Ciao a tutti, vi propongo un breve riassunto della mia avventura in Norvegia fatta in compagnia del mio migliore amico, spero possa esservi di ispirazione, la natura e i paesaggi che abbiamo visto sono veramente spettacolari.
Premesse:
-abbiamo speso sui 2400€ a testa, compresi i voli, molto probabilmente si riuscirebbe a stare entro i 2000, basta evitare di andare a mangiare fuori tutte le sere (come minimo sono 25-30€ a testa a sera).
-vestirsi bene per fare i vari trekking, mi raccomando di avere con sé un buon paio di scarponi, e soprattutto portatevi una buona giacca, perché anche se le temperature sono buone il vento è veramente molto forte (alcune raffiche mi hanno perfino spostato), e si fa presto a raffreddarsi una volta che si è fermi.
-il meteo cambia molto velocemente per il vento, quindi è importante avere sempre dietro giacca e ombrello oppure k-way.
-se lo avete portate un drone, i panorami già normalmente stupendi, con le foto fatte dal drone diventano veramente mozzafiato (meteo permettendo)
-il prezzo di benzina e gasolio è molto alto e varia apparentemente senza motivo (benzina trovata al minimo a 20 NOK/l max a 23.5 NOk e gasolio min a 20.5 NOK/l max 24.5 NOK/l), pertanto consiglio di fermarsi a rabboccare il serbatoio quando si trova un distributore con un prezzo decente.
Sono circa 300 km, la destinazione della prima sera è stata scelta abbastanza a caso visto che tra una cosa e l'altra sapevamo che saremmo partiti dall'aeroporto di Oslo sulle 15.
La prima parte della strada è stata abbastanza noiosa, mentre gli ultimi 100 km (da Larvik in poi) ci hanno già fatto intravedere dei bellissimi paesaggi, tra cui dei laghetti di fianco alla strada e le prime viste dell'oceano Atlantico. Se avete tempo evitate di prendere la strada principale e seguite le strade secondarie che costeggiano l'oceano.
Arendal è una piccola cittadina, (si riesce a girare la zona del centro e del porto nel giro di poco più di mezz'ora) ma comunque molto bella, soprattutto la zona del porto, e ci ha regalato uno dei più bei tramonti di tutto il viaggio.
Circa 370 km, ora si comincia a fare sul serio.
Per la prima parte abbiamo seguito la strada 420, che permette di essere più vicini alla costa e di godere dei panorami bellissimi e degli innimerevoli laghetti che costeggiano la strada , nonostante la pioggia che abbiamo incontrato.
Breve sosta alla spiaggia di Sjøsanden, dove abbiamo messo i piedi nell'oceano (spoiler è parecchio freddo già a inizio settembre) e fatto una piccola passeggiata fino al promontorio di rocce sulla destra della spiaggia, per vederla nella sua interezza e sentirsi un po' più vicini alla natura.
Ripartiamo dopo una mezz'ora circa e dopo un'altra ora, e una strada bellissima che costeggia l'oceano, arriviamo al faro di Lindesnes, il punto più Sud della Norvegia, che abbiamo visitato con molta calma. Il panorama stupendo, e fortunatamente ha smesso di piovere, permettendoci di goderne appieno.
Da qui ripartiamo verso Fikkefjiord, proseguendo poi verso Stavanger, e ancora una volta decidiamo di non percorrere l'autostrada e di prendere la Fv44, che si rivela essere stupenda sia per i panorami che per la strada stessa, che ha un ritmo molto apprezzabile dagli amanti della guida. I punti più belli di questa parte del percorso (oltre al panorama ovviamente) sono la discesa verso il Jøssingfjord, e i successivi 50 km dove si ha l'oceano sempre a una ventina di metri dalla strada.
Arrivati a Stavanger facciamo un giro del centro e del porto, godendoci il tramonto prima di andare a riposare in albergo per la giornata successiva che prevede la prima camminata del viaggio.
Sveglia presto per arrivare sulle 7 al parcheggio del Preikestolen (250 NOK) , mossa tattica per evitare di trovare la calca una volta arrivati in cima. Il cielo è un po' coperto, ma per fortuna anche oggi non dovrebbe piovere.
La passeggiata non è molto difficile (sono circa 4 km per 350 m di dislivello, ci si impiega circa due ore per arrivare al pulpito andando su con molta calma), ma comunque consiglio di mettersi gli scarponi perché per la maggior parte della salita è costituita da gradini di roccia, che possono essere molto scivolosi in caso di pioggia.
Il paesaggio prima di arrivare al pulpito non è il massimo (opinione puramente personale), a parte all'inizio dove si gode di una bella vista del lago Revsvatnet, ma una volta arrivati circa a un km dalla vetta il bosco si apre e lascia intravedere sia i laghi che circondano la montagna che il Lysefjord.
La fatica fatta durante la camminata viene ampiamente ripagata dall'incredibile vista che si ha appena arrivati in cima, sia del Preikestolen stesso che del Lysefjord che si sviluppa subito sotto di questo.
Finalmente riesco a rendermi conto di essere effettivamente arrivato in Norvegia, prima non ci credevo neanche, visto che questo viaggio è stato rimandato per ben due anni.
Dopo circa un ora e mezza trascorsa a fare le foto di rito e goderci il panorama è ora di scendere e tornare verso la macchina, direzione Lysevegen.
Anche oggi decidiamo di fare strade secondarie, e la scelta si rivela ottima per gli scorci stupendi che si vedono lungo la strada 450 che ci porta verso Sinnes. Il panorama incredibilmente continua a migliorare più avanti andiamo, diventando mozzafiato poco dopo la svolta a sinistra per imboccare la Fv500 che ci porterà a Lysebotn (seriamente ci si può fermare a fare foto ogni 100 metri). Gustandoci appieno la miriade di laghetti che costeggiano la strada e la bellissima successione di curve, arriviamo a Lysebotn, piccolo e stupendo villaggio all'estremità del Lysefjord incastonato tra due montagne, dove troviamo una serata bellissima con il cielo che pian pianino sia apre sempre di più, e ci sediamo in riva al fiordo rilassandoci accompagnati dal suono delle onde che si infrangono a riva.
Visto che ci sono solo 2 o 3 posti dove dormire consiglio di prenotare in anticipo se volete fermarvi qui una sera.
Anche oggi sveglia presto per cercare di evitare di trovare troppa gente lungo il percorso della camminata.
Il meteo per fortuna ci grazia anche oggi, cielo nuvoloso con qualche sprazzo di sereno, l'unico neo è il vento molto forte che ci accompagna per tutta la durata dell'escursione.
Il percorso di oggi è abbastanza impegnativo, dal parcheggio (300 NOK) sono circa 6 km per un dislivello di circa 600 metri, impiegheremo circa 6 ore e mezza tra andata e ritorno con pausa di un ora arrivati in cima. La salita è divisa in tre tronconi ed è abbastanza ripida, con pendenze attorno al 15-20%, i tratti più ripidi sono attrezzati con delle catene per aiutare le persone meno atletiche a tirarsi su anche con le braccia. In caso di pioggia sconsiglio di fare questa escursione, in quanto il terreno è completamente roccioso e diventa molto scivoloso e problematico soprattutto in discesa.
Iniziamo la camminata con un andatura molto tranquilla, per gestire al meglio le energie durante la lunga salita e per avere tutto il tempo per guardarci attorno e goderci la vista dall'alto del fiordo e qualche piccolo laghetto che incontriamo lungo il percorso.
Gli ultimi due km sono quasi in pianura, e il paesaggio cambia radicalmente: ora ci troviamo in cima al Kjerag, anche se in realtà sembra essere quasi su un altro pianeta, in quanto si è circondati solo da rocce e qualche piccola chiazza di muschio e di licheni, e ci sentiamo un pochino sopraffatti da una sensazione di desolazione.
Finalmente dopo circa due ore e mezza arriviamo al famoso Kjeragbolten, un masso incastrato tra due ripide pareti di roccia che si affacciano sul Lysefjord. Salirci sopra mi da i brividi, visto che sotto di me a parte il sasso ci sono 1000 metri di vuoto!
Dopo una pausa di un'oretta vicino al sasso e soprattutto al riparo dal vento iniziamo la discesa, anche ora con molta calma per cercare di non assassinarci le ginocchia, visto che il viaggio è ancora molto lungo, e tra due giorni abbiamo in programma la passeggiata più lunga a Trolltunga.
Una volta arrivati al parcheggio breve sosta obbligatoria al ristorante adiacente, per visitare la sua terrazza a picco sulla parete della montagna, per dare un'ultima occhiata dall'alto a Lysebotn e al Lysefjord, per poi partire in direzione di Tau, piccola cittadina nel Lysefjord sulla costa opposta a Stavanger, rifacendo la bellissima strada fatta il giorno prima.
Oggi finalmente giornata di "riposo" con circa 240 km. Partiamo con molta calma verso le 9, seguendo la strada 13, per poi prendere l'unico traghetto della giornata. La strada inizialmente costeggia due grandi laghi per poi cominciare a salire una volta arrivati a Årdal. Una volta scesi dal traghetto a Nesvik la strada segue il Josefjord, e ci regala delle viste stupende.
Proseguiamo fino a svoltare a sinistra sulla strada 520, con la strada che continua ancora a essere sempre a massimo 20/30 metri dalla riva del fiordo. Anche qui ci sono panorami bellissimi, ci si può fermare ogni qualche centinaio di metri a fotografarli.
Arriviamo alla cascata Svandalfossen verso mezzogiorno, e percorriamo il breve sentiero per arrivare alla base della spettacolare cascata. Decidiamo di fermarci qui a mangiare, godendoci la pace e la calma, il panorama e finalmente una bellissima giornata di sole, e dopo circa un'ora ripartiamo.
Poco dopo la cittadina di Sauda la strada inizia a stringersi e a salire tra le montagne, regalandoci dei bellissimi panorami tra le cime e i laghetti che circondano la strada. Fortunatamente non troviamo quasi nessuno lungo tutto questo tratto di strada, e procediamo con un andatura più che turistica godendoci la sensazione di calma e di pace che il paesaggio ci trasmette, fermandoci ogni volta che vogliamo per fare foto.
Continuiamo il nostro percorso e dopo una mezz'oretta incontriamo sulla nostra destra la bellissima cascata Låtefossen, dove ci fermiamo una ventina di minuti per godercela appieno, e poi proseguiamo lungo la strada per Odda tra cascatelle e laghetti, fino ad arrivare a Lofthus costeggiando il bellissimo Hardangerfjord per gli ultimi 40 km.
Questa giornata è stata una delle più belle dal punto di vista paesaggistico, infatti contando tutte le soste foto ci abbiamo messo quasi 7 ore e mezza contro le 4 previste dal navigatore.
Anche oggi sveglia presto per essere sicuri di trovare parcheggio e evitare il più possibile la calca. Parcheggiamo al P2 (500 NOK) e prendiamo lo shuttle (200 NOK per andata e ritorno) per arrivare fino al P3 Magelitopp, per tagliare 3 km e 300 metri di dislivello. Consiglio di fare così perché al P3 i posti sono molto limitati e sono da prenotare parecchio in anticipo, e inoltre la strada dal P2 al P3 non è niente di particolare (solo una serie di tornanti tra l'altro è anche abbastanza ripida) e il panorama che si vede non è un granché in quanto la visuale è coperta dagli alberi.
La camminata partendo dal P3 non è difficile (l'unica parte un po' impegnativa sono i primi 2 km dove c'è la maggior parte della salita) sono circa 350 metri di dislivello ma è lunga 20 km, per circa 8 ore di durata.
La giornata è un po' nuvolosa, ma fortunatamente non dovrebbe piovere. Iniziamo il percorso, anche oggi con molta calma per goderci appieno tutti i paesaggi che incontreremo, che sono stati i più belli di tutto il viaggio, partendo dalla steppa all'inizio della camminata con i ghiacciai sullo sfondo, per poi incontrare innumerevoli laghetti durante tutto il percorso, poi la vista dall'alto del lago Ringedalsvantet, fino ad arrivare agli ultimi 2 km da dove si inizia a intravedere la destinazione della nostra escursione, la spettacolare Trolltunga.
Qui il panorama è assolutamente mozzafiato, e dopo aver fatto la coda per le foto di rito, decidiamo di proseguire qualche centinaio di metri per fermarci in cima al little Preikestolen, per vedere ancora meglio il lago sottostante. Dopo un'ora e mezza di pausa, per pranzare, gustarsi appieno la calma che proviamo, e per essere sicuri di ricordarci ogni dettaglio di questo posto bellissimo iniziamo a tornare verso il parcheggio, gustandoci nuovamente tutti i bellissimi paesaggi che abbiamo incontrato all'andata.
Stanchi ma estremamente soddisfatti ritorniamo verso Lofthus, dove passiamo un'oretta in riva al fiordo, per riposarci un pochino prima di cena, in vista della giornata di domani tutta on the road.
Anche oggi giornata di relativo relax dopo la lunga camminata di ieri, e con gran fortuna soleggiata.
Ci dirigiamo verso l'enorme cascata Vøringfossen, che si raggiunge in circa 1 ora e mezza da Lofthus.
La strada aper arrivarci è molto bella, iniziano costeggiando il fiordo fino ad Edfjiord per poi inserirsi in una valle seguendo il corso del torrente che nasce dalla cascata stessa. Dopo una serie di gallerie arriviamo finalmente al parcheggio e iniziamo la breve camminata che ci porterà verso la cascata.
Il percorso è breve e ben segnato, e permette di avere diversi punti di vista per osservare la cascata per godere appieno della sua maestosità.
Dopo una mezz'ora circa ripartiamo in direzione Steinsdalsfossen, facendo una breve deviazione ad Edfjiord per la vicina cascata Skytjefossen, che purtroppo si può vedere solo da lontano, in quanto manca un sentiero ben segnato per avvicinarsi, ma che comunque si rivela molto spettacolare.
Proseguendo verso la prossima cascata svoltiamo a sinistra sulla strada Fv7, e già dopo i primi km abbiamo capito di aver scelto il percorso giusto, in quanto la combinazione tra la giornata di sole, la vista del fiordo costantemente alla propria sinistra, i panorami spettacolari che ci fanno sentire uan calma quasi irreale , la successione di curve e l'assenza quasi totale di traffico la rendono una delle strade più belle che io abbia mai fatto.
Dopo una breve pausa pranzo in riva al fiordo continuiamo a farci strada verso Steinsdalsfossen, dove arriviamo nel primo pomeriggio; la cascata è molto vicina alla strada principale, e ci si può passare dietro, permettendo di fare delle foto stupende.
Dopo una ventina di minuti ripartiamo verso l'ultima cascata della giornata, Fossen Bratte, a cui giungiamo dopo una mezz'oretta. Con una breve camminata arriviamo ai piedi dell'enorme cascata, rendendoci conto della sua effettiva grandezza che si poteva solo intuire dal parcheggio.
Ripartiamo verso Bergen, arrivando dopo un'ora e mezza circa e facciamo un breve giro del centro, del mercato del pesce e della zona del porto, molto belli soprattutto quest'ultimo, e la giornata si conclude in bellezza con il tramonto più spettacolare di tutto il viaggio.
Anche oggi per fortuna giornata soleggiata, l'ideale per la crociera nel fiordo che abbiamo in programma. Arriviamo al porto sulle 9 e 40 per prendere la basca che ci porterà al Mostraumen e fino alla fine del fiordo a Mo.
La crociera dura circa 3 ore e mezza, la prima mezz'ora è non è niente di particolare finché non si entra nella parte più caratteristica del fiordo, ma comunque permette di avere una bella vista di tutta la città di Bergen dal mare.
Dopo la prima mezz'ora decidiamo di salire sul ponte per avere una visuale a 360° del fiordo, molto bello e rilassante in quanto il mare è quasi totalmente piatto e si riescono a distinguere perfettamente i riflessi delle montagne e dei boschi nell'acqua. L' unico lato negativo della giornata soleggiata, e del non avere avuto pioggia nei giorni precedenti, è che le cascate che di solito si vedrebbero scendere dalle montagne sono quasi a secco, ma il paesaggio è talmente bello che vale comunque la pena aver fatto questa crociera.
Dopo circa un ora e 15 minuti arriviamo a Mostraumen, piccolissimo villaggio di casette tipiche in legno che una volta era situato tra la fine del fiordo e un laghetto che poi sono stati uniti da un canale, e proseguiamo fino a Mo, che ora è effettivamente l'ultimo villaggio alla fine del fiordo, dove la nave rallenta per darci la possibilità di fotografare questo bellissimo e particolare villaggio.
Passiamo quasi tutto il viaggio di ritorno in coperta, per riscaldarci dopo essere stati sul ponte con un vento gelido nonostante la giornata di sole, e comunque riusciamo a goderci gli splendidi paesaggi del fiordo anche al ritorno.
Una volta arrivati a Bergen partiamo in direzione Vossenvagen, facendo una deviazione di 40 minuti verso la cascata Hesjedalsfossen, che ci da la possibilità di vedere una parte del fiordo che non avevamo visto in mattinata con la crociera, e la bellissima ma poco conosciuta cascata.
Dopo una decina di minuti ci rimettiamo in strada e proseguiamo verso la destinazione di stasera, che raggiungiamo dopo un ora e mezza circa.
Vossenvagen è una cittadina non troppo grande e molto tranquilla, in riva a un bellissimo laghetto e circondata dalle montagne, e dopo aver cenato ci sediamo in riva al lago per rilassarci in vista della passeggiata di domani a Finse.
Anche oggi sveglia presto per prendere il primo treno per Finse, la stazione ferroviaria più alta di Scandinavia. Ci arriviamo in circa un'ora dalla stazione di Voss, accompagnati da bellissime viste di torrenti, laghetti, ghiacciai e montagne dal finestrino del treno, che ci aiutano a far passare molto velocemente il viaggio, e a pregustarci il panorama che troveremo una volta arrivati.
Appena scendiamo dal treno veniamo sopraffatti da una sensazione di solitudine e desolazione, che ci coglie di sorpresa, in quanto a parte pochissimi edifici e qualche hytte attorno a noi non c'è traccia di anima viva. Ci vuole qualche minuto per riprenderci, ma per fortuna veniamo aiutati dal panorama stupendo che si staglia di fronte a noi una volta che iniziamo a camminare, partendo dal laghetto Finsevatnet che contrasta contro le montagne e i ghiacciai in lontananza.
La passeggiata di oggi è abbastanza semplice, sono circa 4 ore andata e ritorno senza fretta, 4,5 km per 350 metri di dislivello, e ha come destinazione la base del ghiacciaio Hardangerjøkulen.
Iniziamo la camminata attraversando il ponte sul lago Finsevatnet, dove facciamo subito una piccola pausa per goderci il panorama e fare qualche foto. Ripartiamo continuando a camminare in mezzo ai laghetti per circa un km, poi comincia una breve salita; una volta arrivati in cima il paesaggio cambia radicalmente: passiamo dalla steppa e ai laghetti al trovarci in mezzo a una distesa di massi lasciati dal ghiacciaio dopo che si è ritirato, e pian pianino continuiamo a farci strada verso la base del ghiacciaio.
Proseguiamo per un altro km circa e arriviamo alla parte più bella della camminata, dove ci troviamo davanti una miriade di torrenti che originano dallo sciogliersi del ghiacciaio, che con il loro decorso creano dei bellissimi intrecci (qui sarebbe stato molto utile avere il drone, sarebbero venute fuori delle fotografie stupende), e continuiamo verso la base del ghiacciaio attraversandoli.
Dopo una ventina di minuti arriviamo alla morena alla base del ghiacciaio, che scaliamo per ammirare dall'alto il percorso fatto fin lì e per fotografare ancora una volta l'intreccio dei bellissimi torrenti glaciali. Percorriamo gli ultimi 100 metri e arriviamo alla base del ghiacciaio, rendendoci finalmente conto delle sue effettive dimensioni, che si potevano solo intuire dal punto di partenza della nostra camminata. Decidiamo di non avventurarci sul ghiacciaio in quanto la temperatura è abbastanza alta per il periodo e soprattutto perché non sappiamo se e dove ci siano eventuali crepacci, quindi dopo una breve pausa torniamo indietro verso la stazione, ripercorrendo la stessa strada.
Una volta arrivati in stazione a Voss, partiamo in direzione Lærdalsøyri, facendo una breve sosta a Flam, piccolo paesino nell'Aurlandsfjord da cui parte una delle linee ferroviarie più belle del mondo, la Flamsbana, che collega Flam con Myrdal con un percorso stupendo tra le montagne e le cascate.
Purtroppo non abbiamo tempo per questo bellissimo viaggio in treno e dopo aver scattato qualche foto al paesaggio e al fiordo ripartiamo verso la cascata Grimsetelevi, che raggingiamo in una ventina di minuti. La cascata ci delude un pochino, in quanto pensavamo fosse più grande, invece ha un salto di solo 15-20 metri, ma comunque abbiamo una bellissima vista dall'alto del lago Vassbygdenatnet, che abbiamo costeggiato in precedenza per arrivare alla cascata.
L'ultima tappa prima di arrivare a destinazione è il punto panoramico Aurlandsvangen, che ci regala una bellissima vista dell'Aurlandsfjord, e dopo una pausa per le foto, ripartiamo per Lærdalsøyri. Il piano originale era di fare la strada panoramica in mezzo alle montagne (lunga circa 45 km), ma purtroppo è molto stretta (ci passano una macchina e una moto) e ha piazzole per permettere alle auto di scambiarsi ogni 200 metri circa; oggi essendo domenica è molto trafficata, e siccome abbiamo trovato anche parecchi camper in senso opposto al nostro nei 4 km che abbiamo percorso per arrivare al punto panoramico, decidiamo di scartare il piano e di percorrere invece il tunnel che passa attraverso la montagna.
Circa mezz'ora e arriviamo a Lærdalsøyri, piccola villaggio all'estremità del Lustrafjorden, e dopo una breve camminata per arrivare alla costa del fiordo, andiamo in albergo a riposare per la giornata di domani.
Oggi sarà una delle giornate on the road più lunghe, circa 380 km e 7 ore e mezza. Oggi purtroppo è prevista pioggia per tutto il giorno, ma non ci perdiamo d'animo e partiamo sulle 8 e mezza prendendo la strada 53 verso Øvre Årdal, che raggiungiamo in circa 45 minuti. La strada costeggia inizialmente la parte più orientale del Lustrafjorden, poi il lago Årdalsvatnet, regalandoci dei bellissimi panorami, nonostante la giornata non sia delle migliori.
Una volta arrivati in città proseguiamo per la strada panoramica Tindeveien, (a pedaggio,90 NOK, la prima parte è molto stretta ma per fortuna di lunedì non è per niente trafficata) che inizia arrampicandosi sulla montagna con una serie di tornanti, per poi aprirsi e seguire il piccolo fiume che scorre in mezzo a questa valle. Anche il panorama comincia pian piano ad aprirsi, passando dal bosco alla steppa, che ci permette di vedere meglio le montagne e i ghiacciai che ci circondano. Dopo un breve sosta per le foto approfittando del fatto che la pioggia che ha diminuito un po' l'intensità, ripartiamo con calma scendendo verso Skjolden, godendoci i bellissimi panorami che questa vallata ha da offrirci.
Ora ci troviamo sulla strada 55, che segue la costa dell'estremità settentrionale del Lustrafjorden, e anche qui abbiamo delle viste stupende davanti ai nostri occhi. Passando dei piccoli paesi arriviamo a Gaupne, dove svoltiamo a destra sulla strada 604 per dirigerci verso il ghiacciaio Nigardsbreen; la strada per arrivare al ghiacciaio è molto bella, scorre in mezzo alle montagne e segue il fiume che origina dal ghiacciaio che ha un acqua di un azzurro molto intenso, che non avevo mai visto in precedenza. Dopo una trentina di km arriviamo alla fine della strada a circa 3 km dalla base del ghiacciaio, e decidiamo di fare una breve escursione per vederlo più da vicino, visto che per fortuna ha smesso di piovere. C'è la possibilità di prendere una piccola barca navigando sul laghetto alla base del ghiacciaio per accorciare la camminata a 1,5 km, quindi decidiamo di prenderla in quanto oggi siamo un po' tirati con i tempi, e ci godiamo la vista del ghiacciaio e delle montagne circostanti.
La camminata per arrivare al ghiacciaio è molto semplice, basta fare attenzione perché l'ultima parte è su rocce lisce che il ghiacciaio ha depositato ritirandosi negli ultimi decenni. Dopo circa 20 minuti arriviamo alla base del ghiacciaio, godendoci lo spettacolo dei torrenti e delle cascatelle che originano dal suo scioglimento. Dopo una piccola pausa torniamo indietro verso la macchina, e ripartiamo lasciandoci alle spalle questo bellissimo luogo (col senno di poi avremmo dovuto prenotare un escursione guidata sul ghiacciaio, non ci aspettavamo che fosse così bello).
Proseguiamo dirigendoci al prossimo obbiettivo di giornata, il ghiacciaio Bøyabreen; purtroppo riprende a piovere con un intensità maggiore rispetto a stamattina e il cielo è coperto da nuvole molto basse, che non ci permettono di vedere le montagne che circondano la strada (peccato perché sarebbe un panorama bellissimo) e raggiungiamo il secondo ghiacciaio di giornata dopo circa un paio d'ore. Dobbiamo accontentarci di vedere il ghiacciaio dalla macchina in quanto sta veramente diluviando, ma restiamo lo stesso stupefatti dalla sua grandezza e dal fatto che si trovi sulla parete di una montagna che è quasi verticale. Riusciamo comunque a trovare un lato positivo alla giornata di pioggia, in quanto le cascate che normalmente circondano il ghiacciaio oggi sono quasi alla massima portata, e , dopo aver fotografato come possiamo sia le cascate che il ghiacciaio ripartiamo verso Folva.
La parte finale della giornata di oggi è molto bella, in quanto fortunatamente la pioggia cala d'intensità e le nuvole pian piano si alzano, permettendoci di vedere meglio le montagne che circondano la strada, e soprattutto l'Innvoikfjorden, che costeggiamo per una quarantina di km prima di svoltare a destra e proseguire verso Folva.
Avendo tempo sarebbe stato possibile visitare anche i ghiacciai Briksdalbreen e Kjenndalbreen, ma purtroppo siamo presi troppo tardi; forse sarebbe stato meglio dividere in due giorni l'itinerario di oggi, per evitare di tagliare e fare tutto di corsa.
Dopo circa mezz'ora arriviamo a destinazione (Nygard camping, abbiamo prenotato un bungalow molto bello, ve lo consiglio anche perché ci si può stare in 4 e il prezzo è molto buono), e ci godiamo la vista inaspettata di un ghiacciaio in lontananza.
Anche oggi purtroppo è prevista pioggia per tutta la giornata, ma cercheremo lo stesso di goderci questa tappa il più possibile.
Ci dirigiamo verso Geiranger, piccola cittadina all'estremità dell'omonimo fiordo, che a quanto dicono dovrebbe essere il più bello di tutta la Norvegia.
La strada per arrivare a Geiranger è molto bella, sia per la strada stessa che per le cascate e i vari laghi che si incontrano lungo il tragitto. Purtroppo la pioggia è accompagnata anche da nuvole molto basse, che non ci fanno vedere le cime delle montagne che altrimenti renderebbero il paesaggio spettacolare, ma comunque riusciamo a vedere bene entrambi i laghi che ci troviamo di fianco una volta arrivati in cima al passo. Iniziamo la discesa verso Geiranger riuscendo a apprezzare sempre di più il paesaggio man mano che scendiamo, fino a cominciare a intravedere il Geirangerfjord, con la speranza che il meteo migliori un pochino perché abbiamo in programma una crociera sul fiordo, e sarebbe un peccato non riuscire a vedere niente a causa della pioggia.
Dopo essere arrivati a Geiranger, dato che siamo in anticipo per il traghetto, decidiamo di proseguire per strada qualche km, fino ad arrivare al punto panoramico Ørnesvingen, che purtroppo a causa delle nuvole basse non ci offre la sua solita spettacolare visuale del fiordo dall'alto, e un po' delusi torniamo indietro fino al porto dove ci imbarchiamo per il traghetto che ci porterà a Hellesylt. La crociera dura circa un'ora, e nonostante le nuvole siano basse e la pioggia continui a cadere, riusciamo comunque a gustarci i principali highlights, ovvero le cascate delle sette sorelle, Brudesløret e Ljofossen particolarmente spettacolari oggi in quanto sono in piena portata per la pioggia degli ultimi due giorni.
Arrivati al porto di Hellesylt continuamo per la nostra strada verso la Trollstigen, costeggiando per la prima parte il Geirangerfjord fino ad arrivare a Stranda, dove prediamo un altro traghetto per Lyabigda, attraversando il fiordo. Procediamo con tranquillità verso la Trollstigen, gustandoci la strada che scorre di fianco a un torrente, le montagne e il laghetti che la circondano. Purtroppo arriviamo in concomitanza con una pioggia torrenziale, ma almeno le nuvole si sono un po' alzate quindi almeno riusciamo a goderci il bellissimo panorama che abbiamo intorno a noi. Avanziamo molto lentamente fermandoci spesso a bordo strada per fotografare come riusciamo dalla macchina le bellissime montagne e le cascate che oggi troviamo nella loro massima portata (almeno un lato positivo alla giornata di pioggia lo abbiamo trovato), restando sbalorditi di fronte all'enorme potenza che trasmette la cascata Stigfossen. A questo punto nonostante la pioggia torrenziale dobbiamo per forza uscire dall'auto e cercare di fare delle foto e dei video che rendano giustizia all'enorme cascata, ma resistiamo solo un paio di minuti prima di tornare in macchina completamente zuppi ma soddisfatti per le belle foto che siamo riusciti a scattare
Per godere al meglio degli stupendi panorami che questa bellissima strada ha di offrire consiglio di percorrerla partendo da Veblungsnes (quindi in senso opposto al nostro itinerario), così facendo ci si trova davanti la bellissima serie di tornanti che caratterizzano la salita ma soprattutto Stigfossen, che rende la vista veramente spettacolare.
Continuiamo il nostro percorso verso Ålesund, costeggiando il Romsdalsfjrden per la prima parte, per poi proseguire sulla E39 fino ad arrivare a destinazione.
Ålesund è abbastanza grande a differenza delle città in cui siamo stati negli ultimi giorni, ha circa 65mila abitanti, ma comunque si riesce a girare la zona del centro e del porto nel giro di un paio d'ore al massimo. Per avere un bel punto di vista dall'alto sulla città consiglio di salire sull'Aksla Viewpoint, che si raggiunge con una scalinata di 408 scalini che parte dal parco principale; la fatica fatta per arrivare in cima viene ampiamente ripagata dalla vista sul centro città e sull'oceano e le piccole isole che circondano la città.
Partiamo abbastanza presto, sulle 8 e mezza, dato che anche oggi abbiamo circa 400 km da percorrere.
Rifacciamo parte della strada di ieri fino ad arrivare a Vestnes, dove prendiamo il traghetto per Molde, attraversando il Midfjorden.
Da qui ci dirigiamo verso Bud, e decidiamo di percorrere la strada 664 per costeggiare l'oceano; la strada ci regala dei panorami stupendi per una tranina di km, fino ad arrivare all'Atlantic Ocean Road, l'highlight della giornata, fermandoci nei vari parcheggi di questo suggestivo tratto si strada per fotografare l'oceano e i particolari ponti.
Rispetto a come me la aspettavo mi ha un po' deluso, anche perché erano anni che volevo andarci, in quanto pensavo si vedessero meglio tutti i ponti che la costituiscono, invece percorrendola si riescono solo a vedere al massimo i 200 metri successivi, tranne quando si arriva in cima al ponte più alto dove si riesce a vedere un po' di più. Anche qui sarebbe servito il drone per vedere meglio tutta l'estensione di questa particolare strada, e per fare delle foto che le rendono giustizia.
Un pochino delusi ripartiamo, passando per Kristiansund per poi continuare a farci strada costeggiando gli ultimi fiordi che incontreremo lungo il nostro percorso fino ad arrivare a Trondheim, una delle città più grandi della parte centro-nord della Norvegia,nel primo pomeriggio.
Approfittando del fatto che ha smesso di piovere ci mettiamo subito in marcia verso il centro, che visitiamo in un paio d'ore; i principali highlights sono la residenza reale, la città e il ponte vecchio, la zona del porto, la cattedrale e la Fortezza di Kristiansen.
Dopo aver girato tutto il centro città, torniamo in appartamento per riposarci per il giorno successivo, che sarà abbasanza tosto.
Circa 500 km per 7 ore di strada.
La strada non è niente di particolare, si sta sempre in mezzo ai boschi, ogni tanto si vede qualche montagna in lontananza, ma per la maggior parte è un percorso abbastanza monotono.
Cerchiamo di arrivare il prima possibile ad Oslo, in modo da avere più o meno una mezza giornata in più per visitarla come si deve, senza fare tutto di corsa il giorno dopo.
Fortunatamente riusciamo ad arrivare in albergo sulle 16, riuscendo nel nostro intento, e dopo aver lasciato in stanza i bagagli, prediamo la metro e ci dirigiamo subito in centro, e decidiamo di visitare l'opera house, dove saliamo sul tetto per avere una visuale dall'alto del barcode e della zona del porto, dove ci dirigiamo subito dopo, che visitiamo con molta calma. Dopo un paio d'ore ci fermiamo a cenare, gustandoci il tramonto, e torniamo in albergo a riposare.
Giornata fortunatamente soleggiata. Riprendiamo la visita della città partendo dalla piazza del teatro nazionale, per poi passare attraverso le vie principali dello shopping alla Fortezza di Akershus, dove restiamo per circa un ora e mezza, visitando anche le esposizioni all'interno del centro visitatori che descrivono la storia della fortezza negli ultimi due secoli e la storia della regina Margherita.
Ripartiamo verso la zona del porto, dove vista la giornata migliore rispetto a ieri, saliamo nuovamente sul tetto dell'opera house e visitiamo la biblioteca, una costruzione molto particolare, con gli ultimi due piani che sono più larghi dei primi tre.
Dopo una veloce pausa pranzo ci dirigiamo ripassando per il centro verso il palazzo reale, dove arriviamo giusto in tempo per il cambio della guardia, che avviene ogni giorno alle 13:30.
Dopo aver osservato il passaggio di consegne, decidiamo di andare a visitare il Frammuseet, dedicato alle esplorazioni polari dell'inizio del '900, e alla leggendaria nave Fram che le ha rese possibili. Qui passiamo circa 3 ore meravigliati dalle incredibili gesta che questi uomini hanno compiuto più di 100 anni fa con attrezzature molto rudimentali, ma che comunque sono riusciti ad arrivare fino al Polo Sud dopo un'estenuante maratona con i cani da slitta.
Torniamo in città, nuovamente verso la zona del porto, dove ci fermiamo a cenare presto perché la stanchezza comincia a farsi sentire, e dopo una breve passeggiata ed averci gustato l'ultimo tramonto in Norvegia torniamo verso l'albergo per preparare i bagagli visto che l'indomani mattina presto dobbiamo ripartire verso casa.