sottostante la stazione; c'è una strada piccola a fondo chiuso ed in fondo a questa trovate il locale).
L'ingresso costa 195 corone. La cassiera fornisce un poncho pesante impermeabile con tanto di guanti annessi da mettere sopra i propri vestiti (anche perché il bar deve mantenere l'ambiente ghiacciato quindi la temperatura è sotto lo zero). Poi si entra.
Di solito si ha un limite di tempo (45 minuti) ma dato che c'è poca gente si può stare quanto si vuole.
Anche se, obiettivamente, oltre alle pareti con all'interno le raffigurazioni della città di Stoccolma, di animali e di piante, non c'è molto da vedere.
Dopo aver fatto le foto di rito e aver bevuto una bevanda alcolica compresa nel prezzo, usciamo dal locale. Certo, quelle 195 corone possono sembrare tante ma l'esperienza merita il prezzo.
È giunta la fine di questa vacanza.
Andiamo a prendere l'autobus che ci porterà di nuovo ad Arlanda nello stesso parcheggio dove ci aveva scaricato l'altro a inizio settimana. Ma dall'altra parte della strada.
I pullman ci sono ogni 15 minuti (durante la settimana ogni 10). Ci sono vari parcheggi ma ognuno presenta un monitor che avvisa della destinazione: non ci si può sbagliare.
Il pullman ci mette quanto l'andata.
E poi si parte.
Per la cronaca: al ritorno ci tocca lo scalo a Zurigo. Restiamo a terra tre ore. Pensavamo sarebbe stato un dramma all'insegna della noia ma in realtà questo aeroporto è enorme (pieno di negozi e ristoranti), tanto da perdersi. Questo per dire che se avrete anche voi uno scalo qui, non preoccupatevi che non vi annoierete di certo.