Avendo un week end lungo da sfruttare costruttivamente, io e il mio amico abbiamo deciso di visitare Budapest.
Informazioni varie
-Gestione delle giornate: a Budapest i monumenti non sono molto distanti gli uni agli altri. Consiglio comunque di dividere la città in zone, in modo tale che un giorno fate Buda, il successivo Pest (entrambe si posso fare tranquillamente a piedi) e il terzo le zone più lontane (qui vi conviene prendere i mezzi, soprattutto per andare al parco della memoria).
-Terme: ci sono sostanzialmente quattro terme famose. Le Széchenyi (le più belle e rinomate), le Rudas (quelle in stile bagno turco che chiudevano alle 20, solo per uomini, e costano circa 10€), le Kiraly e le Gellert (su internet non ne parlano benissimo: belle ma troppo care. Tutti consigliano piuttosto di andare alle Széchenyi).
Poi, noi abbiamo portato gli asciugamani dall’albergo in quanto più persone ci hanno detto che si può noleggiare l’asciugamano ad un prezzo irrisorio ma c’è da lasciare una caparra di 40€ (che si restituisce ovviamente all’uscita). Non ho avuto modo di appurare questa cosa ma per limitare lo sbattimento mi sono portato dietro l’asciugamano.
-Metropolitana: come vi dicevo ci sono varie linee, alcune molto belle (l’arancione merita una sbirciatina in quanto è la più antica e caratteristica. Parlano bene anche della gialla). I biglietti si prendono di solito all’esterno della metrò (i sopraccitati distributori viola/grigi) oppure dai bigliettai che trovate sotto. Occhio perché ci sono i controlli sia all’ingresso che nei luoghi più disparati. Un biglietto costa circa 1€ per una corsa (ma ci sono anche i carnet di 10 biglietti e gli abbonamenti).
I vagoni sono d’altri tempi: pur essendo molto retrò e decadenti sono carini da vedere.
La metro ha svariate linee ma come da noi comprensibili sia nei nomi che nelle modalità per spostarsi da una all’altra: basta prestare un minimo di attenzione ai cartelli.
Infine, dopo aver obliterato il biglietto non buttatelo fino a che non siete fuori dalla stazione perché anche all’uscita a volte ci sono i controlli!
-Prezzi: in effetti la vita in Ungheria è economica. Si spende poco e si ottiene tanto (specialmente sul cibo). Ovvio che se andate in centro i prezzi salgono (il tipico dolce ungherese ci è costato il triplo solo perché eravamo in via Vaci! Siamo passati da 1€ a 3€! Anche se 3€ è comunque una spesa irrisoria per la quantità di ciò che abbiamo mangiato).
-Cibo: c’è il Kurtoskalacs (un grosso dolce cilindrico farcito esternamente con vari ingredienti a scelta), il Langos ungherese (una focaccia con sopra svariati condimenti) e il Gulash (una specie di zuppa). Da provare anche il liquore Unicum. Per il resto, a Budapest si trova di tutto, dal ristorante italiano al giappo al thailandese al chiosco con gli hot-dog… Di certo la scelta non manca!
-Serate: in settimana c’è poca gente in giro ma non abbiamo mai avuto paura o percepito situazioni di pericolo. Ci è parsa una città molto tranquilla. Nel week end invece si è riempita di giovani (ma anche in questo caso non abbiamo visto scene da ‘tiriamo un velo pietoso’, tipo persone ubriache, risse o quant’altro).
-Altre attrazioni: il giro in battello sul Danubio (me ne hanno parlato bene ma consigliano tutti di farlo di sera), il parco della memoria (è un parco dove sono state raggruppate le statue del periodo comunista dedicate a Lenin e ad altri personaggi di rilievo; un parco quantomeno singolare) e l’isola Margherita (ovvero il polmone delle citta: un’isola immersa nel verde a nord del ponte delle catene). Senza contare le terme che non abbiamo avuto il tempo di provare (col senno di poi, sarebbe stata buona cosa organizzarsi in modo da visitare fino al primo pomeriggio la città e dedicare le ultime ore prima di cena a provarne una diversa ogni giorno).
Eccoci ad una nuova avventura: questa volta si va a Budapest con un amico.
Facendo da giovedì a domenica, decidiamo di partire alle prime luci dell'alba per poter visitare la città fin da subito.
Infatti alle 10 siamo atterrati all'aeroporto di Ferihegy. Qui prelevo i soldi ad un bancomat (1E corrisponde a circa 350 fiorini ungheresi) e recupero da un espositore la cartina della città e delle fermate metropolitane.
Poi usciamo dall'aeroporto e, mantenendo la destra, dopo pochi passi raggiungiamo la fermata degli autobus. A noi interessa il 200E, il quale ci condurrà alla metro più periferica della città (da quel che ho letto in giro è il tragitto più economico e pratico per arrivare in centro). Per il biglietto raggiungiamo la macchinetta elettronica posizionata davanti agli autobus. È viola e grigia (le troveremo ovunque, anche in città, in quanto gli stessi biglietti si usano per i bus e per la metro) e accetta sia i contanti (in fiorini) che il bancomat. Ogni corsa costa circa 1E.
Presi i biglietti saliamo a bordo e li obliteriamo grazie all'apposita macchinetta. Poi si parte.
In una ventina di minuti arriviamo alla stazione degli autobus/metro Kobanya-Kispest (il bus fa varie fermate ma quella che interessa a noi si riconosce subito perché oltre ad essere un parcheggio ampio con svariati autobus è anche accanto ad un centro commerciale). Scesi, attraversiamo la strada (quindi dalla parte opposta al centro commerciale) ed entriamo in un corridoio coperto che conduce alla metro (contrassegnata dalla classica 'M'). Si salgono le scale mobili per poi ridiscenderle dalla parte opposta per raggiungere i binari. Vi troverete due scale mobili che vi portano giù: prendete quella che volete intanto la rotaia è unica e il mezzo va in un'unica direzione (dato che Kobanya-Kispest è l'ultima fermata di quella linea).
Attenzione perché il biglietto del bus non può essere usato per la metro (e viceversa) quindi bisogna acquistarne un altro (alla solita macchinetta 'viola-grigia' da obliterare all'ingresso della metro).
In una mezz'oretta raggiungiamo il nostro albergo. Dopo avervi lasciato il bagaglio andiamo alla scoperta della città.
Trovandoci nella zona nord di Pest (per la cronaca, la città è divisa in due dal Danubio: la parte ad ovest è Buda, quella ad est Pest) andremo prima alla scoperta di questa, dedicandoci l'indomani all'altro versante.
Raggiungiamo in primis la Basilica di Santo Stefano (Szent Istavàn bazilika), un'imponente chiesa cristiana famosa per avere all'interno la reliquia della mano del santo. Per visitare la chiesa si paga 1E (occhio perché in tanti negozi/strutture si può pagare in euro, peccato che spenderete di più! Infatti per la Basilica pagando in fiorini si spenderebbe il corrispettivo di 0,65E). Comunque, dentro è molto carina. Si può anche andare sulla torre per ammirare la città dall'alto: costa circa 1.5E ed è aperta dalle 10 alle 17.30. Dopo aver fatto trecento scalini raggiungiamo la cima (vista carina anche se, scopriremo nei prossimi giorni, andando al palazzo reale senza spendere un euro si può vedere la città dall'alto e con una vista decisamente migliore).
Usciti dalla Basilica ci dirigiamo a nord ovest fino a raggiungere il parlamento: veramente bello ed imponente. Rimandiamo la visita all'interno a quando (e se) avremo tempo superfluo a disposizione (tra l'altro, da quel che ho letto su internet, bisogna prenotare).
Il parlamento dà sul Danubio, quindi costeggiamo la costruzione fino a giungere sulla riva. Da qui andiamo verso sud per ammirare i famosi tre ponti (della libertà, Elisabetta e delle catene). Effettivamente fanno un certo effetto (ricordano quello di Brooklyn), specialmente di sera.
Raggiunto il ponte della libertà (Szabadsàg hid) andiamo poco più ad est e ci troviamo al mercato coperto: enorme, molto caratteristico (sia dentro che fuori) e pieno di negozi di alimentari e souvenir.
Da qui torniamo verso nord, ma allontanandoci dal fiume, fino a giungere al museo (Magyar Nemzeti Muzeum) e ancora più a nord per arrivare alla Sinagoga (Dohàny utcai Zsinagòga). Qui l'ingresso costa poco meno di 10E: non ci attira più di tanto quindi facciamo le foto solo all'esterno.
Si sta facendo buio: dato che ci hanno parlato bene del giro in battello sul Danubio (specialmente compiuto di sera, in quanto la città illuminata fa la sua porca figura), torniamo a costeggiare il fiume con l'intenzione di farlo. Troviamo svariati battelli e costano dalle 8E in su (alcuni costano molto di più in quanto offrono anche la cena a bordo). Sfortunatamente incomincia a piovere, così decidiamo di fare quest'esperienza in una serata più serena (peccato che tutte le sere seguenti ha piovuto, così addio battello).
Giunta ormai l'ora di cena, entriamo in un ristorante. Apro una parentesi: sul mangiare i prezzi sono decisamente più contenuti (una birra media costa un paio di euro, una colazione caffè+brioche sulle 3E, una cena a base di birra+caffè+un primo/secondo abbondante sugli 8E, il famoso dolce tipico Kurtoskalacs 1E (da noi sarebbe costato minimo 5E).
Giornata dedicata a Buda.
Attraversiamo il ponte delle catene (Széchenyi lanchid) e ci troviamo davanti la funicolare che conduce fino al palazzo reale (Budavàri Palota). Costa circa 4E solo andata e 6E A/R.
Noi preferiamo prima costeggiare il fiume a nord per visitare la chiesa di Sant'Anna (nulla di ché) e poi salire a piedi per raggiungere il bastione dei pescatori (Halàszbàstya), il quale merita veramente una visita, sia per la struttura in sé che per il panorama (si ha un'ottima visuale del fiume e del parlamento).
Accanto ai bastioni si trova anche la chiesa di San Mattia (Màtyàs templom): 4E per entrare. Carina e per il prezzo irrisorio ci può stare una visita. Spendendo altri 4E si può anche andare sulla torre ma già la vista dai bastioni ritengo sia più che sufficiente; la torre non credo aggiunga qualcosa in più.
Ci spostiamo poi verso sud alla volta del palazzo reale: bello ed imponente. Si gira dentro alle mura e le foto di rito non mancano. Si può anche entrare: c'è una mostra e costa circa 6E ma noi siamo allergici a queste cose e andiamo oltre.
Torniamo in albergo in quanto vogliamo fin da stasera provare le terme. Optiamo, dato la pioggia incessante, per una chiusa, ovvero le terme Rudas (sperando che domani ci sia un tempo più mite che ci faccia gustare appieno quella più famosa e gettonata di tutte: la Széchenyi).
Alle 19 siamo all'ingresso. Preventivavamo di farci un paio di ore a mollo e poi andare a cena. Ma ecco la sorpresa: chiudono alle 20 (resta aperta giusto la classica ed insignificante piscina).
Per fortuna che poco più distante ci sono i bagni Ràcz (bagni turchi). Sempre sotto la pioggia vi giungiamo; Per scoprire che queste sono invece chiuse vita natural durante!
Accettato che questa sera non è destino farci un bagno ristoratore, andiamo a cena. Ora, non sono uno che pubblicizza i ristoranti, ma questo merita veramente una recensione: si chiama Trofea grill (ce ne sono svariati a Budapest. Noi l'abbiamo scovato in via Kiraly n.19). E' un You can eat ma ad un livello superiore, sia come servizio che come qualità e quantità del cibo (vagonate di ogni genere, tra cui sushi, pizza e cibo grigliato scelto dal cliente e cucinato al momento. Senza contare che le bevande sono incluse, compreso lo spumante e la birra). Costa circa 18E e si può stare dentro massimo due ore ad abbuffarsi: vivamente consigliato!
Decidiamo di visitare la città durante la giornata e spostarci verso sera alle terme Széchenyi.
Dato che oggi il tempo è discreto, torniamo a Buda per visitare ciò che ci era sfuggito della parte sud, ovvero la Citadella e la statua della libertà (Szabadsàgszobor).
Tra il ponte Elisabetta e quello della libertà c'è un sentiero immerso nella natura che conduce ai due monumenti (i quali sono l'uno vicino all'altro). Bisogna salire per una decina di minuti per giungere alla cima. Oltre ai due monumenti è bello anche ammirare la città sottostante.
Occhio perché ci sono i classici bari con il gioco delle tre carte/scatolette (incredibile quante persone ci abbocchino ancora;).
Dopodiché recuperiamo costumi ed asciugamani e andiamo verso le terme Széchenyi (sono accanto ad alcuni monumenti famosi quindi prendiamo due piccioni con una fava). Infatti arriviamo alla piazza degli eroi (Millennium Emlékmu). Dietro di questa c'è un lago con parco annesso. Alla destra c'è un bel castello fiabesco (Vajdahunyad Vàra) mentre alla sinistra c'è lo zoo (e sulla stessa strada si trovano le terme).
Dopo le foto di rito ci fiondiamo alla terme per rilassarci a dovere.
Ci sono vari pacchetti (tra cui quello dei massaggi) ma noi prendiamo quello base, ovvero solo l'uso delle piscine esterne e al coperto. Abbinandoci la cabina per cambiarci andiamo a spendere circa 16E a testa. Paghiamo alla cassa e ci danno dei braccialetti con un sensore. Raggiunti gli spogliatoi si trova un dispositivo sul muro: appoggiando il braccialetto appare sullo schermo il numero della nostra cabina (tranquilli che anche se non capite ci sono svariate ragazze che accorrono in vostro aiuto).
Oltre ad essere una struttura veramente bella (è in fondo una costruzione antica, una piccola reggia) ha anche decine di piscine (alcune saune, tante piccole vasche all'interno, ognuna con una temperatura diversa dalle altre, che vanno dai 20° ai 50°, e due piscine esterne).
È sabato e c'è tanta gente ma non da risultare fastidiosa: ci sono talmente tante vasche che non se ne trovano di affollate. In più, le piscine esterne sono molto calde per cui non si soffre affatto il freddo della serata.
In realtà scopriamo che alle 19 chiudono gran parte delle terme e ne restano aperte solo alcune interne e le piscine esterne (ma va benissimo anche così perché nel frattempo tante persone se ne sono andate e quindi le vasche rimaste sono rimaste comunque facilmente accessibili).
Dopo tre ore rigeneranti usciamo e facciamo un giro nel parco per vedere i monumenti di sera: molto belli e ben illuminati (come d'altronde tutti quelli di questa città).
Ultimo giorno. Dato che nel pomeriggio abbiamo l'aereo, decidiamo di sfruttare le ore rimaste per visitare ancora un paio di luoghi. Ci sarebbe piaciuto andare al parco della memoria ma ho letto che bisogna cambiare due autobus e restare in ballo almeno un'ora e mezza tra andata e ritorno. Avendo le ore contate dobbiamo lasciare perdere: peccato.
Ripieghiamo sulla casa del terrore (Terror Hazà Muzeum), ovvero l'ex quartier generale della polizia nazista e comunista, dove venivano torturati ed uccisi i prigionieri.
Entrare costa circa 6E (con l'aggiunta di 4E si può prendere un'audioguida in italiano). Questo palazzo è diviso in vari piani: ognuno mostra un periodo diverso, con tanto di foto, filmati, testimonianze ed oggetti del tempo che fu. Con un ascensore poi si scende nei sotterranei dove ci sono le prigioni.
Per quanto sia interessante, resta il fatto che deve piacere l'argomento. In tal caso, fatevi un salto se avete tempo (in un'ora si vede tutto; anche perché tante cose sono scritte in ungherese quindi incomprensibili). Vi avviso però che non si posso fare foto all'interno.
Usciti da qui andiamo in centro per gli ultimi acquisti (andremo in via Vàci, che è una delle vie più affollate e piene di negozi della città) e poi via all'aeroporto.